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Risultati da 31 a 35 di 35
Discussione: Steve Jobs 1955 - 2011
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07-10-2011, 18:24 #31
Cerco di intervenire nuovamente nel post prendendo spunto da quanto riferito da due utenti e "svilupparlo" un pò...
In effetti, probabilmente per l' emozione, si sta mitizzando talvolta eccessivamente la figura di Steve Jobs. Parlare di "Einstein" o addirittura di "Leonardo da Vinci" del mondo informatico mi pare francamente esagerato. Però vi è da dire che quello che ha intuito lui non è riuscito ad intuirlo nessuno, forse solo il suo grande rivale-amico (e neanche troppo bene...).
Non avrà salvato vite come Fleming, non avrà elaborato grandi teorie come Einstein, e neanche avrà progettato personalmente a livello tecnico i parti della sua mente. Però quello che ha fatto non è poco. Dire che ha cambiato il mondo è forse esagerato, ma poco poco in questo caso. Ha permesso che un "aggeggio" brutto e complicatissimo da usare in un' opera di (almeno) design che riescono ad usare con (relativa) facilità anche dei bambini. Ha aumentato esponenzialmente le capacità di ognuno di noi, ora, con queste sue intuizioni.
Senza la sua visione del mondo del computer avremmo tutto questo oggi? Direi di no, francamente. E considerando l' importanza (anche se non vitale) di tutto questo, non si può non rendergli il giusto tributo (e ripeto, non sostengo appieno il suo modo di vedere le cose...).
Tutto quello che ha creato (o almeno contribuito a creare... vedo lui come il Demiurgo Urano, mentre Wozniak lo vedo come Efesto [spero mi perdoni!]) può anche avere l' apparenza di un giocattolo costoso, ma a mio avviso sottende un pensiero un pò più sottile.
Bill Gates ha visto l' importanza del software, cosa a cui nessuno dava più di tanto conto. Jobs secondo me ricercava invece qualcosa di diverso. Lui cercava "l' esperienza", ossia non importa da quale hardware o software è composto il prodotto, ciò che è importante è rendere lo scopo per il quale è stato creato un oggetto più facilmente raggiungibile.
In questo solco si inserisce ad esempio l' utilizzo dell' interfaccia grafica, che ha letteralmente rivoluzionato il modo di usare il computer. Allora, nel lontano 1984, è cambiata "l' esperienza" che il genere umano aveva del computer: dagli spaventosi "armadioni" che occupavano intere palestre a oggetti "colorati" che suscitavano quasi simpatia. I computer erano uguali e diversi ad un tempo rispetto a prima.
Anche un' altra sua creatura, il tanto amato e criticato iPhone, risponde a questo criterio: non stiamo parlando di un telefonino, stiamo parlando di un "oggetto di comunicazione".
Col telefonino si parla. Con l' iPhone, onestamente, mi pare si faccia molto altro! Quanti telefonini potevano vantare, già da allora, il fatto di poter navigare così semplicemente su internet, cercare informazioni, contattare non solo a voce i conoscenti? Con tutte le limitazioni tecniche dei primi modelli e che talvolta soffrono anche quelli nuovi, non possiamo non dire che ha letteralmente stravolto ed ampliato il concetto che avevamo del tele/videofonino. Ripeto, non ha risolto un bisogno primario per l' essere umano, ma ha comunque cambiato il modo di vivere per una buona, e forse in futuro un' ottima, parte di noi.
Mi preme anche sottolineare un fatto: lui non ha inventato per primo né il computer, né l' interfaccia grafica (Xerox non ci ha creduto al punto di darla via gratis), né il telefonino. Hanno fatto quasi tutto gli altri, lui ha visto "oltre" quello che gli altri avevano creato, rivoluzionandone il concetto.
Forse non è stato neanche un genio in senso stretto, ma è stato un grande inventore e comunicatore delle sue idee (e, mettiamocelo dato che non è poco, anche un grande venditore). Lo vedo come un Henry Ford: ha creduto fermamente in un' idea, contro tutto e tutti, e (pur non da solo) l' ha realizzata, cambiando la vita di tutti. Non un uomo di scienza o fede, ma un uomo importante.
Ah, quanto alla parte "filosofica" e il discorso ormai celeberrimo di Stanford: la retorica la si può vedere in ogni discorso, anche e soprattutto in uno che parla dell' umana vita e dell' umana morte. La cosa forse più bella di quel discorso è che in quel particolare caso Steve Jobs abbia parlato della sua vita e della sua (allora scampata) morte. Da qui è risalito ai concetti, che purtroppo essendo per loro natura astratti hanno sempre qualche parte di vuoto, che si riempie solo quando riusciamo a farne esperienza.
Mi scuso per la prolissità.NEWENTRY THEATER TV: Philips 42PFL7665H; Lettore BD: Onkyo DV-BD507; AUDIO Section :HI-FI():Amplificatore Stereo: Creek Audio Evolution 2 Integrated; Lettore CD: Cambridge Audio 550C; Diffusori Stereo: Chario Constellation Delphinus; Cavi potenza/segnale: Audioquest Type 4/Diamondback ; Stand: Solidsteel ZR-7. HOME THEATRE (Ancora agli inizi!) Sintoamplificatore: Denon AVR 2310; Frontali:Mordaunt-Short Aviano 6;Cavi Potenza:VDH Skyline;
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08-10-2011, 11:41 #32
Qualche aneddoto sulla azienda più gay friendly del mondo (Apple), a dimostrazione che S. Jobs non era "avanti" solo in questioni prettamente legate al suo lavoro, ma anche nel sociale:
L'ex CEO di Apple è morto a 56 anni dopo aver lasciato nel mondo dell'hi-tech intuizioni e creazioni che hanno modificato l'esperienza tecnologica di tutti, e non solo di chi possiede un oggetto targato Apple.
I prodotti Apple sono particolarmente popolari nella comunità LGBT (Lesbiche Gay, Bisessuali, Transgender,) i prodotti della mela sono il frutto di un lavoro di design, tecnologia e coraggio. Ecco i cinque fatti per cui la comunità LGBT lo ricorderà:
1) Il logo rainbow: il primo logo della Apple era una mela completamente rainbow. Il design venne creato da Rob Janoff nel 1977, anno in cui le rivendicazioni del movimento lgbt in America erano nel pieno.
2) Le pratiche di assunzione gay friendly: Apple è stata una delle prime aziende a porre attenzione alle pratiche di assunzione per le persone lgbt raggiungendo il punteggio massimo di 100 nello Human Rights Campaign's Corporate Equality Index. Oggi sono di esempio per le altri grandi aziende le pratiche di tutela delle persone lgbt sul luogo di lavoro, i benefits estesi ai loro partner, e i corsi al rispetto rivolti alle persone eterosessuali.
3) Il design: secondo un sondaggio del 2011, gli uomini gay possiedono in media 1,4 volte un iPhone rispetto agli etero. Complice anche il design elegante e sexy così come il packaging di tutti i prodotti della mela.
4) La beneficienza alle cause lgbt: 100,000$. A tanto ammonta la cifra donata dalla Apple per la celebre campagna che chiedeva di votare no all'abolizione dei matrimoni gay in California con il referendum Proposition 8. Parallelamente Apple non ha mai finanziato campagne antigay.
5) Tim Cook come suo successore: Steve Jobs ha personalmente indicato Timothy Cook come suo successore al vertice dell'azienda. Oggi è la persona gay più potente del mondo.
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08-10-2011, 12:40 #33
Stay hungry, stay foolish!
Ciao Steve....U.S.S. Sulaco Theater_VIDEO: OLED LG 77 C1- AUDIO : PRE - MARANTZ AV 7005 - FINALE - ONKYO PA-MC 5500 - DIFFUSORI - FOCAL JMLAB CHORUS - FRONT 826V - CENTER CC800V SURROUND - SR800V - SUB - SUNFIRE HRS-12 - ACCESSORI: FONOMETRO - RADIOSHACK DIGITAL - CAVI ANALOGICI - AUDIOQUEST KING COBRA - SETTIMA ARTE
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10-10-2011, 11:56 #34
La migliore riflessione, a mio parere, per sintesi ed equilibrio sulla scomparsa del CEO Apple: "San Jobs", un articolo di Massimo Gramellini apparso su La Stampa dell'8 ottobre scorso...
"Il cinema non morirà mai. Morirà la sala cinematografica, forse. Ma di questo non mi frega proprio niente" (M. Monicelli)
Mi diletto con PDP Panasonic TX-P50GT30E, A/V player Oppo BDP-83 (mod), ampli Onkyo TX-SR876 B, frontali B&W 604 S2, centrale B&W LCR 600 S3 (DIY mod), surround B&W CCM65 in-ceiling, surround back B&W CCM50 in-ceiling, sub B&W ASW-608, sat MySky HD, DVD-rec Sony RDR-GX350, Internet radio DNT Ipdio Tune, iPod Nano 4G - Touch 2G, dock Onkyo DS-A3, console Sony PS3 "Fat" 60GB - Nintendo Wii Black, TLC Logitech Harmony One.
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17-10-2011, 04:52 #35
Guest
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L'aspetto straordinario dell'esperienza che un uomo di questa portata ha saputo lasciare non riguarda secondo me tanto il lato geniale e visionario del suo esempio, ma, al contrario, il lato umano; il fattore scatenante della "santificazione" non nasce a mio avviso dal considerarne l'aspetto creativo, imprenditoriale o dittatoriale: capitani di ventura magnati ed illuminati se ne sono visti passare, e non pochi. Qui si parla della forza che ha avuto un uomo colpito da più disgrazie durante l'intero arco di una vita, forza che gli ha permesso non solo di camminare (e forse sarebbe stato sufficiente per considerarlo già così un grand'uomo), ma addirittura di volare, di spiccare il salto; e non all'altezza degli altri: al di sopra degli altri. Insomma ha fatto il "botto" in termini di vita, nonostante le difficoltà.
Forse il Forum è popolato da tecnici esperti ed attenti che guardano più all'invenzione e dicono Meno male che oppure In fondo l’idea non era neanche sua o anche Avrei potuto farlo io se, ma mi sorprende che nessuno abbia parlato dell’uomo sofferente che decide testardamente di parlare alle platee nonostante riesca a mala pena a reggere con le braccia l’ultimo gioiellino sfornato.
Questa è la lezione, questo è esempio, questi sono fatti: paragoni e valutazioni di varia natura mi sembra puntino al dito (il prodotto finito e il confronto con altre invenzioni esistenziali) e non alla luna (la strada tracciata e aperta); per il solo fatto che i nostri figli cambieranno radicalmente il loro approccio alla cognitività, all’apprendimento, all’esperienza (che poi determina il futuro stesso delle generazioni a venire) bisognerebbe non dico inchinarsi, ma togliersi il cappello di fronte a ciò che abbiamo la fortuna di testimoniare.
In quest’ottica, evitare di dare commenti di altro tipo non mi sembra tanto ipocrita quanto indice di buon senso: saranno altri i luoghi e i tempi che chiameranno la critica a dare il proprio giudizio.
Gramellini dice bene: la fame di valori e modelli porta a risultare eccessivi e a sfiorare la pateticità, ma non so perché il suo articolo mi ha fatto tornare alla mente una frase di Churchill che recita più o meno: “A volte l'uomo inciampa nella verità, ma nella maggior parte dei casi si rialza e continua per la sua strada”.