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Discussione: UN'ALTRA GIOVINEZZA
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09-11-2007, 15:48 #1
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UN'ALTRA GIOVINEZZA
Trama
Dominic Matei è un anziano professore di linguistica che ha passato tutta la sua vita alla stesura del suo libro sulle origini del linguaggio ed, a causa di questo, ha perso l’amore della sua vita. La mattina di Pasqua, deciso a suicidarsi a causa dell'incapacità di terminare il suo libro, di fronte la stazione di Bucarest viene colpito da un fulmine. L’immensa scarica elettrica invece di ucciderlo avvia un processo di rigenerazione al punto da far ritornare il professore ad una nuova giovinezza. A questa si aggiunge un graduale incremento delle sua capacità intellettive. Tutto ciò però richiama l’interesse degli scienziati nazisti, determinati a rapirlo per sottoporlo in Germania ad esperimenti sui suoi nuovi poteri. Decide così di fuggire, aiutato dal dottor Stanciulescu che lo ha ospitato durante la sua convalescenza. Inizia così il suo viaggio attraverso l’Europa durante il quale incontra Veronica, una giovane rimasta anch’essa vittima di un fulmine, trasformandola nella reincarnazione di Rupini, un’antica donna indiana, capace di parlare linguaggi primitivi. Veronica somiglia del tutto a Laura, il suo grande amore, ormai morta di parto anni dopo averla persa, e Dominic ritiene sia la sua reincarnazione. Ha così la possibilità di proseguire i suoi studi sul linguaggio e rivivere l’amore smarrito.
Recensione
Il ritorno alla regia, dopo dieci anni di inattività, di Francis Ford Coppola, autore di capolavori quali "Il Padrino" ed "Apocalypse Now", registra un film complesso, profondo, onirico, quasi alla maniera di Lynch. Aperto a molteplici possibili interpretazioni, molte delle quali di difficile lettura, vuoi per l’incapacità dell’uomo occidentale alla comprensione di dottrine intimamente di cultura orientale, vuoi per l’assenza di un lineare supporto narrativo determinato da una forte libertà espressiva concessasi da Coppola. Tanto è vero che il film è anche difficilmente collocabile in un genere ben definito: è un thriller politico (l'Europa durante il nazismo), profondamente drammatico, documentario filosofico/religioso ed una intima storia d’amore. E’ necessario dunque che lo spettatore sia immerso in una essenziale profonda partecipazione, sia sul piano intellettivo che su quello emotivo.
Tratto da un libro dello scrittore rumeno Mircea Eliade, "Un'altra giovinezza" è un film simbolicamente autobiografico. Dominic, un Tim Roth in un ruolo a lui del tutto nuovo ma bravo nell’interpretare le due diverse personalità del suo personaggio, è disperato, non riesce a terminare il libro della sua vita, quello al quale ha lavorato per un’intera vita e che gli ha fatto perdere il suo grande amore. Il regista italo-americano non riesce a terminare "Megalopolis", un progetto molto ambizioso che al momento risulta quasi fallito. Coppola ha deciso di fermarsi, ripresentarsi giovane ed esordiente. Soltanto in questi panni, reso libero di tutta l’esperienza accumulata negli anni ed in totale incoscienza, con la voglia di mettersi in gioco e di esprimere qualcosa di nuovo, può riuscire nell’intento di percorrere sentieri da lui mai battuti, realizzando un film inatteso ed inusuale. Tutto questo grazie anche al rischio personale di autofinanziarsi il film, liberandosi in questo modo da qualunque ingerenza esterna. Allo stesso modo Dominic ritorna giovane, come uomo nuovo, con capacità fisico/psichiche sempre più ampie che gli consentiranno di proseguire i suoi studi sulle origini del linguaggio.
Coppola deve molto allo scrittore rumeno Mircea Eliade, autore del libro finito nel 1976 ed edito nel 1980. Una storia a parte meriterebbe anche le modalità che lo hanno portato alla conoscenza di questo libro. Eliade gli ha consentito non solo di approfondire le sue problematiche in ambito artistico, ma anche di temi a lui molto cari: la vita, la morte, la reincarnazione, i sogni, l’esistenza/coesistenza del doppio, la ricerca della conoscenza, il linguaggio e le sue origini, le religioni primitive.
Un film sicuramente difficilmente digeribile, per stessa ammissione di Coppola: "Bisogna dare al pubblico il tempo per metabolizzare un film insolito, anche "Apocalipse Now", del resto, non ebbe un esordio particolarmente brillante. Capisco che le filosofie orientali, la reincarnazione non abbiano lo stesso immediato appeal di "Shrek" e di "Spiderman", ma il successo al botteghino in questo momento non è in cima ai miei pensieri. Mi piacerebbe che la gente giudicasse "Un'altra giovinezza" un'opera nuova e interessante da vedere, e magari da rivedere. La libertà di esprimersi è uno dei pochi vantaggi dell'età e voglio sfruttarlo fino in fondo. Non capisco i miei colleghi che sprecano energie e soldi nei remake quando c'è la possibilità di illuminare la vita di chi ci guarda con idee e linguaggi nuovi".
Un film che richiede lunghe riflessioni dopo averlo visto e rivisto più volte. Un ottimo esperimento.
Voto: 8
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