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Risultati da 31 a 36 di 36
  1. #31
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    May 2002
    Località
    Isernia
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    Ho riletto il mio post, Mamma mia! Così come è venuto sembrerebbe avere il senso che ha dato nordata.

    Comunque, sicuramente quello dell'esempio del collegamento LNB/ricevitore sat non era inteso per riferirmi ad un segnale digitale poichè è risaputio che al quel segnale non è associata nessuan grandezza tipica delle digitali (frequenza di clock, ec, )

    Infatti, una volta che LNB ha ridotto la frequenza dal campo delle microonde fino alle frequenza "trasportabile" via cavo, è compito del ricevitore estrarre il flusso digitale.

    Però era un ottimo esempio riscontrabile nelle nostre abitazioni dove le distanze possono essere significative. In alternativa, sarebbe stato meglio un se avessi proposto di realizzare con il doppino telefonico 100 metri di cavo da utilizzare sulla S/PDIF, ma gli effetti non sarebbero stati così macroscopici. Non perchè il segnale è digitale , ma semplicemente per il numero di informazioni correlate al segnale audio/video rispetto a quello audio.


    Avete ragione, mi sono molto espresso male, intendevo far comprendere solo l'importanza del cavo adeguato, così come deve avvenire anche per i segnali digitali, di qui l'accostamento con i cavi ottici utilizzati appunto, quando le distanze divengono importanti nelle trasmissioni digitali.


    Non mi sarei mai sognato di scrivere che il segnale LNB/ricevitore è soggetto ad esempio a Retun Loss o a JITTER, tipici fenomeni dei segnali digitali.


    Tuttavia, la banalizzazione dei segnali digitali e della loro trasmissione è un errore assai comune.

    Infine, che sulle distanze "corte" sia da evitare la doppia conversione elettro-ottica è risaputo, ma non tanto per la distorsione riscontrabile, che se vogliamo altro non che una conseguenza... ma esclusivamente perchè la doppia conversione necessaria per la trasmissione (ele-opt opt-ele) introduce Jitter in tutte le sue componenti; tipico di tutte le trasmissioni digitali.


    Ciao

    Rino

  2. #32
    Data registrazione
    Oct 2004
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    147
    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    In elettronica, per avere il massimo trasferimento di potenza ad un carico connesso all'estremità di una linea di trasmissione (esempio il cavo coassiale) l'impedenza del carico deve essere il più possibile uguale a quella del cavo.
    e della sorgente, altrimenti semplicemente sposti le perdite all'altra estremita' della linea

    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    quindi, se dovessi scegliere fra 75 o 50, io sceglierei 50.
    si, ma dove sta scritto che il carico sia a 50 ohm? anzi, di solito il carico (ingresso del pre nei confronti della sorgente o ingresso del finale dei confronti del pre) e' ad impedenza piu' alta proprio per non caricare l'apparecchio che sta a monte.

    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    Inoltre, un cavo coassiale ha sicuramente tanti tanti vantaggi, ma ha anche lo svantaggio di forti capacità parassite e perdite.
    pero' mi sfugge un dettaglio: se parliamo di cavi di segnale, ci si riferisce nella quasi totalita' dei casi, a cavi schermati. Anche questi, geometricamente parlando, sono cavi coassiali. Rispetto ai cavi per rf non hanno un'impedenza caratteristica, tutto li'. E da notare che (almeno per quello che mi risulta), la quasi totalita' dei cavi di segnale commerciali, anche costosi, non usa cavi coassiali per RF.
    Peraltro, ricordo che tempo fa feci una prova con dell'rg174 e l'effetto era di una totale perdita di acuti.
    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    Anche qui se dovessi scegliere, prenderi un cavo a conduttori non coassiali, cioè paralleli o magari intrecciati, immersi in un dielettrico e con garza schermata attorno ad esso.
    Beh certo costano, ovvio.
    cioe' un normale cavo per collegamenti bilanciati. Non sono costosissimi.

    Adriano

  3. #33
    Data registrazione
    Feb 2004
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    Roma
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    Citazione Originariamente scritto da Adri
    e della sorgente, altrimenti semplicemente sposti le perdite all'altra estremita' della linea
    ovvio, già si era detto
    si, ma dove sta scritto che il carico sia a 50 ohm? anzi, di solito il carico (ingresso del pre nei confronti della sorgente o ingresso del finale dei confronti del pre) e' ad impedenza piu' alta proprio per non caricare l'apparecchio che sta a monte.
    io stavo parlando del collegamento finale-utilizzatore ovvero amplificatore-casse. quello che dici è vero per quel tipo di connessione, ma meno vero per il collegamento ampli-casse. l'ampli esce in alta impedenza la cassa è a bassa impedenza. Il pilotaggio è dunque in corrente. Quindi resistenza d'uscita alta, carico a bassa impedenza.

    pero' mi sfugge un dettaglio: se parliamo di cavi di segnale, ci si riferisce nella quasi totalita' dei casi, a cavi schermati. Anche questi, geometricamente parlando, sono cavi coassiali.
    mmm non credo. realizzi una linea coassiale quando

    1) colleghi un segnale riferito a massa al nucleo del cavo
    2) colleghi la massa alla garza.

    in questa condizione, l'energia viaggia nel dielettrico e non nei conduttori.


    se invece hai due conduttori paralleli immersi in un dielettrico schermato, e colleghi in questo modo

    1) un segnale riferito a massa al primo conduttore paralllelo
    2) la massa al secondo conduttore parallelo
    3) la garza flottante

    in questa condizione l'energia viaggia nei conduttorie quello che hai realizzato non è un cavo coassiale ma un cavo schermato, o per essere precisi, una linea bifilare schermata.


    Rispetto ai cavi per rf non hanno un'impedenza caratteristica, tutto li'.
    esatto, o meglio, a bassa frequenza ce l'hanno più bassa di un coassiale

    E da notare che (almeno per quello che mi risulta), la quasi totalita' dei cavi di segnale commerciali, anche costosi, non usa cavi coassiali per RF.
    a me risulta l'esatto contrario, perchè ad alta frequenza le perdite su linea bifilare non son trascurabili. Tutti gli strumenti a radio frequenza che ho usato, fanno sempre uso di cavi coassiali per le connessioni. Se poi passi alle micronde si usano solitamente dei "cavi" che in realtà sono delle guide d'onda, ovvero si presentano come delle cannucce cilindirche cave (o parallelepipedi), che confinano il campo elettromagnetico.

    Peraltro, ricordo che tempo fa feci una prova con dell'rg174 e l'effetto era di una totale perdita di acuti.
    interessante, andrebbe approfondita la cosa, mi interessa. quanto era lungo il cavo, e cosa ci avevi collegato ?

    cioe' un normale cavo per collegamenti bilanciati. Non sono costosissimi.
    mi pare di ricordare, ma mi potrei sbagliare perchè parliamo di tempo fa, che costino comunque di più dei coassiali. Poi ci son da tutti i prezzi

  4. #34
    Data registrazione
    Feb 2004
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    Roma
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    510
    Citazione Originariamente scritto da rinorho
    Ho riletto il mio post, Mamma mia! Così come è venuto sembrerebbe avere il senso che ha dato nordata.

    Comunque, sicuramente quello dell'esempio del collegamento LNB/ricevitore sat non era inteso per riferirmi ad un segnale digitale poichè è risaputio che al quel segnale non è associata nessuan grandezza tipica delle digitali (frequenza di clock, ec, )

    Infatti, una volta che LNB ha ridotto la frequenza dal campo delle microonde fino alle frequenza "trasportabile" via cavo, è compito del ricevitore estrarre il flusso digitale.

    Però era un ottimo esempio riscontrabile nelle nostre abitazioni dove le distanze possono essere significative. In alternativa, sarebbe stato meglio un se avessi proposto di realizzare con il doppino telefonico 100 metri di cavo da utilizzare sulla S/PDIF, ma gli effetti non sarebbero stati così macroscopici. Non perchè il segnale è digitale , ma semplicemente per il numero di informazioni correlate al segnale audio/video rispetto a quello audio.


    Avete ragione, mi sono molto espresso male, intendevo far comprendere solo l'importanza del cavo adeguato, così come deve avvenire anche per i segnali digitali, di qui l'accostamento con i cavi ottici utilizzati appunto, quando le distanze divengono importanti nelle trasmissioni digitali.


    Non mi sarei mai sognato di scrivere che il segnale LNB/ricevitore è soggetto ad esempio a Retun Loss o a JITTER, tipici fenomeni dei segnali digitali.


    Tuttavia, la banalizzazione dei segnali digitali e della loro trasmissione è un errore assai comune.

    Infine, che sulle distanze "corte" sia da evitare la doppia conversione elettro-ottica è risaputo, ma non tanto per la distorsione riscontrabile, che se vogliamo altro non che una conseguenza... ma esclusivamente perchè la doppia conversione necessaria per la trasmissione (ele-opt opt-ele) introduce Jitter in tutte le sue componenti; tipico di tutte le trasmissioni digitali.


    Ciao

    Rino
    si ci siamo tutti espressi e capiti male. Anche io non volevo banalizzare il problema dicendo che puoi trasmettere un segnale digitale pure sulle corde di una chitarra.

    Quello che volevo dire forse si riassume bene con questo esempio.

    Un cavo scart (di lunghezza 1,5 metri) (rgb) di quelli da 4 soldi, spesso causa problemi non solo di perdià di luminosità e colore dell'immagine, ma anche di canali terrestri che ti si vedono in trasparenza sotto mentre ti guardi un dvd. Comprare una presa scart sempre da 1,5 metri schermata e con connettori placcati oro a 18 euro, è un buon acquisto che risolve i problemi. Comprare una scart da 1,5 metri che costa 120 euro, secondo me è una FOLLIA, eppure le producono.

    Usare un cavo dvi per collegare monitor e pc di quelli inclusi nella scatola (1,5 metri) non da mai problemi (salvo situazioni tipo, cavo che passa vicino ad un trasformatore o sorgente a micronde). Sostiuire questo cavo con uno più costoso (sempre da 1,5 metri) non porta a miglioramenti nella qualità dell'immagine. Comprare un cavo DVI da 1,5 metri e pagarlo 60 euro non ha senso.

    IL DISCORSO cambia, se dobbiamo portare il segnale video digitale lontano. Allora si che diventa un casino e diventa necessario comprarsi un cavo che costi molto, altrimenti non si vede niente.

    Con lo SPDIF uguale. Se devi percorrere una breve tratta, quello che non deve accadere, è confondere uno 0 con un 1 per qual si voglia motivo. Ora se questa confusione di valori non si verifica con un cavo che costa poco, comprarne uno che costa 10 volte tanto non migliora niente.
    Se ci allontaniamo dalla sorgente o se i disturbi esterni aumentano, molto probabilmente il cavo scrauso che usavamo prima ci farà confondere 1 con 0, mentre quello più costoso no.


    CONCLUDENDO, sperando di essermi espresso un po' meglio anche io,

    ANALOGICO: spendere su un cavo la giusta cifra, senza ricorrere incrementi prestazionali impercettibili. Ad ogni modo, un prodotto di qualità superiore ci garantisce sempre un miglioramente della ricezione (anche se infinitesimo ma non udibile)

    DIGITALE: anche qui spendere la giusta cifra, dove per giusta si intende un cavo che per quell'applicazione non da problemi. Se problemi non ce ne sono, spendere di più non porta a nessun giovamento, neanche matematico e non udibile/visibile

  5. #35
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    Sep 2002
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    Salento
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    5.852
    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    CONCLUDENDO, sperando di essermi espresso un po' meglio anche io,

    ANALOGICO: spendere su un cavo la giusta cifra, senza ricorrere incrementi prestazionali impercettibili. Ad ogni modo, un prodotto di qualità superiore ci garantisce sempre un miglioramente della ricezione (anche se infinitesimo ma non udibile)

    DIGITALE: anche qui spendere la giusta cifra, dove per giusta si intende un cavo che per quell'applicazione non da problemi. Se problemi non ce ne sono, spendere di più non porta a nessun giovamento, neanche matematico e non udibile/visibile
    Mi piace la tua conclusione

    Stefano

  6. #36
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    Oct 2004
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    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    ovvio, già si era detto

    io stavo parlando del collegamento finale-utilizzatore ovvero amplificatore-casse. quello che dici è vero per quel tipo di connessione,
    allora uno dei 2 si e' perso ;-) la discussione non era sui cavi di segnale?

    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    mmm non credo. realizzi una linea coassiale quando

    1) colleghi un segnale riferito a massa al nucleo del cavo
    2) colleghi la massa alla garza.
    appunto. un cavo schermato (io mi riferisco sempre ai cavi di segnale), tipicamente e' un conduttore centrale, un dielettrico, calza e guaina.
    Quello con 2 conduttori (sempre circondati da dielettrico, calza e guaina) si usa per i collegamenti bilanciati; si puo' usare anche per collegamenti sbilanciati....nulla lo vieta, ma rimane intrinsecamente un cavo schermato.
    Dal punto di vista formale non so se puo' considerarsi, almeno costruttivamente, un coassiale, ma credo che sia una questione di lana caprina. ;-)

    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    in questa condizione, l'energia viaggia nel dielettrico e non nei conduttori.
    sono passati decisamente troppi anni dall'esame di fisica2 e non ci penso minimamente a riprendere il resnick hallday, ma questa non mi convince del tutto

    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    in questa condizione l'energia viaggia nei conduttorie quello che hai realizzato non è un cavo coassiale ma un cavo schermato, o per essere precisi, una linea bifilare schermata.
    perfetto. ma il cavo schermato e' anche monoconduttore + calza.
    Da nessuna parte sta scritto che debba essere bilanciato. E infatti, la maggior parte dei nostri apparecchi hifi utilizza collegamenti sbilanciati


    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    interessante, andrebbe approfondita la cosa, mi interessa. quanto era lungo il cavo, e cosa ci avevi collegato ?
    vediamo...la prova l'avevo fatta in seguito ad un articolo pubblicato su una rivista....credo nuova elettronica; in sostanza facevano proprio una disanima su capacita', induttanza ecc, concludendo che i cavi cosiddetti esoterici da (allora) N migliaia di euro potevano essere realizzati con conduttori coassiali per alta frequenza (nota che si riferivano sempre e solo ai cavi di segnale, non di potenza).
    Dopo alcune pagine di formule, tabelle ecc, concludevano bellamente con: "...in pratica se usate cavi coassiali rg174 o, meglio, rg58, potrete fare un cavo con le caratteristiche dei migliori cavi esoterici".
    Ora, ai miracoli fatico molto a crederci, ma avendo da poco comprato un discreto ampli e dvd, e avendo in giro qualche spezzone di rg174, non mi e' costato piu' di qualche minuto verificare in pratica quanto avevo letto.
    Morale: lettore dvd sony 725D (avevo anche un lettore cd, sempre sony, modello xb720. Onestamente non ricordo quale dei 2 e' stato testato. Suppongo il cd, ma non ci giurerei), ampli yamaha dsp a2, cavetti lunghi una sessantina di cm con rg174 (fra l'altro era pure bellino, con doppia calza argentata, credo fosse un rimasuglio di qualche lavoretto di collegamento della parabola del meteosat all'lnb) e connettori rca niente piu' che decenti, cioe' non le solite ciofeche di plastica ma nemmeno roba in platino con diamanti incastonati, chiamato il solito amico a far da cavia e via con le prove. Beh, non c'e' stato nemmeno da provare molto: l'attenuazione degli acuti era talmente evidente che il cavo e' stato scartato senza pieta'. I cavetti bianco/rosso da 500 lire di allora che trovavi insieme a qualunque lettore dvd, andavano sicuramente molto meglio.

    Citazione Originariamente scritto da Ronzino
    mi pare di ricordare, ma mi potrei sbagliare perchè parliamo di tempo fa, che costino comunque di più dei coassiali. Poi ci son da tutti i prezzi
    no, ti assicuro. attualmente mi sono fatto tutti i cavi di segnale con cavo per collegamenti bilanciati...tasker C-qualchecosa. Credo di averlo pagato sui 50 centesimi al metro o giu' diu li'. Di sicuro all'euro al metro non ci arrivava.
    Naturalmente non escludo che ce ne possano essere anche di cari come il fuoco, come per ogni altro cavo supposto piu' o meno miracoloso.

    Adriano


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