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    Lo scorso 15 ottobre JVC ha reso disponibile in nuovo firmware per i proiettori DLA-NZ900 e DLA-NZ800 (alias RS4200 ed RS3200) con tecnologia D-ILA: un aggiornamento che ha introdotto una gamma di funzioni avanzate, progettate per offrire immagini HDR più luminose e vivide, dettaglio e risoluzione migliorati, una ricchezza di sfumature ancora più elevata, auto-calibrazione più accurata, dando nuova vita ai due proiettori JVC di fascia alta, in grado di riprodurre immagini a risoluzione 8K. Abbiamo parlato di tutte le nuove funzioni del nuovo firmware in questo articolo.


    L'ultima sessione dello scorso 18 ottobre da Gruppo Garman a Roma, con NZ500 ed NZ800
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    A corollario ci sono anche due altre importanti novità: prima di tutto c'è una operazione di cache-back per l'acquisto dei nuovi proiettori (ne abbiamo parlato in questo articolo) e l'avvio di una serie di eventi in alcuni punti vendita per mostrare all'opera tutti i proiettori. I primi due eventi si sono svolti lo scorso week-end a Roma presso Gruppo Garman con una comparativa tra DLA-NZ500 e DLA-NZ800 e anche da Cinema e Sound a Casalnuovo di Napoli con la dimostrazione di un ottimo esemplare di DLA-NZ700.

    Segnaliamo i prossimi eventi per il prossimo fine settimana. In particolare sabato 25 ottobre a Bologna, presso la show-room di Audio Quality, ci saranno sia il DLA-NZ700 che il DLA-NZ800 che illumineranno uno schermo ALR da 3,2 metri di base in 21:9. Sempre sabato 25 ottobre a Perugia, presso Home Cinema Solution, saranno in funzione un DLA-NZ500 e un DLA-NZ800. Il week-end del 14 e 15 novembre invece sarà la volta di Videosell a Trezzano Sul Naviglio anche se per i modelli che saranno in dimostrazione dovremo aggiornarci.

    Per maggiori informazioni sui proiettori JVC: jvcprojectors.it

    Evento a Bologna: audioquality.it

     


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    Venerdì 14 e sabato 15 novembre, presso la showroom di Videosell a Trezzano sul Naviglio, sarà possibile osservare all'opera il nuovo firmware disponibile da poco per i videoproeittori JVC DLA-NZ800 (alias DLA-RS3200) e DLA-NZ900 (alias DLA-RS4200). Da videosell ci sarà un eccellente esemplare di DLA-NZ900 che illuminerà un gigantesco schermo curvo OS Screen da ben 4 metri di base. Sempre sullo stesso schermo sarà possibile osservare all'opera un esemplare di DLA-NZ500, il prodotto "entry level" di JVC con sorgente luminosa laser che è un campione del rapporto qualità prezzo.

    Non sappiamo ancora come verranno organizzate le dimostrazioni ma possiamo anticiparvi che entrambi i proiettori saranno nella sala Ellipse con impianto Dolby Atmos 7.2.4 con diffusori LCR Perlisten, processore Trinnov Altitude 32 con calibrazione "Waveforming" per un controllo assoluto della gamma bassa e schermo OS Screen fonotrasparente da 4 metri di base in 21:9 (3 metri di base in 16:9). Come anticipato nell'altro focus relativo all'aggiornamento firmware dei proiettori JVC DLA-NZ500 e DLA-NZ900, ci sarà Gian Luca Di Felice di hdblog.it ad occuparsi della calibrazione e della dimostrazione dei proiettori che illustrerà ancohe le novità introdotte con il nuovo aggiornamento firmware.

    Appuntamento quindi a venerdì 14 novembre, dalle 15:30 alle 20:30 con aperitivo "videofilo" gratuito e anche sabato 15 novembre, sia la mattina dalle 9:30 alle 13:30 e poi il pomeriggio dalle 14:30 alle 16:00. Per maggiori informazioni e per prenotare la vostra sessione, potete andare a questa pagina nel sito ufficiale del punto vendita.

    Per maggiori informazioni sui proiettori JVC: www.jvcprojectors.it

     

amplificazione in classe D di alta qualità

barbara aghemo

Operatore
Riprendendo lo spunto da una discussione che stava andando in off topic nella sezione news, apro questo thread dove si potrà discutere circa l'avvento di topologie di amplificazione di potenza in classe D dalle elevate prestazioni, sia soniche che strumentali.

Scopo del thread è favorire il confronto di opinioni in merito alla effettiva possibilità di superare i limiti delle attuali tipologie realizzative, così come a tutti gli altri aspetti legati a questa evoluzione del settore dell'amplificazione di potenza.

Ne approfitto per rispondere ad un quesito di Gioppino, circa la nostra disponibilità a mettere in produzione un ampli integrato stereofonico adottante sezione di potenza in classe D: la risposta é "non ne ho ancora idea", perchè occorre prima capire se il mercato sarebbe ricettivo verso una simile tipologia di prodotto.

A mio parere sarebbe non solo opportuno, ma certamente migliorativo rispetto a quanto attualmente sul mercato. Tuttavia, un simile prodotto si ritroverebbe ad avere un prezzo di vendita analogo a quello di prodotti tradizionali di medio/alto livello, dove l'utenza media è poco disponibile (a mio parere) alla reale innovazione tecnologica, soprattutto per la scarsa conoscenza degli aspetti tecnici, e preferisce valutare i prodotti secondo parametri molto soggettivi e poco obiettivi.

Invito anzi tutti quanti ad esprimere il proprio parere in merito: tutto sommato, questo forum conta già un considerevole numero di iscritti, e questo thread potrebbe costituire uno strumento per noi importante al fine di meglio capire quale tipologia di prodotto potrebbe essere preferita, orientando le nostre scelte produttive.

Ciao,
Andrea
 
classe A e classe D

Lungi dal voler scendere sui dettagli tecnici, il mio amplificatore Mark Levinson n° 334 "lavora" presumibilmente in classe A per bassi livelli di volume ed è perfetto per l'ascolto stereofonico casalingo con due diffusori e basta, mentre il sub B&W ASW-700 in classe D (500 W, cassa chiusa) ed è buono per fare HT. Per elevati carichi di potenza musicali la classe D è fuori di dubbio la scelta migliore (vedasi amplificatori Crown o altri rinomati). Anche in HT penso possa essere valida la classe D, se i diffusori sono impegnativi... quasi come quelli da discoteca... ;)
Ciao!
C.
 
Ciesse,
grazie del contributo;le tue parole mi sembrano tuttavia sposare perfettamente quanto ho sostenuto nel post iniziale.
Tu fai riferimento ad uno dei nomi "importanti" della storia dell'Alta Fedeltà come ML, e nello specifico ad un prodotto in classe A, indicandolo come una scelta che, in campo di riproduzione musicale, gode della tua assoluta fiducia ( e, peraltro, vorrei ancora vedere, con quello che costa).

Dopodichè assumi come paragone un prodotto in classe D integrato nel tuo subwoofer, utilizzando il paragone per evidenziare come a tuo parere la classe D sia una valida soluzione per ottenere alte potenze a costi contenuti, ma non possa reggere il confronto con il ML (o almeno, questo è quanto ho inteso dalle tue parole).

Permettimi di dire che il tutto mi suona come se qualcuno, alla domanda "meglio diesel o benzina?", rispondesse indicando a paragone le differenze prestazionali di una sportiva a benzina e di una motrice di autotreno, quando invece confrontando le prestazioni di top car di pari segmento ma diverse motorizzazioni, le versioni a gasolio tendono ad emergere (vedasi BMW serie 7 o similari).

In altre parole, la classe D, nell'ambito della quale ho visto (ma dovrei dire, sopratutto, sentito!) dei miglioramenti impressionanti nell'arco degli ultimi due anni, essendo stata prevalentemente utilizzata in applicazioni gravose ed apparentemente poco qualificate, si è costruita una nomea di "grande potenza ma poca musicalità".

Mettiamola allora in questi termini: se ti dicessero che un amplificatore di potenza stereo in classe D, del costo di un 1500 euro, diciamo, è in grado di rivaleggiare con un ML 334, lo ascolteresti o riterresti aprioristicamente che sia impossibile? E, cosa ancora più importante, se all'ascolto non riuscissi ad identificare significative differenze tra i due, opteresti per il digitale o cercheresti comunque di appropriarti del Levinson, per una sorta di "sicurezza di possedere ciò che è ritenuto il meglio anche se non riesco a percepirlo personalmente"?


Ciao,
Andrea
 
andrea aghemo ha scritto:
Mettiamola allora in questi termini: se ti dicessero che un amplificatore di potenza stereo in classe D, del costo di un 1500 euro, diciamo, è in grado di rivaleggiare con un ML 334, lo ascolteresti o riterresti aprioristicamente che sia impossibile? E, cosa ancora più importante, se all'ascolto non riuscissi ad identificare significative differenze tra i due, opteresti per il digitale o cercheresti comunque di appropriarti del Levinson, per una sorta di "sicurezza di possedere ciò che è ritenuto il meglio anche se non riesco a percepirlo personalmente"?

Credo che Andrea abbia centrato quello che ritengo sia il nocciolo della questione.

Personalmente io, come credo Andrea e moltissimi altri appassionati, non sono chiuso ai progressi che la tecnologia offre continuamente purchè, ovviamente, lo siano veramente.

Il che vuol dire che me lo devono spiegare per benino, con solidi argomenti tecnico/scientifici (che magari non capirò del tutto, ma tenterò), a questo punto ascolterei l'oggetto mirabolante e trarrei le mie conclusioni, ma cercando di non farmi influenzare e cercando di attingere a quel pochino di esperienza che mi sono fatto; se poi il coso mi piace non avrei remore ad un suo eventuale utilizzo (qui entrano in ballo altre considerazioni e motivazioni prettamente commerciali, che Andrea conoscerà molto bene).

Ma.... non sono sicuro che tutti gli appassionati riescano ad affrancarsi da certe proprie convinzioni di base e possano quindi esprimere un giudizio assolutamente equilibrato.

Sono sicuro che qualcuno, al leggere il post iniziale, avrà fatto un salto da record mondiale sulla sedia pensando ai trattamenti che il segnale deve subire in tale tipologia.

Quando ascolto un ampli il mio ultimo pensiero è sapere se è a transistors, a mosfet, a valvole in push-pull, a valvola single ended, in classe A, AB, XY, magari a vapore con alimentazione a carbonella, ascolto cosa sento e se mi piace è OK, indipendentemente da tutto.

Visto il proliferare sul mercato di ciofeche, però a valvole, non sono sicuro che tutti siano in grado di attenersi a questo criterio di giudizio, il concetto che "se non è a valvole e la sorgente non è un vinile, possibilmente degli anni 50, non può essere ad alta fedeltà" è radicato in molte persone (per non parlare di altre ferree convinzioni).

Purtroppo sappiamo tutti bene come certe convinzioni e/o suggestioni riescano, anche inconsciamente, a condizionare il giudizio.

Non so se questo sproloquio sia di qualche significato per Andrea, l'argomento è uno di quelli su cui scriverei pagine intiere ed il sintetizzarlo lo rende magari un po' contorto da seguire.

Ciao

p.s.: a scanso equivoci, non sono assolutamente contrario alle valvole, esistono ampli di tale tipologia favolosi, idem a transistors, ma i primi non superiori "per definizione", ma per un sano progetto, idem per i secondi.
 
Nordata,
stai semplicemente dicendo che vi sono delle persone che acquistano oggetti sulla base di valutazioni non oggettive, affidandosi piuttosto ad altri parametri (più o meno validi): è un fenomeno tipico di qualunque mercato, anche se nel settore dell'alta fedeltà ( o audio/video) è forse più sentito che in altri.

Tuttavia, per chi non è un operatore od un giornalista del settore non è facile avere il tempo ed il modo di valutare diversi apparecchi in un contesto ragionevolmente rilassato e con sufficiente tempo a disposizione.

Restiamo piuttosto in tema: mi piacerebbe sentire l'opinione di chi ha avuto modo di ascoltare ampli in classe D full range di un certo livello, tralasciando oggetti come il Tamp, che è un prodotto destinato ad altri impieghi: parlo di Tact, Jeff Rowland e così via.

Ciao,
Andrea
 
andrea aghemo ha scritto:
Mettiamola allora in questi termini: se ti dicessero che un amplificatore di potenza stereo in classe D, del costo di un 1500 euro, diciamo, è in grado di rivaleggiare con un ML 334, lo ascolteresti o riterresti aprioristicamente che sia impossibile? E, cosa ancora più importante, se all'ascolto non riuscissi ad identificare significative differenze tra i due, opteresti per il digitale o cercheresti comunque di appropriarti del Levinson, per una sorta di "sicurezza di possedere ciò che è ritenuto il meglio anche se non riesco a percepirlo personalmente"?
Non so cosa riuscirei a sentire, in termini di differenza e a parità di catena, sostituendo un Tact e un Jeff Rowland ad un finale in classe A... perché sono confronti diffcili da mettere in campo e di solito non frequento show room per pochi ricchi...
Diciamo che, come nordata, non sono aprioristicamente chiuso a valutare miglioramenti di una certa tecnologia... (per restare in tema, mi sta per arrivare, grazie a frcantat, un T-amp e, fuori tema, il multijet ce l'ho in garage da tempo...).
Il mio paragone con il sub in classe D è legato al fatto che posso concepire un classe D quando serve per pilotare carichi di potenza più impegnativi e NON dico a scapito del suono, ma solo del corretto interfacciamento delle grandezze in gioco... quindi è possibile anche un classe D come ampli di una catena di ascolto casalinga, se servono qualità di un amplificatore di questo tipo (non volevo esagerare con la battuta sulla discoteca, ma c'è a chi piace un impianto energico...).
Classe D, quindi, sì, anche a me piacerebbe un Tact o un Jeff Rowland... ma, mi sa, ho sposato Mark Levinson... ;)
C.
 
Ciesse,
lo so bene che non sei refrattario all'innovazione, altrimenti non ti saresti modificato il pre, magari per timore di rompere qualche "magica alchimia" di componenti....e la mia ipotesi di confronto era, ovviamente, giusto un esempio per capire la tua posizione nei confronti di una altrettanto ipotetica scelta: onestamente, non ho idea se esista anche un solo rivenditore in Italia che potrebbe proporre un raffronto simile.

Tuttavia, resta il fatto che mi sembra di continuare a percepire nelle tue parole una sorta di "diffidenza" nei confronti della classe D, dato che la leghi comunque ad un discorso di potenza elevata,ed hai comunque eluso le mie domande in merito a cosa sceglieresti di fronte all'ipotesi da me prospettata, che era la cosa che maggiormente mi incuriosce.


Ciao,
Andrea
 
Bello questo thread!:)

Imho l'amplificazione conta poco al fine di una corretta riproduzione musicale, a patto, ovviamente, che l'interfacciamento col carico da pilotare sia corretto e che l'amplificatore non presenti magagne significative (nel qual caso o introdotte volontariamente per "colorare" il suono o per manifesta incapacità).

Detto questo gli ampli in classe D attuali, o meglio quelli che sono sinora stati provati da riviste, soffrono di grossa dipendenza dal carico e presentano difficoltà di pilotaggio sui carichi complessi.
Tuttavia ci sono diverse soluzioni oggi che risolvono completamente questi problemi: detto questo, quindi, mi sembra chiaro che imho queste topologie di ampli in classe D possano portare solo vantaggi.

Consumano meno, sono più piccoli, pesano meno, scaldano meno, costano meno e sono mediamente più potenti.

Di sicuro se mi verrà voglia di cambiare amplificatore e/o aumentare il numero dei canali mi rivolgerò ad un ampli in classe D!
 
Credo che sia solo una questione di costi di produzione e un modo per cercare di dare nuove idee ad un settore dove sembra tutto statico per dare una spinta ala cambiamento.
Personalmente in ambito hi-fi e sottolineo hi-fi gli ampli in classe D sono da evitare come la peste, fanno letteralmente pena, poi se iniziano a dire che suonano, bene, mi riporto al confronto fatto più sù tra auto a benzina e diesel dove si è arrivati a dire anche che l'auto per eccellenza è a gasolio soprattutto se si vuole prestazioni sportive.
 
andrea aghemo ha scritto:
[

Mettiamola allora in questi termini: se ti dicessero che un amplificatore di potenza stereo in classe D, del costo di un 1500 euro, diciamo, è in grado di rivaleggiare con un ML 334, lo ascolteresti o riterresti aprioristicamente che sia impossibile? E, cosa ancora più importante, se all'ascolto non riuscissi ad identificare significative differenze tra i due, opteresti per il digitale o cercheresti comunque di appropriarti del Levinson, per una sorta di "sicurezza di possedere ciò che è ritenuto il meglio anche se non riesco a percepirlo personalmente"?


Ciao,
Andrea [/I]

Lo ascolterei se poi fosse uguale, per la mia povera percezione, opterei per la tecnologia digitale a parità di prezzo prestazioni.

Però io sono come qualcun 'altro in questo furum del tipo MY FI e non HI FI.
;)

Ciao
Andra
 
andrea aghemo ha scritto:
[...]
Tuttavia, resta il fatto che mi sembra di continuare a percepire nelle tue parole una sorta di "diffidenza" nei confronti della classe D, dato che la leghi comunque ad un discorso di potenza elevata,ed hai comunque eluso le mie domande in merito a cosa sceglieresti di fronte all'ipotesi da me prospettata, che era la cosa che maggiormente mi incuriosce.
[...]
Eh, cosa sceglierei... il classe D, naturalmente! Sono sensibile al rapporto prezzo/prestazioni, anche se per il prossimo impianto stereo ho preferito andare sul sicuro...
Ciao!
C.
 
ciesse ha scritto:
Eh, cosa sceglierei... il classe D, naturalmente! Sono sensibile al rapporto prezzo/prestazioni, anche se per il prossimo impianto stereo ho preferito andare sul sicuro...
Ciao!
C.

Cosa hai preso ?

Saluti
Marco
 
mixersrl ha scritto:
Credo che sia solo una questione di costi di produzione e un modo per cercare di dare nuove idee ad un settore dove sembra tutto statico per dare una spinta ala cambiamento.
Personalmente in ambito hi-fi e sottolineo hi-fi gli ampli in classe D sono da evitare come la peste, fanno letteralmente pena, poi se iniziano a dire che suonano, bene, mi riporto al confronto fatto più sù tra auto a benzina e diesel dove si è arrivati a dire anche che l'auto per eccellenza è a gasolio soprattutto se si vuole prestazioni sportive.

Mixer,
credo tu abbia male interpretato il mio "paragone automobilistico".
Intendevo dire che, nel confrontare amplificatori, è corretto riferirsi a prodotti destinati a tipologie d'uso similari, visto il riferimento fatto in un post precedente da Ciesse dove menzionava l'amplificatore utilizzato nel suo subwoofer (da me paragonato alla motrice d'autotreno).
Mai sognato di dire che se si vogliono prestazioni sportive l'auto per eccellenza è a gasolio (anche se si tratta di un limite tecnologico che sarà presto superato, e non mi sorprenderei se la formula 1, tra qualche anno, iniziasse ad adottare tali motorizzazioni....), ma ho preso l'esempio di berline top di gamma di alte prestazioni (e, ahimè, costo) dove le motorizzazioni a gasolio non solo non fanno rimpiangere gli equivalenti a benzina, ma addirittura consentono l'ottenimento di prestazioni globali più favorevoli in termini di sfruttabilità del mezzo.
Resta pacifico che, oggi come oggi, se vogliamo andare a trecento chilometri orari è appannaggio esclusivo delle motorizzazioni a benzina....ma io intendo il piacere ( e conseguentemente la qualità complessiva) della riproduzione dell'evento sonoro come la somma di una serie di caratteristiche, e non una sola, per cui il mio paragone mi sembra, almeno seconda la mia personale filosofia, corretto.

Chiuso l'excursus motoristico (che se vuoi riprendiamo con alro thread in off topic), tornando a bomba, tu lapidariamente dici: " gli ampli in classe D fanno pena". Posso chiederti a quali prodotti , specificatamente, ti riferisci? Io sto valutando diverse tipologie (Flying Mole, Power Physics, MuEta, Hypex, per dirne alcune) e francamente non sono d'accordo, ma magari parliamo di prodotti diversi: può darsi tu ti riferisca ad oggetti di qualche anno orsono, o non pensati in ottica alta fedeltà.
In questo modo, cominciamo a fare nomi e disaminare in modo concreto la questione.

Ciao,
Andrea
 
Microfast ha scritto:
[...]
Cosa hai preso ?
[...]
Per ora :rolleyes: solo:
- Pre Mark Levinson n° 380S
- Finale Mark Levinson n° 334
- giradischi VPI TNT Junior + vari accessori
- Pre Phono Klimo LAR
- altre cose, tipo cavi di potenza ecc.

Pre e Finale non sono in classe D, anche se Jeff Rowland e Tact penso non sfigurino come "stoffa".

Il tutto suonerà tra un po'... (un anno?).

Ciao!
C.
 
andrea aghemo ha scritto:
Mixer,
credo tu abbia male interpretato il mio "paragone automobilistico".
Intendevo dire che, nel confrontare amplificatori, è corretto riferirsi a prodotti destinati a tipologie d'uso similari, visto il riferimento fatto in un post precedente da Ciesse dove menzionava l'amplificatore utilizzato nel suo subwoofer (da me paragonato alla motrice d'autotreno).
Mai sognato di dire che se si vogliono prestazioni sportive l'auto per eccellenza è a gasolio (anche se si tratta di un limite tecnologico che sarà presto superato, e non mi sorprenderei se la formula 1, tra qualche anno, iniziasse ad adottare tali motorizzazioni....), ma ho preso l'esempio di berline top di gamma di alte prestazioni (e, ahimè, costo) dove le motorizzazioni a gasolio non solo non fanno rimpiangere gli equivalenti a benzina, ma addirittura consentono l'ottenimento di prestazioni globali più favorevoli in termini di sfruttabilità del mezzo.
Resta pacifico che, oggi come oggi, se vogliamo andare a trecento chilometri orari è appannaggio esclusivo delle motorizzazioni a benzina....ma io intendo il piacere ( e conseguentemente la qualità complessiva) della riproduzione dell'evento sonoro come la somma di una serie di caratteristiche, e non una sola, per cui il mio paragone mi sembra, almeno seconda la mia personale filosofia, corretto.

Chiuso l'excursus motoristico (che se vuoi riprendiamo con alro thread in off topic), tornando a bomba, tu lapidariamente dici: " gli ampli in classe D fanno pena". Posso chiederti a quali prodotti , specificatamente, ti riferisci? Io sto valutando diverse tipologie (Flying Mole, Power Physics, MuEta, Hypex, per dirne alcune) e francamente non sono d'accordo, ma magari parliamo di prodotti diversi: può darsi tu ti riferisca ad oggetti di qualche anno orsono, o non pensati in ottica alta fedeltà.
In questo modo, cominciamo a fare nomi e disaminare in modo concreto la questione.

Ciao,
Andrea

Ho avuto modo di ascoltare il sistema Jeff Rowland per bene e una miriade di sistemi car audio dove la tecnologia digitale prometteva miracoli sia in termini di ascolto che di consumo, risultato, ottimi per fare musica di bassa qualità anche il sistema Home francamente mi ha lasciato stupito in negativo.
 
mixersrl ha scritto:
Ho avuto modo di ascoltare il sistema Jeff Rowland per bene e una miriade di sistemi car audio dove la tecnologia digitale prometteva miracoli sia in termini di ascolto che di consumo, risultato, ottimi per fare musica di bassa qualità anche il sistema Home francamente mi ha lasciato stupito in negativo.

Ok,
finalmente cominciamo a capirci.
Mettiamo da parte il discorso car, che magari si affronterà in altro momento, mi interessa molto il discorso Home: a me il Jeff Rowland come ascolto manca ancora all'appello, e l'ho incluso in una potenziale rosa di prodotti "digital high end" visto la fascia di prezzo di appartenenza.
Puoi cercare di spiegare meglio in che senso ti ha deluso? Sono d'accordo che le parole non sono lo strumento migliore per rendere un'impressione d'ascolto, ma vorrei capire:

1) cosa hai provato durante l'ascolto del Rowland (e, se ti ricordi, quali erano gli elementi della catena audio in cui era inserito)

2) quale sia il tuo riferimento di paragone, anche se si trattasse di apparecchi che non possiedi, ma che conosci bene e ritieni costituire il miglior tramite per una riproduzione assolutamente fedele.

Sono molto curioso, mi auguro tu risponda presto!:)

Ciao,
Andrea
 
andrea aghemo ha scritto:
Ok,
finalmente cominciamo a capirci.
Mettiamo da parte il discorso car, che magari si affronterà in altro momento, mi interessa molto il discorso Home: a me il Jeff Rowland come ascolto manca ancora all'appello, e l'ho incluso in una potenziale rosa di prodotti "digital high end" visto la fascia di prezzo di appartenenza.
Puoi cercare di spiegare meglio in che senso ti ha deluso? Sono d'accordo che le parole non sono lo strumento migliore per rendere un'impressione d'ascolto, ma vorrei capire:

1) cosa hai provato durante l'ascolto del Rowland (e, se ti ricordi, quali erano gli elementi della catena audio in cui era inserito)

2) quale sia il tuo riferimento di paragone, anche se si trattasse di apparecchi che non possiedi, ma che conosci bene e ritieni costituire il miglior tramite per una riproduzione assolutamente fedele.

Sono molto curioso, mi auguro tu risponda presto!:)

Ciao,
Andrea
805 signature e Guarneri
Pre e finale Aloia
E 530 Accuphase
DP 77 Accuphase
Cavi G&BL e Monster Cable
 
Ottimo, Mixer, grazie: adesso potresti spiegarmi quale aspetto della riproduzione sonora offerta dal Rowland ti abbia deluso rispetto alle elettroniche Aloia?
A presto, ciao

Andrea
 
andrea aghemo ha scritto:
Ottimo, Mixer, grazie: adesso potresti spiegarmi quale aspetto della riproduzione sonora offerta dal Rowland ti abbia deluso rispetto alle elettroniche Aloia?
A presto, ciao

Andrea

Tutto e ti spiego.
Articolazione su tutte le gamme specie sulla mediobassa,estensione e capacità di pilotaggio, suono atto ad indurirsi anche nei passaggi meno complicati, frequenze alte particolarmente in evidenza, un buon integrato Nad fà molto ma molto meglio.
 
mixersrl ha scritto:
Tutto e ti spiego.
Articolazione su tutte le gamme specie sulla mediobassa,estensione e capacità di pilotaggio, suono atto ad indurirsi anche nei passaggi meno complicati, frequenze alte particolarmente in evidenza, un buon integrato Nad fà molto ma molto meglio.


Per quel che puo' servire un frettoloso ascolto al TAV, a me il JEFF ROWLAND digitale con le 805 ha fatto una buona impressione, era forse una delle poche configurazioni ascoltabili in quell'occasione ..........

Saluti
Marco
 
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