Italy: love it or leave it
Disponibile su iTunes in vendita e in versione video-on-demand il nuovo documentario di Gustav Hofer e Luca Ragazzi, risposta alla domanda 'Si resta in Italia o sarebbe meglio emigrare vista la situazione?'
Italy: love it or leave it è una di quelle piccole scommesse che generano però partecipazioni ai festival internazionali, premi e attestati. Il breve lungometraggio è frutto del lavoro di Gustav Hofer e Luca Ragazzi, due cineasti saliti già alla ribalta con il successo di Improvvisamente l'inverno scorso (Menzione speciale alla 58. Berlinale, Nastro d'Argento 2009).
Il film, distribuito con il contagocce nelle sale italiane nelle scorse settimane, è adesso disponibile anche su iTunes sia in vendita che in video-on-demand distribuito da Under the Milky Way, già vincitore del Milano Film Festival (Miglior lungometraggio e Premio del pubblico), presentato - e premiato - in numerosi festival italiani e internazionali, da Rio de Janeiro ad Helsinki, da Cape Town ad Annecy (Premio della Giuria dei giovani), da Zurigo a Tolosa.
Gustav e Luca sono una coppia di italiani: il primo, altoatesino e di madrelingua tedesca, è pragmatico e animato da una forte coscienza politica; il secondo, romano, è indolente, pigro, sarcastico e fatalista. Dopo aver assistito all'esodo di molti amici (Berlino, Londra, Barcellona, Nuova Zelanda) si chiedono, sospinti dalla scadenza dell'affitto, se sia giusto restare in Italia o se magari sarebbe meglio approfittare dell'occasione per cambiare Paese.
Luca è deciso a restare, Gustav non vede l'ora di emigrare. Per convincere il suo compagno, Luca lo esorta a girare l'Italia in 6 mesi a bordo di una vecchia Fiat 500 per capire se nel nostro Paese ci sono ancora delle motivazione per non abbandonare lo stivale.
Da un'idea molto interessante si sviluppa un docu-trip sulla carta accattivante. Il viaggio di Gustav e Luca non è un pellegrinaggio turistico, ma una ricerca di personaggi simbolo, termometro dell'Italia. Ecco quindi la presenza - e i racconti - di volti noti e meno noti: dallo scrittore Andrea Camilleri all'operaia della FIAT Mary Epifania, passando per tante conoscenze interessanti come il Governatore della Puglia Nichi Vendola, l'attrice napoletana Loredana Simioli, Giuseppe Pugliese dell'Osservatorio Migranti AfriCalabria di Rosarno e tanti altri.
Italy: love it or leave it è una visione piacevole, nonostante una sterzata santoriana sulla politica forse evitabile. Le interviste montate in modo intenso e conciso, senza troppi fronzoli, mentre gli intermezzi divertenti tra Luca e Gustav e le animazioni di raccordo tra le varie situazioni forniscono respiro e scorrevolezza al girato, che beneficia anche di immagini ben colorate, audio in presa diretta chiaro e sempre decifrabile.
Ma al documentario manca il finale, la conclusione. Il crescendo di testimonianze e personalità si interrompe di colpo, lasciando lo spettatore di fronte alla scelta finale - prevedibilmente mascherata - dei due ragazzi, maturata chissà come: andare o restare? Dato che il fine ultimo del documentario era proprio la risposta a questa domanda, ecco che lo svolgimento del tema resta - o sembra - incompleto. Manca proprio quel pizzico di inventiva in più che avrebbe fatto di Italy: love it or leave it un piccolo gioiello documentaristico.
Voto finale | ![]() |
6 |
Per info: www.italyloveitorleave.it
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Commenti (9)
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Signori, conoscete il significato della parola spoiler? Condividete con me che sarebbe il caso di applicarlo all'ultimo paragrafo dell'articolo (che, per il resto, e' eccellente)?
Spero comprendiate il rimprovero di chi, come il sottoscritto, detesta conoscere qualcosa della trama che vada oltre il primo tempo ... -
Mah, a me non è sembrato uno spoiler, e se lo era non era più di tanto grave... Al limite, proprio volendo, si sarebbe potuto evitare il prevedibilmente mascherata.
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Per come la vedo io, chi non vuole sapere nulla della trama non dovrebbe leggere recensioni del prodotto.
Come sarebbe possibile commentare un'opera del genere senza accennare quello che potrebbe essere un difetto per chi compila la critica?
Io credo sia giusto così, mi ha incuriosito il film, ma condivido che in un'opera del genere la parte più incisiva dell'estro è o dovrebbe essere nel finale! Io cmq sarei stato buonista e fatto la scelta meno ovvia. -
Non e' difficile mettere a meta' recensione un avviso : attenzione quanto segue potrebbe rivelare particolari del finale della trama. La critica (fermo restando che conosco la differenza tra critica e trama) ha senso anche senza conoscere il finale. Un film puo' essere definitivo sorprendente, lento, ironico, intelligente, gli attori bravi o incapaci, la sceneggiatura brillante o scontata e magari avrei piacere di saperlo PRIMA di essere andato al cinema e non dopo. La critica che parla del finale non ha senso: se viene data PRIMA di andare al cinema mi rovina il film perche' ne anticipa la conclusione, se viene data DOPO non so a cosa serva, sono capace di giudicare da solo un film che ho appena visto.
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La critica serve a stimolare un'idea o un pensiero su quanto visto, a dire la propria e ad avere un'opinione propria.
Cmq certo si sarebbe potuto mettere, ma mi par di capire che il recensore abbia tolto diversi punti al film a causa del finale, per lui non all'altezza o non adeguato... come si sarebbe potuto tralasciare questo aspetto nella stesura del pezzo? -
Grazie alla Redazione per la segnalazione, poiché non conoscevo l'esistenza di questo documentario e ora mi adopererò per rintracciarlo e vederlo.
Piccola annotazione (non sullo spoiler): sono assolutamente d'accordo con il principio normativo che impone al forum (e a tutti noi) l'assenza di polemiche e/o riferimenti alla politica, proprio per l'inquinamento dialettico che potrebbe derivarne. Perciò non comprendo il riferimento alla sterzata santoriana del contesto, che nulla aggiunge - se non una riga di testo e un parere puramente soggettivo e, perciò, altrettanto politico - all'ottima recensione. -
Per chi fosse interessato alla proiezione in sala, è in programma al Politecnico Fandango di Roma fino ai primi di Febbraio, e in pending a Milano per fine mese.
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Ringrazio tutti quanti per le opinioni e i consigli.
Ho riscritto molte volte la parte conclusiva dell'articolo, cercando di evitare spoiler sempre antipatici. Mi sembrava di aver trovato un buon compromesso tra critica sul finale e occultamento di trama. Chiedo scusa comunque se ho rovinato la visione di qualcuno (anche se effettivamente non ho scritto come finisce il documentario).
Per quanto riguarda la sterzata santoriana è soltanto un piccolo appunto su una sequenza che mi ha ricordato, per tipo di montaggio e atmosfere, le clip che l'ex presentatore Rai manda in onda nelle sue trasmissioni.
Niente di politico quindi, come già sottolineato preferiamo starne alla larga.
Saluti
Alessio -
Confermata data a Milano: 24 Gennaio presso Spazio Chiamamilano.