Pirateria digitale in forte crescita in Italia

Ma che siete diventati tutti avvocati :D.

L'interpretazione di questa o quella legge per me è una questione marginale. Le leggi sono imperfette come gli uomini che le hanno emanate.

Quello che conta è che le leggi sul copyright sono inefficaci. Sono solo l'ultimo baluardo di resistenza di lobby potenti, che cercano di rallentare l'inevitabile.

Anche da un punto di vista etico risultano sorpassate. Il download è diventato prassi abituale, quasi scontato soprattutto per le nuove generazioni.

Poi io per principio non sono affatto propenso a considerare la legge come guida delle scelte morali, in quanto concettualmente dovrebbe essere il contrario. Ma qui mi fermo perché altrimenti mi accusate di filosofeggiare :D.
 
Ma anche il download selvaggio è a suo modo inefficace: nel lungo periodo o ci si assesta su posizioni più ragionevoli, anche da parte dell'utenza...Chiamiamola più "insensibile" alle norme di legge (che tanto per certi versi non possono cambiare: volenti o nolenti non si può di certo scrivere un testo che autorizzi a scaricare tutto, e per il resto ognuno si arrangi :) ), oppure potranno tutti scambiarsi le canzoni ed i film girati in proprio (e immagino che incredibile interesse susciteranno :D ), perché nessuno può pensare di lavorare a progetti di una certa complessità dietro compenso...Nullo (o quasi).
In poche parole: sarà pur vero che se posso copiare tutto, allora posso far diventare una proprietà intellettuale un bene comune, ma il giorno che i creatori di opere d'ingegno dovessero ritenere che il gioco non vale più la candela, ci si ritroverà a copiare...Nulla :).
 
Forse, o forse no. Io non ne sono affatto convinto. Bellissimo è l'esempio dell'open source, negazione del copyright. Eppure abbiamo prodotti open source fantastici, prima software, ora anche hardware.
Il crollo delle vendite di CD non impedisce agli artisti di lavorare. Pensi davvero che se da domani non si vendesse più nemmeno un CD la gente smetterebbe di suonare? La musica esisteva prima della SIAE :D.

Bisogna trovare strade diverse. I BD secondo me spariranno, diventeranno merce da collezionisti. Si venderà non più la copia, ma l'utilizzo, mediante streaming a basso costo ed alta qualità. L'abbonamento al download diventerà come per l'ADSL una spesa fissa delle famiglie. Rimarranno i cinema, che diventeranno sempre più spettacolari. Ritornerà il teatro. Forse le star di hollywood guadagneranno meno, ma i bravi registi e i bravi attori ci saranno sempre, anzi più di oggi.

L'ottimismo è il profumo della vita :D.
 
Prova a girare un film o una serie tv "open source", poi sappimi dire come speri di rientrare nei costi :).
Oltretutto: moltissime realtà open source non si reggono affatto col "tutto gratis": c'è chi ha dietro fondazioni o soggetti interessati a mantenere in vita i progetti (vedi Android: se non ci fosse Google dietro non avrebbe mai avuto le stesse risorse), oppure c'è chi fornisce gratis il programma, ma poi guadagna con l'assistenza (e questo modello è quello che utilizza red hat, ad esempio).
Dubito sia un modello riproducibile nel mercato audio-video (ti fornisco il film gratis, poi se non capisci qualcosa mi telefoni e a pagamento te la spiego :D?).
Poi, per carità: se ci accontenta di vedere una versione de "Il Trono di Spade" recitata in modo amatoriale, con costumi da quattro soldi e il giardino dietro casa a rappresentare i paesaggi, allora si riesce tranquillamente anche senza ricevere soldi :D.
I supporti fisici possono sparire (non succederà mai a breve, imploderebbe internet in 5 secondi), ma questo non sposterebbe il problema di mezzo millimetro: o paghi o non si capisce perché qualcuno dovrebbe lavorare per te gratis, sempre.
 
Bellissimo è l'esempio dell'open source, negazione del copyright. Eppure abbiamo prodotti open source fantastici, prima software, ora anche hardware. Il crollo delle vendite di CD non impedisce agli artisti di lavorare. Pensi davvero che se da domani non si vendesse più nemmeno un CD la gente smetterebbe di suonare? La musica esisteva prima della SIAE

Infatti, parliamo giustappunto di musica: secondo te il valore medio della qualità artistica (ma anche tecnica) dei "dischi" di oggi è paragonabile a quella degli anni d'oro della discografia??? :rolleyes: Il tipo di società che immagini tu, potrà esistere e ci stiamo sempre più convivendo...ma è un modello di vita "mordi e fuggi"...senza un reale valore aggiunto...e onestamente è una prospettiva che mi spaventa e inquieta!!

Gianluca
 
...moltissime realtà open source non si reggono affatto col "tutto gratis"...non si capisce perché qualcuno dovrebbe lavorare per te gratis, sempre...
:confused: ma chi è che parlato di gratis? Gratis non si è mai fatto ne mai si farà nulla. Io ho parlato di nuovi modelli di business, dove i proventi non verranno dalla vendita dei supporti fisici.

Ma poi mica mi sono inventato nulla, i germogli di quello che ho citato esistono già, si devono solo sviluppare. I cinema puntano sul 3D per differenziarsi dall'esperienza domestica. Il video on demand già c'e'. Lo streaming audio su abbonamento funziona, ecc. ecc.
 
?..Il tipo di società che immagini tu, potrà esistere e ci stiamo sempre più convivendo...ma è un modello di vita "mordi e fuggi".. senza un reale valore aggiunto...e onestamente è una prospettiva che mi spaventa e inquieta!!
Questa e' bella. A me fa assai più paura un mondo dove le multinazionali impongono i loro prezzi con meccanismi oligopolistici e marketing becero, come e' sempre avvenuto nel mondo audio video :O.
La condivisione, l'open source, il peer to peer, lo sviluppo distribuito, sono di quanto più affascinante possa esistere, ontologicamente parlando.
 
Io ho parlato di gratis, avendomi risposto (o ho frainteso?) pensavo ti ricollegassi al mio discorso.
Per me ormai molti (in Italia) non vogliono spendere poco, ma proprio niente, zero, al che come mi rendo conto che le posizioni degli editori non sono in parte sostenibili (il mondo va avanti, che tu lo voglia o meno), mi rendo anche conto che una parte dell'utenza ha pretese totalmente fuori dalla realtà.
Ecco perché parlavo di gratis, anche se cambia poco anche abbassando di molto la soglia di guadagno (altro requisito che molti richiederebbero: quando sento che i blu ray a 9.90€ sono cari, mi chiedo a quanto dovrebbero venderli per poter dire che il prezzo è giusto, temo si rischi di finire su cifre tali per cui sarebbe più conveniente lasciar perdere e non realizzare alcuna edizione casalinga): le attrezzature costano, certe opere richiedono il lavoro di tante persone e non ci si può imbarcare in progetti di un certo livello senza avere non dico delle certezze, ma almeno concrete speranze di poter guadagnare bene, perché se le cose non vanno bene, con i margini molto ridotti, ci vuole poco a finire gambe all'aria.
A quel punto o non si fa più niente, o, per l'appunto, come diceva Gian Luca o io con l'esempio assurdo del Trono di Spade casereccio, si fanno magari altre cose, molto più tirate via.
 
Mi spiace contraddirti ma la copia personale è un diritto con tanto di legge e, quando acquisti un blu ray o DVD che sia, acquisisci anche tale diritto

Per amore di chiarezza: l'istituto della copia privata non ha niente a che vedere col possesso della sorgente, basta che la fonte sia una fonte legale (un disco originale di un amico ad esempio) e tu puoi fartene una copia da usare per la tua visione privata, a patto che il supporto su cui memorizzi tale copia sia uno di quelli per cui è stato pagato l'equo compenso.
Quello a cui ti riferisci, probabilmente, è la copia di riserva, che presuppone il possesso di una licenza di visione e che può essere adoperata solo qualora l'originale fosse danneggiato o distrutto o rubato, etc.
 
Concludo i miei interventi su questo argomento linkando un vecchio articolo che casualmente ho trovato online e che riassume perfettamente il punto di vista:

http://www.offertagratis.com/2011/copiare-dvd-e-reato-cosa-si-rischia/

Questo articolo mi ha fatto venire in mente alcune interviste rilasciate da molti autori in merito ai loro diritti... Quando in questo forum si aprono discussioni di questo tipo molta gente giustifica tali protezioni anticopia in nome dell'opera stessa e a difesa dell'autore che l'ha creata; ma io vi chiedo:'avete mai sentito cosa dicono e pensano della siae e di tali diritti Celentano, Grillo, Battiato o tanto per fare un nome poco conosciuto Ligabue:D? Se dipendesse da loro le protezioni anticopia nemmeno esisterebbero! Eppure i loro cd/dvd le hanno! In considerazione di ciò chiudo con una domanda: in questo caso chi è che non rispetta l'autore? Chi copia o chi applica le restrizioni? Per me la risposta è che ovvia...
 
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Per entrambi gli istituti (copia privata e copia di riserva) ci si scontra con il problema della rimozione delle misure tecniche di protezione, regolamentate dalla stessa Legge 22 aprile 1941 n. 633

Ttitolo II-ter
Misure tecnologiche di protezione. Informazioni sul regime dei diritti

Art. 102-quater

1. I titolari di diritti d'autore e di diritti connessi nonché del diritto di cui all'art. 102-bis, comma 3, possono apporre sulle opere o sui materiali protetti misure tecnologiche di protezione efficaci che comprendono tutte le tecnologie, i dispositivi o i componenti che, nel normale corso del loro funzionamento, sono destinati a impedire o limitare atti non autorizzati dai titolari dei diritti.

2. Le misure tecnologiche di protezione sono considerate efficaci nel caso in cui l'uso dell'opera o del materiale protetto sia controllato dai titolari tramite l'applicazione di un dispositivo di accesso o dì un procedimento di protezione, quale la cifratura, la distorsione o qualsiasi altra trasformazione dell'opera o del materiale protetto, ovvero sia limitato mediante un meccanismo di controllo delle copie che realizzi l'obiettivo di protezione.

3. Resta salva l'applicazione delle disposizioni relative ai programmi per elaboratore di cui al capo IV sezione VI del titolo I.

Art. 102-quinquies

1. Informazioni elettroniche sul regime dei diritti possono essere inserite dai titolari di diritti d'autore e di diritti connessi nonché del diritto di cui all'art. 102-bis, camma 3, sulle opere o sui materiali protetti o possono essere fatte apparire nella comunicazione al pubblico degli stessi.

2. Le informazioni elettroniche sul regime dei diritti identificano l'opera o il materiale protetto, nonché l'autore o qualsiasi altro titolare dei diritti. Tali informazioni possono altresì contenere indicazioni circa i termini o le condizioni d'uso dell'opera o dei materiali, nonché qualunque numero o codice che rappresenti le informazioni stesse o altri elementi di identificazione.

Infatti nell'eccezione al diritto esclusivo di riproduzione è scritto:
Art. 71-sexies

1. E' consentita la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi su qualsiasi supporto, effettuata da una persona fisica per uso esclusivamente personale, purché senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali, nel rispetto delle misure tecnologiche di cui all'articolo 102-quater.

Edit: La legge non obbliga la presenza di metodi di protezione... se tali autori volessero, potrebbero autoprodursi e rilasciare le loro opere senza alcuna protezione.

Altra lettura interessante: http://www.giorgiospedicato.it/wp-content/uploads/2011/01/download-252-kb.pdf
 
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Cosa vuoi che ti dica, posseggo molti cd di Ligabue e Battiato e gli spettacoli di Grillo, tutti rigorosamente con protezioni anticopia; per cui o sono dei bugiardi oppure tale scelta non dipende solo da loro.... Io sono un sentimentale e preferisco credere alla seconda ipotesi.
 
A meno che tu non possa mostrami dove la legge impone l'uso di tali meccanismi di protezione... risulta evidente che se nonostante gli autori da te citati pubblicamente sono contrari al loro utilizzo, dato che i loro prodotti ne fanno uso, i loro contratti con i produttori li vincolano.

Ma se davvero lo volessero fare, potrebbero smettere di produrre con costoro, aggregarsi come hanno fatto in Canada, e rilasciare i propri prodotti senza protezioni. Se non lo fanno...

Un approccio più realistico potrebbe essere quello di riconsiderare l’equo compenso nella sua entità come peraltro già previsto dall’art.71 septies comma 2 secondo cui la determinazione dell’equo compenso deve tener conto dell’apposizione o meno delle misure tecnologiche di protezione, nonché della diversa incidenza della copia digitale rispetto alla copia analogica.
 
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Infatti, parliamo giustappunto di musica: secondo te il valore medio della qualità artistica (ma anche tecnica) dei "dischi" di oggi è paragonabile a quella degli anni d'oro della discografia??? :rolleyes: ........[CUT]


Uhm...i giudizi riguardanti la qualità artistica delle "ere" della musica sono strettamente connaturate alla età di chi giudica.
Dopo aver analizzato questo aspetto... personalmente non saprei se "gli anni d' oro" sono realmente coincidenti con gli anni '50/'60/'70/'80/'90 quello che ho notato è che ogni generazione tende a giudicare come decadente quello che viene espresso dalla successiva.
Quindi Gian Luca stai diventando vecchio :D :D
Non sono d'accordo con il discorso della proporzionalità della quantità di denaro investito con la qualità del prodotto finale e questo vale a maggior ragione oggi ove i mezzi tecnici per produrre e distribuire tecnicamente un prodotto dicografico (a livello audio) sono alla portata degli artisti stessi.
Questo vale oggi e per paradosso valeva anche ieri... negli anni '70 il cinema non aveva i soldi del grande cinema degli anni '50 eppure sorse una nuova generazione di sceneggiatori/registi che fecero grandissime opere d' arte.
Qualora sia riscontrabile un calo qualitativo generale, forse non deriva dalla pirateria... ma nella industrializzazione della macchina che porta a privilegiare il profitto derivante dalla quantità.
E' meglio produrre una enorme quantità di film che puntano a stupire con effetti speciali ... o a premiare le idee nuove?
Faccio notare che i grandi degli anni '70 una volta diventati a loro volta grandi produttori hanno perso gran parte della propria originalità e tocco magico. Per il resto delle considerazioni riguardanti la pirateria. Supponiamo che in un secondo eliminiamo la pirateria. sono sicuro al 100% che la quasi totalità degli ex pirati non consumerebbero più film e musica e punto.
Di conseguenza gli stessi che scaricano domani non porterebbero proventi alla industria audiovideo.
Piuttosto, vista la densità di espertiin legge :D mi si spieghi il principio filosofico per cui devo pagare per intero i diritti di autore di un BD di un film che possiedo in DVD ed anche in VHS o ancora perché dovrei pagare per intero i diritti di autore della terza riedizione in CD rimasterizzato di un disco audio di cui possiedo musicassetta, vinile, CD 1984; CD 1996 ecc.... tutto ovviamente originalissimo.

Mandi
 
La risposta che ho spesso sentito in merito alla tua ultima domanda è: un BD lo paghi 30$ perché la quantità di diritti connessi alla sua licenza di visione è limitata. Se vuoi comprare una licenza di visione svincolata dal supporto fisico (quindi vuoi il diritto di trasferire il contenuto dal BD ad un DVD o ad un file mantenendo inalterata la qualità) non la paghi 30$ ma magari 300$.

Se vuoi è un po' come il concetto dei software di prova con funzioni limitate... li paghi una cifra simbolica, ma se li vuoi sbloccare per avere tutte le funzionalità, allora paghi il prezzo intero.
 
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Non ho chiesto quello :D, di copiare non mi interessa nulla, il percorso per paradosso è quello inverso; la domanda è strettamente connessa al prezzo riguardante il diritto di autore, sono disposto a sbarazzarmi della mia copia in VHS di Star Wars per la quale ho pagato regolarmente tutti i diritti di autore.
Sono disposto a pagare regolarmente il prezzo riguardante i costi connessi alla logistica, rimasterizzazione, distribuzione e produzione nel nuovo supporto (supponiamo il BD)... ma dato che lo ho già fatto nel VHS nonsarebbe giusto che paghi per intero i diritti di autore in senso stretto (e per questo sono pronto a separarmi dalla mia copia in VHS).
Le mi copie sono tutte originali e in linea teorica avrei diritto a vedermi defalcato quanto ho richiesto.

Mandi
 
Perché purtroppo nessuno ha colmato quel vuoto normativo: ad oggi si acquistano solo licenze, sulle opere di ingegno, non la proprietà, però si rimane, in molti ambiti, in un limbo indefinito per cui i diritti sono legati al supporto o non lo sono a seconda dei casi, casi che, purtroppo, vanno spesso a detrimento del consumatore.
Questo è uno degli aspetti che avrebbero dovuto dettagliare già da tempo.
 
Purtroppo non c'è trasparenza relativamente a cosa compone il prezzo finale del supporto, quindi risulta difficile capire quanta parte dei 10$ di un DVD sono i diritti d'autore e quanto sia il resto. Ipotizziamo che si stia parlando di 1$. Tu vorresti che comperando il BD, avendo già il DVD, non ti venisse fatto ripagare il dollaro, ho capito bene?

Ma il fatto è che tu alla fine possiedi due supporti che puoi anche guardare simultaneamente, ergo ti tocca pagare per la doppia licenza in toto. Siccome non è previsto che tu possa "rendere" il DVD per ottenere uno sconto sul BD...

Edit: sarebbe interessante applicare lo stesso concetto ai libri, compro una brossura e pago 10, quando compro anche il paperback quanto sconto mi devono fare?
 
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