Milano Hi-Fidelity 2019 - Parte 3

Fabio Angeloni, Emidio Frattaroli 04 Novembre 2019 Audio

Terza ed ultima parte del reportage dell'edizione autunnale del Milano hi-fidelity, la rassegna dedicata all'alta fedeltà che si svolge all'interno delle sale dell'hotel Melià: dopo l'introduzione e le prime due parti, è il momento anche di un bilancio conclusivo.

Hi Fight, Luxury Group

 

HiFight


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Passiamo in un'altra sala e non possiamo che inebriarci alla vista delle meravigliose Dynaudio Confidence 50 (circa 27.000€), solo un gradino sotto le top di gamma "60", dotate dell'apprezzatissimo tweeter Esotar versione 3 da 2,8 cm di diametro, due midrange da 15 cm e due woofer da 18 cm. Le Confidence sono mosse da due solidi e poderosi finali monofonici dual mono Hegel H30 (15.500€ l'uno) da 1100 W su 8 Ohm con un damping factor maggiore di 500, una impedenza minima di 1 Ohm, 45 chilogrammi di peso, alimentati a loro volta da altre elettroniche della norvegese Hegel.

  
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I nostri entusiasmi si spengono velocemente, soffocati dal suono emesso a volume da confessionale che rende del tutto inintelligibile quanto riprodotto anche ad un solo metro di distanza. Anzi: il basso volume per assurdo incoraggia il vociare indistinto ed a volume sempre crescente del pubblico, che decide anche di posizionarsi e sostare proprio davanti ad entrambi gli speaker, contribuendo così ad acuire il problema, in un looping che si autoalimenta iterativamente senza soluzione di continuità.


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Nessun addetto alla sala si cura di dare una decisa sterzata alla situazione quasi kafkiana, anzi vengono intrattenute relazioni con singoli visitatori proprio di fronte al rack centrale, e tale situazione di fatto concorre ad infoltire l'esteso e folto capannello frontale. D'altra parte non era mancata la cura nel selezionare il brano da riprodurre in quanto con molta fatica ed avvicinando le orecchie allo speaker destro riusciamo ad individuare "No sanctuary here" di Chris Jones, tratto da "Roadhouses&automobiles", un brano con caratteristiche davvero paradigmatiche per valutare l'estensione tonale del set. Con tutto quel ben di Dio, insomma, abbiamo assistito ad un vero e proprio autodafé: chiamate i pompieri, per favore!

 

Luxury Group

Si passa alla sala di Luxury Group, capitanata da un noto "figlio d'arte" di Caserta: Alfredo Scauzillo. A fondo sala campeggiano le Estelon XB nel colore blue cobalt liquid glass e rilucono grazie al design futuristico, privo di spigoli e di forte impatto visivo. Gli speakers sono pilotati da elettroniche di grande qualità, un lettore Gold Note CD 1000 MKII, un DAC Wadia Digital 27, un preamplificatore modulare Cello P301 e da 2 finali monofonici Cello Encore; Cello è un glorioso marchio americano, inestricabilmente legato a quel mago di Mark Levinson, recentemente acquisito da Luxury Group; presente anche l'amplificatore integrato Moonriver Audio 404. 

 
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Purtroppo la stanza è molto riflettente, oltre che un po' piccolina e senza alcun tipo di trattamento acustico evidente. Va lodato il piccolo ma comodo divano centrale, dietro al quale sono presenti tre posti, pure un po' troppo attaccati alla parete, quindi con un immaginabili problemi di "equalizzazione" in gamma bassa. Si procede con il gradevole ascolto di musica classica, dove le elettroniche esibiscono la capacità di generare grande potenza.

 
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Purtroppo le eccellenti prestazioni delle Estelon ascoltate a Monaco e anche nel punto vendita Luxury di Caserta la scorsa estate, sono a distanza siderale. Meglio riascoltare l'intero sistema un'altra volta, in un ambiente adeguato.

 

 

 

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