Prove di ascolto per ampli, cavi, abbinamenti... Ma serve davvero?

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Leggo spesso nel forum raccomandazioni di fare prove di ascolto, un po' per tutti i componenti della catena.
Leggo anche di differenze evidenti tra cavi diversi, o persino tra diverse ciabatte.

Nei giorni scorsi sono stato in Germania da un amico maniaco, che ha un impianto che penso gli sia costato più di tutto il resto dell'arredamento.
Tutta roba che ha acquistato da un negoziante di fiducia, molto ben fornito e (ovviamente!) molto disponibile, quindi non ho perso l'occasione per farmi un po' di ascolti.

Dato che devo comprare un ampli, mi sono concentrato a confrontare vari modelli, e sono rimasto scioccato da quanto poco significative siano le differenze!
L'esempio più eclatante è che sia io sia il mio amico abbiamo faticato non poco a distinguere un "banale" Z9 Yamaha rispetto ad un'accoppiata Burmester 011+911, non so se mi spiego.
Solo in qualche assolo di pianoforte a volumi disumani, la dinamica era un po' migliore con le elettroniche Burmester. Ma dopo aver risentito il pezzo 3 volte di fila...
Per inciso, anche le casse erano tedesche, le B 100 della stessa casa.

Viceversa, tra diffusori diversi (a parità del resto della catena) le differenze erano nettamente percepibili, anche confrontando prodotti di altissimo livello.

Ora, so già che qualcuno penserà che dovrei farmi visitare dall'amplifon, ma le mie personalissime conclusioni sono che le prove di ascolto hanno veramente senso solo per i diffusori.
Scelti quelli, non dico di attaccarci qualunque cosa con delle piattine, ma una volta verificato che l'ampli abbia potenza adeguata e regga il carico dei diffusori, e che i cavi siano decenti, tanto basta.
Altro che mettersi a provare le differenze dei cavi 220V o delle ciabatte...

Ecco, l'ho detto, ora mi dileguo in attesa degli insulti!!! :D
 
L'ascolto del suono è soggettivo. Se a te sembrano tutti uguali ad una persona che sente musica da anni possono sembrare totalmente diversi. Poi anche io la penso come te che la differenza vera e propria la fanno i diffusori, però ti posso assicurare che l'amplificatore fa la sua parte.
 
...negli ascolti ci sono fondamenta oggettivi che purtroppo non tutti sono capaci di cogliere allo stesso modo e c'è chi addirittura non ne coglie nessuno.......
Se in quell'ascolto ti sei concentrato sulla sola timbrica è facile che si faccia fatica a riscontrare differenze visto che non è che una da 300,00 ti faccia confondere la chitarra con un motosega.......le differenze stanno in tutto ciò che c'è intorno alla chitarra, la messa a fuoco, l'articolazione...e poi.....è sbagliato pensare al fatto che magari il Burmester costando 30000,00 mila euro debba per forza sconvolgere la vita...
 
Non so da quanto tempo ascolti musica e con quale catena la ascolti, ma ti assicuro che quando il tuo orecchio sarà allenato, e quindi esigente, ti accorgerai di come varia il suono anche sostituendo soltanto il cavo elettrico dell'ampli.
Ciao :)
 
Ricominciamo con la diatriba dei cavi di alimentazione... :p :D

Tu (come altri) noti delle differenze, col cambio di cavo dell'alimentazione, mentre tanti altri no. :)

Dato che nessuno ha mai portato dei fondamenti scientifici di queste eventuali variazioni sul suono, forse sarebbe meglio non sminuire così tanto le sue capacità di ascolto. ;)

Ovvio è che io parlo di condizioni normali di utilizzo, ove i componenti della catena audio siano collegate ad un normale impianto elettrico condominiale rientrante negli standard qualitativi di costruzione ed erogazione di corrente.

Sinceramente, anche la questione delle "fondamenta oggettive" mi suona strana: una cosa oggettiva è palese e non opinabile, mentre una soggettiva si, ovviamente. Quindi? Perchè non dovrebbe percepirle nel contesto da lui citato? :)

L'oggettività a cui ci si può riferire, comunque, sarebbe da considerarsi tale (o quasi...) solo se si fosse musicisti DOC: chi fa musica e/o frequenta nel vero senso della parola gli ambienti dove si suona e si "crea" la musica e che quindi ha un orecchio veramente allenato.
Uno che ascolta la musica sempre e solo dalle casse dell' impianto Hi-Fi potrà solo e sempre parlare del suo gusto personale e quindi di un parere soggettivo. :)

Con questo non voglio dire che qui dentro non ci siano "musicisti" dall'orecchio fine, ma che sicuramente sono molto pochi e quindi potranno sempre esprimere un parere, un feeling personale e non oggettivo. :)
 
Vittorinox ha detto:
Dato che nessuno ha mai portato dei fondamenti scientifici di queste eventuali variazioni sul suono, forse sarebbe meglio non sminuire così tanto le sue capacità di ascolto. ;)
Caro Vittorinox, i cavi, per chi non lo sapesse, in una catena fungono da equalizzatori apportando, inevitabilmente, modifiche più o meno sostanziali alla risposta in frequenza dell'intero impainto. In realtà il cavo dovrebbe essere il più neutrale possibile ma così non è ed è per questo che ci sono studi e prezzi differenti da cavo a cavo!
Le prove di ascolto servono a capire proprio queste differenze che se sono timbriche è più facile percepirle un pò da tutti ma se non lo sono diventa più difficile percepirle per gli orecchi meno esperti...tutto qua!
Il cavo non può essere scelto sulla descrizione di qualcuno ma và provato nel proprio impianto per integrarsi alla perfezione con il resto evitando così di accentuare problemi preesistenti!
 
Ultima modifica:
Anch'io sono molto scettico sul discorso cavi, ovviamente purchè si parli di cavi che non siano piattine rosso/nero ....

Ma allo stesso tempo non è detto che ciò che non è scientificamente provato non esiste.

Così come penso che l'esperienza di ascolto conti molto. Mia moglie ad es. non sentiva la differenza tra l'ampli multicanale di fascia media e l'ampli stereo di fascia media mentre ieri, dopo un anno di esperienza fatta da 1/10 dei miei ascolti, è riuscita addirittura a carpire la differenza tra due ampli stereo appartenenti alla stessa fascia di prezzo!

Se posso essere sincero fino in fondo, dico che i musicisti sono quelli che capiscono meno la qualità di un impianto (con le dovute eccezioni).

Ciao.
 
Ultima modifica:
......non si percepisce perchè:

1)L'impianto non è estremamente rivelatore

2)Chi ascolta non è preparato a cogliere le sfumature soprattutto perchè ragiona in termini di prezzo pensando che con 1000.00 euro l'impianto si alzi da terra e inizi a volare...

3)Tutto fà parte della catena......apportando il tuo ragionamento come estrema ratio alla catena audio basta un buon diffusore...o ampli..o lettore da 500/1000 euro e tutto ciò che stà oltre fà uguale tanto non si sentirebbe differenza...

4)Spesso purtroppo i musicisti sono abituati a sentire e a riflettere su altro e sono ben distanti dalla ricerca che fà un audiofilo...non tutti...infatti....c'è qualcuno che a casa ha sistemi esoterici con cavi esoterici.....sarà un imbecille solo quello o ci capisce solo lui?....
questo dei musicisti il classico luogo comune tirato fuori...un consiglio, ascolta sempre di più e senza guardare i listini.....
 
Sta storia dei cavi vedo che si è spostata di qua. Mi sembra la ruota di fantozzi, sempre dietro!!! Cmq sia vedo che ognuno ha le sue esperienze e le sue considerazioni.

Rimango cmq dell'idea che cablaggi spaziali in un impianto medio non stravolgano la resa del tutto. Di sicuro gli elementi più importanti sono sempre 3: sorgente, amplificazione, diffusori... (avrò scoperto l'acqua calda?!?!?) :)
 
sevenday ha detto:
Rimango cmq dell'idea che cablaggi spaziali in un impianto medio non stravolgano la resa del tutto. Di sicuro gli elementi più importanti sono sempre 3: sorgente, amplificazione, diffusori... (avrò scoperto l'acqua calda?!?!?) :)
Su questo sono d'accordo....il cavo consideralo un collante che se di buona qualità e fattura tiene bene insieme tutto il resto altrimenti il tutto rimane "pericolante"!!!
PS: ad ogni combinazione di elettroniche il suo collante.

NB: l'elemento più importante in un impianto è il supporto e la sua incisione e subito a seguire l'acustica ambientale!
 
Ultima modifica:
io non lo definirei proprio un collante. Un cavo puo tirarti fuori la vera anima, sfruttando al massimo le potenzialità dei diffusori e dell'amplificatore.
Anche io inizialmente credevo che erano solo soldi buttati. Ma qualcuno mi ha fatto capire che non bisogna ragionare con il portafogli in mano, bensi con ciò che senti, estraniandoti da tutto e da tutti. Non vorrei fare retorica, ma, solo con prove vere, si percepisce cosa un cavo puo cambiare in un impianto. E capirete che ha la stessa importanza di un diffusore di qualità.
 
Il miglior cavo in assoluto è quello che non cambia un bel niente ma che restituisce la corrente ai diffusori senza la minima alterazione in frequenza!!!
 
restituire la corrente come dici te, significa cambiare il suono, credo che lo sai :p E quindi di conseguenza migliorare e sfruttare al massimo il diffusore.
 
cavi

come dico sempre il tutto de avere una proporzione (se spendi 1000 x hifi e casse almeno devi spendere 100x cavi ,se spendi 4000x hifi e casse almeno devi spebdere 400x cavi)dico bene o no:confused: :cry: :p :eek: :D
 
Quello dei "musicisti" in effetti non è un esempio molto calzante.

Conosco musicisti, intesi come direttori d'orchestra, di coro sinfonico/compositori di musica sacra, che utilizzano tranquillamente impiantini che credo la maggioranza degli iscritti a questo forum disdegnerebbe o forse utilizzerebbe per la stanza del figlio.

Parlando con loro proprio di questo fatto qualcuno mi ha fatto notare che quando ascolta la musica non ascolta se il suono di uno strumento viene riprodotto esattamente come nella realtà, ma come lo strumento viene suonato, come si amalgama con il resto dell'orchestra, di come l'orchestra intepreta il brano, ecc., il suono "vero" c'è l'ha in testa.

Mi è capitato, ad esempio, durante una registrazione di un coro in una chiesa di far riascoltare al Direttore una prova tramite dei diffusori che, per vari motivi, non erano granchè (per me) e gli ho chiesto se voleva utilizzare una cuffia (questa invece di alta qualità); lui mi ha guardato e tranquillamente mi ha detto "No, perchè ? Queste vanno benissimo" :rolleyes:, dopodichè è uscito velocemente dalla sacrestia dove avevo installato le apparecchiature ed è andato a cazziare alcuni coristi per delle sfumature che lui aveva percepito anche senza impianti multimilionari.

Quanto all'importanza dei cavi, sicuramente influiscono, rimane però per me un mistero come chi, riesce a percepire le sottili differenze sicuramente esistenti tra un cavo ed un altro e passa motissimo tempo in sedute atte a scegliere il migliore, poi non si accorge (o non ritiene importanti) delle macroscopiche alterazioni della curva di risposta che il suo ambiente introduce, di molti ordini di grandezza superiori a quelle introdotte da un cavo di qualità inferiore a quello scelto.

Molto raramente mi è capitato di vedere a casa loro il pur minimo tentativo per cercare di migliorare l'acustica dell'ambiente, magari solo con un paio di pannelli di pochi Euro.

Ciao
 
Vittorinox ha detto:
Tu (come altri) noti delle differenze, col cambio di cavo dell'alimentazione, mentre tanti altri no. :)

Dato che nessuno ha mai portato dei fondamenti scientifici di queste eventuali variazioni sul suono, forse sarebbe meglio non sminuire così tanto le sue capacità di ascolto. ;)
Evidentemente non è stato colto il senso del mio intervento.
Premesso che esiste già un'altra discussione sull'argomento qui, sin dal 2005 e che non si è mai conclusa perchè non è stato ancora organizzato il test deciso, anche se Puka è sempre fiducioso, io volevo proprio affermare la soggettività del giudizio riguardo la resa sonora di un impianto stereofonico.
Non a caso, per fortuna, c'è gente a cui piace come suona una configurazione, ed altri che, invece, la bocciano impietosamente.
Il motivo dipende sempre dal fatto che chi misura non è uno strumento, ma l'orecchio umano che non potrà mai essere oggettivo.
Morale: ho citato volutamente il caso del cavo di alimentazione (ti assicuro comunque che influenza anch'esso la resa acustica) per evidenziare come, allenato l'orecchio (non serve essere musicisti) e divenuti più esigenti e, soprattutto, più attenti ascoltatori, potremmo rilevare, soggettivamente, differenze prima non percettibili.
Tutto qua. Ciao :)
 
Premetto che capisco tutti i vostri punti di vista, e alla fine ognuno si regola come meglio crede, anche sul come spendere i propri soldi.

Ma per rispondere alle domande che mi avete fatto:
1) ascolto musica da oltre 4 lustri;
2) il mio impianto attuale potrebbe essere esposto in un museo (giradischi Thorens+PC come lettore CD/DVD, ampli Sansui, casse Infinity).

Però, scusate, ma non capisco bene cosa cambierebbe, sia se ascoltassi musica da ieri, sia se avessi un impianto mega.

Io dicevo semplicemente che nella comparativa di cui ho parlato eravamo in due a distinguere con fatica amplificazioni con caratteristiche estremamente diverse.
Il tutto, beninteso, facendo la comparazione "blind", cioè senza sapere cosa stesse suonando nei vari momenti.
E questo è un fatto.
Ah, e ho dimenticato di dire che pure il rivenditore ci dava ragione, e diceva che manco lui :eek: si capacitava delle cifre che molte persone sono disposte a spendere per componenti il cui valore aggiunto è assolutamente impercettibile.
...viva la sincerità, dato che il mio amico, con cui stava parlando, qualche anno fa gli ha comprato un accuphase 530...

Comunque, tornando a bomba.
L'idea che mi sono fatto io è che sia formalmente corretto, ma sostanzialmente inutile, consigliare di fare prove di ascolto a chi sul forum chiede se sia meglio l'ampli X oppure l'ampli Y da abbinare alle sue casse Z.
Soprattutto se si parla di apparecchi abbastanza simili - e non ho mai visto chiedere 'compro un Classé oppure un Sony?'.
Ora, capisco che consigliare di prendere l'apparecchio che costa meno non sarebbe molto chic, ma almeno ci sarebbe un fondamento oggettivo...

Quanto ai cavi, poi, arriverei a proporre una sfida a chi sostiene che siano determinanti.
Ci si trova da qualche parte, e io porto 2 cavi di alimentazione comprati al brico o simili. Lo "sfidante" porta il suo cavo.
Si fa una prova - ma rigorosamente blind! - cambiando a rotazione i 3 cavi.
Se lo sfidante riesce ad individuare per due volte di fila (giusto per evitare che sia solo questione di cool - letto all'inglese, e con una O finale), vince.
Quanto alla posta da mettere in palio, accetto proposte, purché non oscene! :D
 
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