Dolby Atmos FlexConnect: come funziona

Nicola Zucchini Buriani 11 Settembre 2023 Audio

Dolby e TCL hanno presentato a IFA la prima demo incentrata sulla tecnologia Dolby Atmos FlexConnect, una novità che arriverà nel 2024 e che promette di semplificare l'installazione di sistemi home cinema all'interno delle mura domestiche, creando una sinergia con i TV compatibili.


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Dolby ha sfruttato il palcoscenico offerto da IFA 2023 per annunciare la sua ultima novità: Dolby Atmos FlexConnect, una nuova tecnologia che mira a diventare uno standard. In pratica si tratta di una soluzione che mira a ricreare l'esperienza di un impianto audio home cinema ma in modo non convenzionale. Anziché puntare su amplificatori, diffusori passivi o attivi oppure soundbar, qui il ruolo centrale lo gioca il TV, che connettendosi in wireless ad uno più speaker esterni, va a creare un sistema versatile e molto semplice da installare e configurare. Tutte le regolazioni sono automatizzate tramite i microfoni integrati nei televisori, che contribuiscono anche alla diffusione del suono tramite i propri speaker.

Il partner scelto per lanciare il Dolby Atmos FlexConnect è TCL, uno dei più importanti produttori di TV che proprio a IFA ha portato tutte le sue ultime novità. Le andiamo ad elencare di seguito:

Lo spazio utilizzato per comunicare le novità del Dolby Atmos FlexConnect è stato davvero molto ridotto: evidentemente il marchio cinese ha preferito concentrarsi su altri prodotti e altre tecnologie. Fortunatamente a Berlino abbiamo avuto modo di toccare con mano un primo assaggio grazie ad un'apposita demo. Precisiamo subito che si è trattato di un contatto davvero preliminare: l'uscita dei primi prodotti è fissata per il 2024 e infatti anche gli speaker TCL utilizzati a IFA erano tutt'altro che esemplari definitivi. Quello che abbiamo visto e sentito è servito comunque per farci un'idea di quello che possiamo aspettarci dal Dolby Atmos FlexConnect.

 

SOMMARIO

 

I REQUISITI


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Il primo requisito per poter sfruttare il Dolby Atmos FlexConnect è la compatibilità: servono TV e speaker capaci di supportare la nuova tecnologia. Non ci sarà retrocompatibilità, almeno stando a quanto dichiarato da TCL a IFA. Il motivo è semplice e lo si trova indicato, anche se non così chiaramente, nel comunicato congiunto di Dolby e TCL: Dolby Atmos FlexConnect richiede sia una parte software sia una parte hardware per poter funzionare. La parte software non sarebbe un problema ma la componentistica interna è un limite insormontabile. Si parla nello specifico dei nuovi SoC Pentonic di MediaTek, dalla serie 700 a salire, motivo per cui gli ultimi prodotti come X955, C955 e C805 dovrebbero poter gestire la novità sviluppata da Dolby.

Sarebbe del resto coerente con la tabella di marcia stabilita da TCL: X955 e C955 non arriveranno subito in tutti i mercati, Italia inclusa: in alcuni Paesi dovrebbero slittare al prossimo anno, come in effetti era indicato da varie indiscrezioni circolate nei mesi precedenti e come le sigle stesse lascerebbero pensare. TCL distingue la gamma TV di anno in anno con la seconda cifra contenuta nelle sigle: C935 è un prodotto 2022, C845 un modello 2023 e X955 / C955 farebbero pensare a prodotti del 2024. Al debutto il prossimo anno solo i prodotti TCL saranno compatibili (è di fatto un'esclusiva temporale), sia lato televisori sia lato speaker. Anche gli speaker devono essere infatti progettati per poter funzionare come diffusori per il Dolby Atmos FlexConnect.

 

COME FUNZIONA DOLBY ATMOS FLEXCONNECT


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Il perno centrale di tutto il sistema è il televisore: il primo passo consiste nell'avviare la procedura per la configurazione del Dolby Atmos FlexConnect, interamente guidata tramite l'interfaccia a video. Il TV ricerca immediatamente gli speaker compatibili presenti nella stanza e, una volta trovati, mostra un'icona con il nome di ogni prodotto utilizzabile con la tecnologia Dolby. L'utente può sfruttare tutti quelli rilevati o solo alcuni, dato che di base è sufficiente anche un solo speaker. La demo organizzata a IFA impiegava due TCL Tutti Choral Speaker, un modello non ancora definitivo che dovrebbe accompagnare l'uscita dei TV Dolby Atmos FlexConnect nel 2024.

A questo punto si passa alla fase di calibrazione vera e propria, un passaggio necessario perché va a compiere diversi aggiustamenti senza i quali la resa non potrebbe mai essere soddisfacente. Gli speaker emettono una serie di suoni che vengono catturati dal microfono o dai microfoni (la quantità dipende dal modello) integrati nei televisori. Le informazioni raccolte forniscono dati utili per stabilire con precisione la posizione degli speaker, riportandola poi su schermo tramite una schema che mostra dove si trova il TV e dove sono collocati gli speaker.

Durante la prima configurazione viene inoltre valutata la risposta in frequenza degli speaker sia individualmente, sia in relazione agli altoparlanti integrati nel TV. Anche questo passaggio è fondamentale: a differenza di altre soluzioni, Dolby Atmos FlexConnect sfrutta sempre la sezione audio del televisore ed è quindi imperativo che questa componente si armonizzi con il suono generato dagli altri speaker esterni. Anche questi ultimi vengono valutati sia come insieme sia individualmente perché, in teoria, è possibile far funzionare Dolby Atmos FlexConnect anche con prodotti diversi, cioè con impianti creati affiancando modelli con caratteristiche non omogenee. In pratica si punta a ottenere la massima resa indipendentemente dal numero e dalla posizione degli speaker.

Tutta la procedura è assolutamente automatizzata per garantire la massima semplicità. Anche le modifiche alla posizione degli speaker seguono questo approccio: se l'utente cambia semplicemente la posizione di uno degli elementi che compongono il sistema, non si ripete tutta la calibrazione ma si esegue solo la correzione acustica che serve per rilevare la nuova collocazione e assicurare la corretta propagazione del suono. Nella finestra di lancio il numero di speaker utilizzabili sarà quasi sicuramente limitato a 2 ma in futuro si espanderà arrivando almeno a 6 o più.

Ovviamente, come indicato dal nome stesso, Dolby Atmos FlexConnect non ricrea semplicemente l'esperienza di un sistema multi-canale ma aggiunge anche gli oggetti e la verticalità, risultando quindi perfettamente capace di riprodurre tracce in Dolby Atmos. TCL pensa poi di espandere progressivamente la gamma, proponendo soundbar e altri prodotti capaci di funzionare come componenti Dolby Atmos FlexConnect, in modo da fornire numerose opzioni per comporre il proprio impianto home cinema in base alle esigenze di ciascun utente (spazio, qualità eccetera).

 

TUTTI CHORAL SPEAKER


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Gli speaker usati da TCL per la demo a IFA sono i Tutti Choral Speaker, un prodotto attualmente in sviluppo. Non sorprende perciò che non sia disponibile una scheda definitiva con le caratteristiche del prodotto. Ad un primo impatto colpisce l'aspetto non convenzionale: lo speaker è inclinato di circa 45 gradi e sfoggia una griglia frontale composta da varie parti sovrapposte una sull'altra, che vanno restringendosi verso l'alto e culminano con una parte completamente piatta. All'interno sono ospitati 5 trasduttori, 2 dei quali rivolti verso l'alto. Maggiori dettagli arriveranno al CES 2024.

 

LA DEMO A IFA 2023


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La dimostrazione organizzata a IFA 23 è servita principalmente per far capire come funziona la tecnologia. È del resto un primo assaggio: la presentazione ufficiale si terrà a Las Vegas in occasione del CES 2024. Evitiamo perciò di giudicare la qualità audio concrentradoci piuttosto sulla bontà del sistema di calibrazione. Dolby Atmos FlexConnect sembra effettivamente capace di bilanciare il suono senza imporre un posizionamento specifico degli speaker. Naturalmente ci saranno installazioni meglio suonanti di altre: per quanto l'elaborazione affidata ai DSP (Digital Signal Processing) sia ormai molto evoluta, non può fare i miracoli e la fisica alla fine presenta sempre il suo conto.

La demo ha però messo in luce l'efficacia della correzione acustica: il sistmea ricalibra la resa in modo soddisfacente anche quando si sposta uno degli speaker in posizioni non consigliate, ad esempio a fianco dell'ascoltatore. Si apprezza anche la verticalità del suono, che aggiunge una dimensione in più alle tracce in Dolby Atmos, rendendo il sistema apparentemente capace di sfruttarlo davvero, cosa che purtroppo è sempre valida per vari prodotti audio presenti sul mercato, compatibili in teoria ma non di fatto, dato che la riproduzione del suono è affidata solo ad una ricostruzione virtuale che non raramente risulta nulla o quasi.

Restiamo ovviamente in attesa di provare una versione più matura e completa che ci possa fornire un'impressione più precisa sulla qualità. Per il momento possiamo però dire che le premesse sono effettivamente interessanti se si considera il pubblico di riferimento, cioè persone che vogliono un'esperienza audio più coinvolgente e immersiva ma senza le complicazioni di un sistema multi-canale.

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Commenti (1)

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  • pace830sky

    23 Settembre 2023, 15:50

    Sembra una sorta di WISA proposto a prezzi sicuramente più popolari dell' originale.

    Se la performance acustica, almeno in ambito cinema, sarà abbastanza buona sembra proprio la soluzione che molti aspettano, andrebbe a coprire il divario tra soundbar e sistemi HT tradizionali.

    p.s. ci ho messo un po' a capire che quel tutti è parte del nome degli speaker e non una indicazione di quantità presumo che i cinesi non si siano posti proprio il problema di un simile equivoco per i parlanti italiano

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