High End Munich 2023: anteprima

Fabio Angeloni, Emidio Frattaroli 23 Maggio 2023 Audio

L'edizione n. 40 del Munich High End, conferma una leadership che in molti pensavano in netto declino, tra gli eccessi dei sistemi da un milione di Euro ed oltre, e una gran quantità di prodotti da 'pochi spiccioli', l'area cuffie in netta crescita e l'audiovideo come sempre relegato a poche comparse.

Monaco 2023: l'anteprima di Emidio Frattaroli


- click per ingrandire -

L'edizione 2023 del Monaco High End è la numero 40 e si conferma l'appuntamento più importante per operatori e  appassionati di alta fedeltà, non soltanto in Europa. Rispetto alle edizioni più ricche di qualche anno fa, superficie e numero di espositori sono in leggera contrazione; oltre ai quattro padiglioni a piano terra, quest'anno erano aperti soltanto due 'atri' al primo piano (di cui uno a 'mezzo servizio') e soltanto un'area al secondo piano. 


- click per ingrandire -

Qualche espositore è rimasto comunque fuori dalle sale suonanti, probabilmente perché non è stato raggiunto il numero necessario per aprire un'altra ala del MOC - la struttura che ospita il Munich Hi-End Show. E' il caso degli amici di Omega Audio Concepts che si sono dovuto accontentare del piccolo spazio espositivo in una delle sale a piano terra: una magra consolazione per diffusori, cavi ed elettroniche prodotti in Italia, in provincia di Treviso.


- click per ingrandire -

In ogni modo, anche se gli spazi si riducessero del 50%, non basterebbero comunque i quattro giorni a disposizione per poter visitare neanche la metà dell'area espositiva. Esattamente come lo scorso anno, i primi due giorni sono dedicati alla stampa e agli operatori, tra i quali sono sempre più presenti i clienti più prestigiosi di alcuni rivenditori.


- click per ingrandire -

Per gli appassionati restano solo le otto ore del sabato e soltanto sei la domenica, decisamente troppo poche. In questo senso il consiglio che possiamo dare è quello di acquistare il pass per i quattro giorni (solo 49 Euro) 'attraverso' un rivenditore.


- click per ingrandire -

Nonostante le rumorose assenze come il Gruppo McIntosh (con McIntosh e Sonus Faber è il secondo anno che disertano Monaco) e Masimo Consumer (con brand del calibro Bowers & Wilkins, Marantz, Denon e Polk), presenti comunque con alcuni prodotti importanti all'interno di numerose sale d'ascolto, quest'anno il distributore tedesco 'Audio Reference' ha colonizzato buona parte degli spazi lasciati liberi dai due gruppi ed era presente anche nelle sale più prestigiose con diffusori Wilson Audio ed elettroniche D'Agostino e dCS. 

 
- click per ingrandire -

In particolare, il numero di sale con diffusori Wilson Audio è quasi imbarazzante e sono quasi tutte con qualità all'ascolto molto elevata. Eppure la sala più importante, quella all'interno dell'area principale del distributore, con i nuovi finali D'Agostino, suonava invece in maniera 'proccupante'.

 
- click per ingrandire -

In ogni modo, tra tutte le sale con diffusori Wilson, abbiamo preferito all'unanimità (anche secondo Matarazzo e Benedetti) quella con i nuovi finali VTL presso VTL, seguita da quelle di Nagra e Nordost e Wilson, quest'ultima sempre con finali VTL.


- click per ingrandire -

Quest'anno un po' dispiaciuto per l'assenza di Marco Cicogna, impegnato a Vienna in occupazioni ben più 'alte', mi sono comunque molto divertito accompagnando in lungo e in largo per le sale e i corridoi del MOC Gian Piero Matarazzo e Marco Benedetti, di cui presto leggerete commenti e indicazioni su queste stesse pagine, esattamente come lo scorso anno. Poter ascoltare e commentare le salette con loro due davvero non ha prezzo.

 
- click per ingrandire -

Assieme a Marco e Gian Piero ho partecipato ad alcune presentazioni stampa, quasi tutte purtroppo con impegno scritto alla non divulgazione perché si trata di novità che arriveranno più avanti nel corso dell'anno. Altrettanto importante a Monaco è l'incontro con gli operatori del settore, non soltanto internazionali ma anche italiani (soprattutto rivenditori e distributori).

 
- click per ingrandire -

Tra le novità che esamineremo nel dettaglio nei prossimi giorni, segnaliamo i nuovi diffusori Vienna Acoustics amplificate con moduli Hypex, streamer integrato e anche ingresso HDMI che non hanno bisogno di niente altro; della serie: "vi bastano soltanto questi due diffusori"... Altrettanto interessanti i nuovi diffusori Meridian: un sistema 'minimale' e amplificato con prestazioni equiparabili ad un grande sistema da pavimento, in uno spazio incredibilmente ridotto.

 
- click per ingrandire -

Abbiamo ascoltato con somma soddisfazione anche i nuovi diffusori del nuovo marchio Alare, prodotti dallo stesso progettista di Albedo, stavolta sotto l'ala di Audia Flight. Molto belle anche le nuove 'piccole' di Estelon che non vediamo l'ora di ascoltare in Italia attraverso il distributore Luxury. 

 
- click per ingrandire -

I sistemi multicanale quest'anno si contavano sulle dita di una sola mano. Su tutti spiccava il grande sistema Perlisten in configurazione 11.7.4, con ben sette subwoofer e decoder Storm Audio con il nuovo sistema DIRAC Active Room Treatment e un Barco Njord che illuminava in maniera a dir poco rigogliosa uno schermo da 3 metri di base.


- click per ingrandire -

Perlisten ha approfittato anche per presentare una edizione limitata delle torri serie 'S', con finitura in carbonio, oltre ad altoparlanti e crossover con componenti selezionati; ogni diffusore verrà anche corredato di misurazioni, effettuate su quel preciso esemplare. La produzione è limitata in sole 50 coppie

 
- click per ingrandire -

Segnaliamo altri due sistemi. Il Primo, sempre con diffusori Perlisten che si propone - a ragione - sempre più come riferimento assoluto per i sistemi home cinema di fascia più elevata, era nella piccola saletta di JVC KENWOOD, con proiettore JVC NZ9 e il super-integrato Denon AVC-A1H.

 
- click per ingrandire -

Sempre a piano terra, abbiamo trovato pane per i nostri denti nella saletta di SVS, stavolta con integrato Marantz Cinema 40, oltre a diffusori e subwoofer del costruttore americano. Unica nota negativa il video, riprodotto attraverso un display molto piccolo e non calibrato.

 
Vince Bruzzese e Gian Piero Matarazzo; a destra (in basso) le Totem Bison Tower
- click per ingrandire -

Tra le sale più sorprendenti, il 'solito' Totem di Vince Bruzzese: le piccole torri 'Bison Tower', anche se opportunamente a ridosso della parete posteriore, avevano una gamma bassa sorprendente non solo per potenza ma anche per estensione: i 30 Hz c'erano proprio tutti!

 
- click per ingrandire -

Prima di passare la parola a Fabio Angeloni, approfitto per la mia ultima anticipazione: finalmente c'è uno sdoganamento del subwoofer di tipo 'trasversale', quindi sia nei sistemi più costosi ma anche nelle sale di 'riferimento assoluto' come quella di Nagra, con diffusori e subwoofer Wilson Audio. Appuntamento nei prossimi giorni per una disamina accurata su quanto di meglio - e di peggio - ascoltato a Monaco.

 
Marco Benedetti e Gian Piero Matarazzo con Laurence Dickie (Vivid Audio);
A destra (in basso) ;Marco Benedetti con Jeff Nelson di Boulder

- click per ingrandire -

Monaco 2023: l'anteprima di Fabio Ageloni


- click per ingrandire -

L'ICE Hifi, Il treno ad alta velocità tedesco del Monaco High End, è tornato a sfrecciare sui binari dell'ordinaria eccellenza. Dopo l'edizione della ripresa dell'anno scorso, l'attuale (testimonial il chitarrista fusion Al Di Meola) si è rivelata del tutto indistinguibile da quelle sontuose del passato. Si è assistito ad una lieve contrazione delle sale e dei visitatori presenti, con quelli mascherati - malgrado l'affollamento delle sale, soprattutto nella giornata di domenica - ridotti ormai ad una minoranza statisticamente ininfluente, prossima all'insieme vuoto.


- click per ingrandire -

I marchi trattati. I brand distribuiti da Audio Reference, che nel frattempo ha raddoppiato il suo tradizionale spazioso boot nell'angolo destro del prestigioso spazio sito al primo piano dell'area 3, risultavano essersi stati abilmente infiltrati nelle salette di altri produttori. Ma già solo nei propri spazi espositivi Audio Reference aveva allestito 5 grandi set che venivano fatti suonare a rotazione, oltre alla sala cinema.


- click per ingrandire -

Gli speaker di Wilson Audio, i preamplificatori e i finali di Dan D'Agostino, i DAC e le elettroniche di dCS e i cavi di Nordost da loro distribuiti erano letteralmente dappertutto, senz'altro per merito di una politica aggressiva del distributore sulla base di accordi intessuti nella fase organizzativa premanifestazione, ma soprattutto per via dell'elevata qualità intrinseca dei prodotti, perché l'unico fatto certo è che qui la competizione è forte e nessuno intende soccombere! Tra le sale che adottavano speaker Wilson Audio Marco Benedetti, Emidio Frattaroli e Gian Piero Matarazzo hanno selezionato quella intestata ai caldi valvolari VTL.


- click per ingrandire -

Ma c'era una forte presenza anche dei giradischi TechDAS, che sublimava e in certo qual modo sigillava una volta per tutte il grande ritorno del vinile sul mercato: si tratta di un fenomeno che appare ormai inarrestabile e che si va consolidando ogni giorno di più. Questa tendenza era testimoniata dalla frequentissima presenza di giradischi nei set, malgrado ciò introducesse un'oggettiva difficoltà nella programmazione dei brani in sala, oltre a qualche tempo morto in più, fatti salvi i mediatori tecnologici che intelligentemente ne usavano due.


- click per ingrandire -

Per la prima volta, peraltro, il vinile era sembrato voler insidiare da molto vicino il primato di quella musica liquida così facilmente fruibile per il mediatore tecnologico presente in sala, che la può preprogrammare o comunque facilmente selezionare mediante l’uso di una semplice app per smartphone o tablet o PC portatile. Un'altra dimostrazione del fatto che l'analogico stia mantenendo viva la sua presenza era data da vari registratori a nastro presenti nei set e dal ritorno all'High End dell’italianissima Hemiolia Records, che pubblicizzava le sue preziose creazioni.

 
- click per ingrandire -

Una grande area era stata interamente dedicata all'altro comparto in grande espansione, soprattutto tra i giovani ed anche per via del progressivo miglioramento della qualità offerta dai protocolli wireless, vale a dire l'ascolto in cuffia, con una importante presenza della torinese Spirit che aveva portato a Monaco molti dei suoi bei prodotti. Più in generale, erano poste a disposizione del pubblico cuffie di ogni tipologia, con filo e/o senza filo, alcune anche con driver a più vie, pure del tipo intraurale, come ha avuto modo di verificare il nostro direttore Emidio Frattaroli.


- click per ingrandire -

Sebbene la manifestazione sia da sempre incentrata sull'ascolto stereofonico, è innegabile che l'audiovideo multicanale abbia subìto una battuta d'arresto. La bella sala di Cinemike sta ormai divenendo un lontano ricordo, la sala di Krell con Miller & Kreisel è sparita, così come non c'era più quella imponente di Sound United o una di quelle costruite a partire da speaker più decisamente "cinema oriented".


- click per ingrandire -

L'unica presenza degna di nota era infatti quella dell'impianto Barco, Kaleidescape, Perlisten e Storm Audio installato nella nuova ala di Audio Reference, cui abbiamo già accennato. Tanto riluceva di luce propria, l'installazione, che ho impiegato ben due giorni per riuscire a prenotarmi, ma alla fine la spesa è valsa l'impresa. Sarebbe però ingeneroso tralasciare la tradizionale, giustamente boomy, sala dei subwoofer SVS e quella delle macchine con il bel display che copre tutta la superficie anteriore di Rose, con tanto di VPR a tiro corto e di speaker Bowers and Wilkins della serie 800.


- click per ingrandire -

Ebbene, proprio parlando di B&W, la presenza del marchio è sembrata essere notevolmente diminuita, forse anche a causa dell'ulteriore cambio di proprietà, ma mi sentirei di ascrivere il fenomeno a motivazioni di ordine logistico-organizzativo che poco hanno a che vedere con la qualità dei prodotti. Analoga sorte è toccata a McIntosh. Perfino l'ottima Elac fatica a ripetere l'exploit delle Concentro di Andrew Jones.


- click per ingrandire -

Le TAD, che pure con lui qualcosa avevano avuto a che fare, continuavano però a garantire in un altro boot una riproduzione di alto livello. MBL era tornata ad occupare la sua ampia sala d’angolo per accontentare tutti i palati con tendenza onnidirezionale, mentre Marten garantiva la solita resa di alto livello che il distributore italiano riesce ad amplificare ulteriormente, se possibile, nella sofisticata composizione dei suoi set nelle manifestazioni Italiane, anche grazie ad una sapiente programmazione.

 
- click per ingrandire -

A chi ama stare sempre un po' sopra alle righe segnalo, tra gli impianti dal costo più elevato, due set cinesi. In primo luogo l'enorme spazio in cui il marchio ESD Acoustic presentava il suo impianto gigantico con diffusori Super Dragon, per lo più a tromba sorretti però da 6 subwoofer dinamici, dal costo complessivo di 3,6 milioni.


- click per ingrandire -

Per chi però disponesse di possibilità più limitate, c'era però la sala del costruttore di cavi Zsensati, che come nella precedente edizione presentava un set dal costo complessivo (rimasto invariato, malgrado il galoppo dell'inflazione!) di circa un milione.

 
- click per ingrandire -

Accennavo sopra alla figura del mediatore tecnologico, questo grande assente per lo più sostituito dalla più modesta figura di un addetto al cambio brano, che non introduceva tecnicamente il set ai presenti, se non brevemente e in pochi selezionati casi, facendo perdere un po' di smalto al tutto: dal mio punto di vista una differenza che vale quella tra chi partecipa all’High End di persona e chi si autoconvince di poter valutare la qualità degli impianti ascoltando un video registrato in chissà quale punto della stanza col microfonino di un economico smartphone, peraltro poi postato e compresso da YouTube, confortandosi con la sofisticatezza delle apparecchiature di ascolto.


- click per ingrandire -

Non si è in grado di sapere se questo camaleontico cambiamento di orientamento derivi dalla scarsità di figure tecnicamente e linguisticamente competenti (come non ricordare le superlative e applauditissime presentazioni in inglese di Marco Cicogna da Nagra?), più banalmente dalla volontà di contenere i costi o, tristemente, dalla presa di coscienza del tempo sempre minore che i visitatori, costretti alla fretta da una offerta così ampia, sono materialmente in grado di dedicare agli ascolti nelle sale.


- click per ingrandire -

Questa assenza, unita a quella generalizzata di una banale lista dei componenti che componevano i set e alla scarsa disponibilità di supporti cartacei di approfondimento (seppure mascherata dai soliti e condivisibili fini di tutela ambientale) ha finito per rendere più povera l'esperienza del visitatore che magari aveva affrontato un lungo viaggio e sostenuto oneri economici non indifferenti per giungere sin lì.


- click per ingrandire -

Certamente per la grande maggioranza delle sale si apprezzava l'approccio professionale alla preparazione degli ambienti di ascolto, certe volte anche in presenza di set provvisti di sistemi attivi di correzione ambientale elettronica, che per lo più risultavano essere stati sapientemente trattati. A questo riguardo abbiamo colto con grande piacere la presenza di prodotti della nostra Acustica Applicata, ma ci risulta pure che, come ogni anno, molti si siano affidati anche ad un check finale operato da Fabrizio Baretta, lo specialista della messa in fase di ogni singola elettronica ad orecchio. Il fatto certo è che nella vetrina mondiale di Monaco nessuno ha inteso improvvisare, perché i costi da sostenere per esserci non sono affatto contenuti.


- click per ingrandire -

Il direttore Emidio Frattaroli, tra gli altri, suggeriva agli audiofili un passaggio da Lumin per ascoltare le Wilson Benesch e da IO design. Mi sono però sembrate degne di attenzione anche le sale con i diffusori spagnoli Alsyvox e il DAC polacco Lampizator, e quella del processore 3D americano Bacch-SP in entrambi i casi per una particolare (seppure diversa) abilità a ricreare un vasto ambiente sonoro con possibilità di godere di una precisa identificazione degli strumentisti.


- click per ingrandire -

Impossibile però non citare anche le sale di Burmester, Estelon, Lansche e Meridian, il boot di Alare Audia Flight (in quest'ultimo caso, pure per via dell'ottima selezione proposta), oltre, naturalmente, alla succitata sala audiovideo multicanale con Barco, Kaleidescape, Perlisten e Storm Audio.


- click per ingrandire -

L’unico fatto certo è che in una manifestazione così vasta ognuno ha modo di vedere, ascoltare, toccare con mano splendide macchine da musica, aumentando il proprio bagaglio culturale e raffinando la propria capacità di ascolto. Dunque, per la prossima edizione 2024, bando alla pigrizia: venite a fare un salto da queste parti. Non ve ne pentirete!

 

 

 

Similar Post You May Like

Commenti

Focus

News