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Risultati da 1 a 15 di 15
  1. #1
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    Oct 2004
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    160

    Subwoofer, come collegarlo?


    Il mio subwoofer Wharfedale Diamond 810 SB dispone come credo anche gli altri, di due ingressi di segnale, destro e sinistro in RCA, mentre l'ampli ha due uscite RCA per subwoofer senza specificare left o right.
    Consigliate di partire dall'ampli con due distinti fili, oppure prelevare dall'ampli una sigola uscita e diramarla in due o ancora prelevare dall'ampli ambedue le uscite e convertirla in un'unico filo?

    Ciao, Enzo.

  2. #2
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    Jan 2004
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    1.588
    l'uscita pre out del sub è sicuramente una e di tipo monoaurale. probabilmente il tuo ampli (non hai specificato marca e modello) ha due uscite sub per collegare altrettante unità.
    nel tuo caso è sufficiente prelevare il segnale da una sola qualsiasi delle due uscite pre per andare al sub.
    Ciao
    Francesco

  3. #3
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    Dec 2003
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    Le due uscite dovrebbero essere mono e identiche, quindi credo sia sufficiente prelevare il segnale da un'uscita qualunque e collegarlo ad un ingresso qualunque.
    Nelle istruzioni del mio sub JBL consigliavano però di collegare entrambi gli ingressi con entrambe le uscite dell'ampli.

    Rilancio con una domanda: qual'è il cavo coassiale migliore un collegamento fai-da-te a basso costo? Cioè ad esempio un cavo sat 75 ohm può andare bene? Ho appena buttato via 40 euro di cavo Hama che non sono riuscito a far passare dal corrugato sottotraccia...

    antani

  4. #4
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    Nov 2002
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    antani ha scritto:
    Le due uscite dovrebbero essere mono e identiche, quindi credo sia sufficiente prelevare il segnale da un'uscita qualunque e collegarlo ad un ingresso qualunque.
    Nelle istruzioni del mio sub JBL consigliavano però di collegare entrambi gli ingressi con entrambe le uscite dell'ampli.

    Rilancio con una domanda: qual'è il cavo coassiale migliore un collegamento fai-da-te a basso costo? Cioè ad esempio un cavo sat 75 ohm può andare bene? Ho appena buttato via 40 euro di cavo Hama che non sono riuscito a far passare dal corrugato sottotraccia...

    antani
    Il cavo che devi usare per i collegamenti audio deve avere un'impedenza di 50 Ohm
    CRT: ECP4100-HTPC: Case OnCinema AVF1-SW: Win XP pro,SP2,TheaterTek,PowerStrip -Pre-decoder/Ampli: Yamaha DSP AZ1- Equalizzatori: Behringer DSP8024/DSP1124-Ampli stereo: Rotel RB970bx - Sub attivo:powered by Andrea Aghemo
    Sala provvisoria

  5. #5
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    Aug 2004
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    TV/PD
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    2.783
    Mac ha scritto:
    Il cavo che devi usare per i collegamenti audio deve avere un'impedenza di 50 Ohm
    Mac, grazie, potresti spiegarci perché?
    Personalmente ho un cavo Linn sul quale non dubito della bontà all'uopo, ma vorrei capire in che modo l'impedenza del cavo è funzione della resa alle basse frequenze...
    Ciao!
    C.
    vintage: Ampli Integrato Major AS-4000 from Belgium; Giradischi Telefunken W 258 hifi from Germany.
    ciesse home theater (in evolution)

  6. #6
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    Jan 2002
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    8.933

    Re: Subwoofer, come collegarlo?

    superpricchio ha scritto:
    Il mio subwoofer Wharfedale Diamond 810 SB dispone come credo anche gli altri, di due ingressi di segnale, destro e sinistro in RCA, mentre l'ampli ha due uscite RCA per subwoofer senza specificare left o right.
    Consigliate di partire dall'ampli con due distinti fili, oppure prelevare dall'ampli una sigola uscita e diramarla in due o ancora prelevare dall'ampli ambedue le uscite e convertirla in un'unico filo?

    Ciao, Enzo.
    Per il 5.1 basta collegare uno solo degli input del sub all'ampli (possibilmente il left), dato che il segnale è mono.
    Per l'ascolto in stereofonia devi collegare entrambi gli input, destro e sinistro del sub, a UNO dei due pre-out dell'ampli, tramite un adattatore a y (2 in 1)
    Io ho dovuto collegare il sub in questo modo per ascoltare il segnale completo in stereofonia.

    Simone.
    La mia sala Cinema: Entra

  7. #7
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    Jan 2004
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    Mac ha scritto:
    Il cavo che devi usare per i collegamenti audio deve avere un'impedenza di 50 Ohm
    curiosità:
    ...anch'io quoto con il buon ciesse: perchè 50 Ohm?
    io ho un cavo Van den Hul che trasporta il flusso digitale dal dvd all'ampli ed è un Interlink da 75 Ohm.
    forse la differenza è tra analogico e digitale?
    comunque anche sulle istruzione del sub B&W è consigliato di collegare entrambi gli RCA IN del sub alla presa (unica) out del sub sull'ampli mediante un cavo ad Y (il mio è un cavo G&BL)...
    Byez

  8. #8
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    Jan 2004
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    antani ha scritto:
    Le due uscite dovrebbero essere mono e identiche, quindi credo sia sufficiente prelevare il segnale da un'uscita qualunque e collegarlo ad un ingresso qualunque.
    Nelle istruzioni del mio sub JBL consigliavano però di collegare entrambi gli ingressi con entrambe le uscite dell'ampli.

    Rilancio con una domanda: qual'è il cavo coassiale migliore un collegamento fai-da-te a basso costo? Cioè ad esempio un cavo sat 75 ohm può andare bene? Ho appena buttato via 40 euro di cavo Hama che non sono riuscito a far passare dal corrugato sottotraccia...

    antani
    ...una visitina ai siti
    http://www.tnt-audio.com/clinica/cavidiy.html
    e
    http://www.audiocostruzioni.com/cavi-diy/cavi-diy.htm
    potrebbe esser d'aiuto...
    Ciao

  9. #9
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    ciesse ha scritto:
    Mac, grazie, potresti spiegarci perché?
    Personalmente ho un cavo Linn sul quale non dubito della bontà all'uopo, ma vorrei capire in che modo l'impedenza del cavo è funzione della resa alle basse frequenze...
    Ciao!
    C.
    CRT: ECP4100-HTPC: Case OnCinema AVF1-SW: Win XP pro,SP2,TheaterTek,PowerStrip -Pre-decoder/Ampli: Yamaha DSP AZ1- Equalizzatori: Behringer DSP8024/DSP1124-Ampli stereo: Rotel RB970bx - Sub attivo:powered by Andrea Aghemo
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  10. #10
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    ciesse ha scritto:
    Mac, grazie, potresti spiegarci perché?
    Personalmente ho un cavo Linn sul quale non dubito della bontà all'uopo, ma vorrei capire in che modo l'impedenza del cavo è funzione della resa alle basse frequenze...
    Ciao!
    C.
    il cavo con impedenza 50 Ohm è usato per la trasmissione di segnali audio analogici,mentre quello a 75 Ohm si usa per cavi coassiali con trasporto dati digitali(SP/dif)e per segnali analogici video(cavo antenna/SAT).
    Il motivo per cui hanno scelto questi valori di impedenza non te lo so dire,ma cmq avere la stessa impedenza tra cavi e apparecchi serve a tenere adattata la linea e cioè a non avere parte del segnale trasmesso lungo il cavo che "ritorna" indietro anullando il segnale.
    Questo è legato anche alla frequenza per cui potresti avere anche una risposta di frequenza del cavo non piu' lineare(in caso ideale).
    Ultima modifica di Mac; 30-11-2004 alle 08:35
    CRT: ECP4100-HTPC: Case OnCinema AVF1-SW: Win XP pro,SP2,TheaterTek,PowerStrip -Pre-decoder/Ampli: Yamaha DSP AZ1- Equalizzatori: Behringer DSP8024/DSP1124-Ampli stereo: Rotel RB970bx - Sub attivo:powered by Andrea Aghemo
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  11. #11
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    Mac ha scritto:
    il cavo con impedenza 50 Ohm è usato per la trasmissione di segnali audio analogici,mentre quello a 75 Ohm si usa per cavi coassiali con trasporto dati digitali(SP/dif)e per segnali analogici video(cavo antenna/SAT).
    Il motivo per cui hanno scelto questi valori di impedenza non te lo so dire,ma cmq avere la stessa impedenza tra cavi e apparecchi serve a tenere adattata la linea e cioè a non avere parte del segnale trasmesso lungo il cavo che "ritorna" indietro anullando il segnale.
    Questo è legato anche alla frequenza per cui potresti avere anche una risposta di frequenza del cavo non piu' lineare(in caso ideale).
    Le impedenze di 50 e 75 Ohm sono caratteristiche delle trasmissioni di segnale ad Alta Frequenza, intendendo per "alta" le grandezze dell'ordine da qualche centinaio di Khz in sù.

    Ciò non toglie che si possa utilizzare tale cavo anche per i collegamenti in B.F.

    Quello che tu dici relativamente alle riflessioni di segnale causate dai disaddatamenti di impedenza è vero e sacrosanto, ma sempre in ambito A.F., tanto è vero che le apparecchiature che vengono utilizzate in questo settore (antenne, trasmettitori, ricevitori, apparechiature video varie) utilizzano sempre una di queste, tipicamente 50 Ohm, mentre il 75 è più usato per le antenne, in certi casi si utilizza anche il valore di 300 Ohm (solo per antenne).

    Per quanto riguarda il trasferimento di segnali a B.F, in ambito professionale per lo più si utilizza lo standard 600 Ohm, in ambito consumer non esiste un valore fisso per le uscite o gli ingressi dei vari dispositivi, la regola generale è che le uscite devono possedere un'impedenza bassa, dal centinaio, o meno, al migliaio di Ohm; gli ingressi da qualche migliaio in sù (nelle apparecchiature a valvole si sale abbastanza, anche centinaia di migliaia di Ohm); questo per fare in modo che un ingresso non carichi eccessivamente l'uscita del dispositivo da cui si preleva il segnale.

    Questo per i segnali a livello di linea, ovviamente per i segnali di potenza i valori in gioco sono molto più bassi.

    Da quanto sopra si evince che la differenza tra l'impiegare un cavo a 50 o uno a 75 Ohm per trasportare un segnale a livello di linea tra due apparecchiature B.F. è praticamente nulla; viene a cadere infatti quanto asserito circa la necessità dell'adattamento di impedenza tra sorgente-cavo-ricevente, essendo il primo e l'ultimo anello della catena già costruttivamente di impedenza diversa.

    Diverso è il discorso per le uscite digitali coassiali, lì infatti vene specificato un ben preciso valore di impedenza di ingresso ed uscita (uguali) e quindi va utilizzato un cavo che abbia quella impedenza.

    Che poi il cavo A.F. sia costruttivamete migliore di quello B.F. (schermatura, geometria più costante) è un altro discorso, valido però se ci limitiamo al cavo B.F. che si trova dal venditore sottocasa, in ambito professionale si trova cavo B.F. di caratteristiche non da poco e non mi riferisco ai cavi "esoterici".

    Lieto di essere smentito, però con fatti puramenti tecnici e non con qualche pubblicità .

    Ciao
    Ultima modifica di Nordata; 30-11-2004 alle 11:42
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  12. #12
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    Quindi se ho ben capito: più bassa l'impedenza meglio è, e non c'è grossa differenza fra 50 e 75 ohm per un segnale analogico.
    A questo punto credo che proverò un cavo sat (o magari 2 per collegare entrambe le entrate del sub). Anche perché se non mi piace il rendimento posso beatamente permettermi di cestinare il cavo, smenandoci solo una manciata di euro. Inoltre il cavo sat ha il pregio di essere adatto alle canaline (è liscio e scivola facilmente), mentre le realizzazioni tipo TNT sono impossibili da infilare.
    Altre idee?

    antani

  13. #13
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    antani ha scritto:
    Quindi se ho ben capito: più bassa l'impedenza meglio è, e non c'è grossa differenza fra 50 e 75 ohm per un segnale analogico.
    In altre parole:

    E' giusto quanto dici riguardo l'impedenza bassa, in effetti più bassa è meno il segnale è soggetto a captare disturbi; però il valore dell'impedenza di uscita di un dispositivo viene determinato dal progetto dello stesso e non dalla scelta di un cavo con valore di 50 o 75 Ohm

    Il valore di impedenza di un cavo è importante e tassativo per segnali di alta frequenza o per segnali digitali di Bassa Frequenza.

    In questi casi, il disaddatemento di impedenza provoca riflessioni del segnale nel cavo stesso con conseguenze più o meno gravi sul funzionamento complessivo.

    Un parametro che può essere importante nei cavi per B.F. è la capacità, infatti nei cataloghi di cavi professionali tale parametro è indicato (capacità tra conduttore e schermo - capacità tra conduttori), oltre ai dati meccanici.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).

  14. #14
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    Complimenti nor...data per le autorevoli competenze nelle spiegazioni!!!
    Si deve supporre che sei del settore!!??
    Più volte avevo cercato spigazioni al fattore impedenza dei cavi senza trovare delucidazioni...
    Grazie e ciao
    Francesco

  15. #15
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    frcantat ha scritto:
    Complimenti nor...data per le autorevoli competenze nelle spiegazioni!!!
    Si deve supporre che sei del settore!!??
    Più volte avevo cercato spigazioni al fattore impedenza dei cavi senza trovare delucidazioni...
    Grazie e ciao
    Francesco
    Troppo buono, comunque grazie.
    E' solo un pochino di esperienza fatta leggendo un po' quà e là, vendendo e riparando Hi-Fi negli anni '70 e realizzando poi qualche studio e attrezzature per radio private ed altre cose simili, tanto per rendere non monotona la vita .

    Devo però avvisarti che moltissimi non saranno d'accordo sulle mie conclusioni, quando si parla di cavi il discorso si fa scottante.

    Io ho parlato di quelle che sono, diciamo così, le basi teorico-pratiche dei collegamenti, vi è poi tutto quel settore, che viene definito "esoterico" in cui vigono altre leggi di natura (alcune anche valide) ed in cui si dibatte a colpi di sedute di ascolto o convinzioni radicate ed immutabli, a volte vere professioni di fede (vedasi il dibattito valvole-transistors), a questo punto io mi tiro umilmente indietro e lascio la parola ad altri.

    Ciao
    "Da secoli si sa che occorre eliminare la componente soggettiva per riuscire a stabilire quale sia l'effettiva causa di un effetto, o se l'effetto ci sia davvero stato; solo persone terze e indipendenti, e il mascheramento del trattamento (doppio cieco), possono evitare di restare vittima degli autoinganni della coscienza e dell'inconscio" (E. Cattaneo - Unimi - regola n.7 di 10 sul "Come evitare di farsi ingannare dagli stregoni" - La Repubblica 15/10/2013).


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