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Pagina 1 - TSOTV, Pearl Evolution, Spinelli HiFi
Ogni manifestazione è anche il frutto della storia che l'accompagna e l'hi-fidelity non fa eccezione, potendone orgogliosamente esibire una molto lunga, composta da ben 44 (quarantaquattro!) rassegne dedicate agli audiofili e di cui ben 27 soltanto a Milano. Oggi l'organizzazione dell'hi-fidelity annovera tre appuntamenti annuali, due a Milano ad aprile ed ottobre ed un terzo a novembre a Roma. I due appuntamenti milanesi si svolgono all'interno dell'hotel Meliá, un albergo ben strutturato, dotato di molte sale, alcune delle quali anche piuttosto grandi. Durante il primo week-end di ottobre si è svolta l'edizione autunnale del Milano hi-fidelity: a seguito dell'introduzione pubblicata la scorsa settimana e delle prime due parti del reportage, concludiamo con la pubblicazione dell'ultima parte e delle conclusioni.
TSOFV - Oudimmo - Velut Luna In una grandissima sala pesantemente trattata dai maghi di Oudimmo, sono allineate 5 file da 5 sedie. Qui l'impianto ad alta efficienza è completamente analogico, alimentato dalle pregevoli incisioni di Marco Lincetto - che ha abbandonato, pare, i monitor Genelec - produce un suono moooolto grande, con una gamma bassa preponderante. L'impianto è complesso ed usa un giradischi Air turntable di "The Sound of the Valve" e due amplificatori a tubi con il più potente monotriodo di produzione italiana onboard, l'833-C. Si ode Boz Scaggs con "Thanks to you". La musica esce calda, anche se non quanto i filamenti incandescenti delle valvole, ed offre una riproduzione corretta, anche grazie all'integrato. Troppo poco tempo a disposizione per valutare adeguatamente. A rivederci a Roma.
Pearl Evolution - Lector
In questa piccola sala sono presenti elettroniche Lector, il CDP-603 e l'integrato ZXT-70, quest'ultimo un ibrido valvole/mosfet, con due valvole cui compete lo stato di preamplificazione in classe A, 70 Watt per canale su carico di 8 ohm e 100 Watt per canale su 4 ohm. Lo ZXT-70 pilota una coppia di Pearl HFE, speaker di dimensioni davvero contenutissime. Odiamo "Marcia funebre per una marionetta" di Charles Gounod. Al suono sembra mancare qualcosa, come ovvio (considerando le dimensioni degli speaker a due vie), che tuttavia fanno il possibile per non scontentare l'audience. Segue "Honeysuckle Rose" di Elaine Delmar, dove il poderoso contrabbasso - anche qui come atteso - perde per strada parte della gamma inferiore ma al contempo dà conto dell'esistenza in vita di una gamma bassa. Si tratta comunque di una soluzione da scegliere preferibilmente per un ascolto in piccoli ambienti o nel caso in cui si abbia poco spazio a disposizione per il posizionamento degli altoparlanti.
Spinelli HiFi Nella piccola sala del punto vendita di viale Zara abbiamo ascoltato i nuovi bookshelf Blumenhofer Acoustics Genuin BKS, con woofer da 10" caricato in reflex con condotto rivolto verso la base e unità medio-alti a tromba con driver a compressione in Mylar da 1,75". Il sistema era pilotato dall'integrato Unison Research Unico Due, un 100W RMS per canale su 8 ohm (180W su 4 e 290W su 2 ohm), con stadio di Potenza in "classe A dinamica" a BJT di potenza e configurazione supersimmetrica. Oltre alle sorgenti digitali dCS Barók e Unison Research, segnaliamo la presenza del condizionatore di rete e cavi di alimentazione Cammino. Sala un po' troppo piccola, soprattutto per la poca distanza tra i diffusori e gli ascoltatori. Da riascoltare con più calma.
Pagina 2 - AlkèmiaVero, Archèsound, Fletcher & Munson
Alkèmia Vero Gli Alkèmia Vero, Holophonic Omnidirectional, sono diffusori onnidirezionali verticali made in Italy, con un design molto caratterizzato, un peso di 38 kg e sono inseriti in un sistema con lettore Cambridge Audio, DAC e ampli integrato Lyngdorf TDAI 2200 da 200 Watt per canale. Gli altoparlanti hanno una diffusione onnidirezionale, con un tweeter T1, un midrange M5 e un woofer W10, con impedenza nominale del sistema di 8 Ohm, una sensibilità di 92 dB e una potenza raccomandata fino a 200 Watt, con possibilità di digerire picchi fino a 510 Watt, che si trasformano in una pressione sonora massima di ben 121 dB. "La scena sonora è indipendente dal punto di ascolto". La stanza non ha alcun tipo di trattamento e dunque è riflettente. Naturalmente, però, per le caratteristiche onnidirezionali del diffusore il suono non è puntiforme. Sarebbe forse da indagare se l'interazione provocata dalla tenda posteriore sulle riflessioni ambientali di cui si giovano gli altoparlanti onnidirezionali sia quella giusta. Viene riprodotto il classico dei Police "Walking on the moon", intepretato da The Yuri Honing Trio dove la gamma bassa appare rigida ed il suono rigoroso, al limite del leggermente esangue. Da riascoltare con calma.
Si passa alla sala Archèsound, dove ammiriamo un paio di casse Goldmund, un marchio svizzero con una storia di 40 anni alle spalle che di diritto è entrato a far parte della tradizione aurea dell'alta fedeltà. Nella sala non si nota alcun trattamento acustico visibile, al di là delle tende, con la presenza di una specie di totem in legno centrale un po' à la manière de Ferdinando Codognotto. La stanza accoglie due file da 4 posti, ma poi ha l'originalità di ospitare altri 4 ascoltatori in una fila, per così dire verticale, sita sul lato posteriore destro, pericolosamente adiacenti alla parete laterale. Viene scelto un programma difficile, costituito da un notturno inciso da Toshiba in diretta alla fine degli anni '70. Suona il Logos Satya wireless speaker system, un sistema "tutto-in-uno" dotato di amplificazione di 600 Watt per canale, con 2 finali da 175 Watt per il medio da 7" e l'alto da 1", e uno da 250 Watt per il woofer da 12"; gli speaker possono essere collegati in wireless audio stream con una chiavetta USB o tramite il trasmettitore Goldmund e pesano 165 chilogrammi l'uno. Il sistema garantiva una eccellente trasparenza del messaggio sonoro ed una emissione di livello. Da riascoltare con più calma.
Fletcher & Munson Loudspeakers Nella sala dedicata ai diffusori italiani di Fletcher & Munson sono presenti 2 file da 5 posti, nell'insieme una sala piccola, sormontata al centro da un arco, con un discreto trattamento acustico e un pesante tendaggio scuro e "griffato" all'ingresso. Si ascolta musica liquida con un non recente lettore Philips 9635a, integrato Passion Integre 100 YBA e sistema di altoparlanti Orator LT (5.800€ la coppia) e Orator T. Nel primo caso siamo di fronte ad uno speaker a due vie e mezza con due woofer da 6" in carta, con un woofer da 8”, un tweeter da 1,1” in seta trattata, 90 dB di sensibilità e 24 Kg di peso per diffusore, con estensione in frequenza tra 30Hz e 20kHz (+/- 1,5 dB – Versione Studio Monitor). Nel secondo caso il sistema è un due vie con un woofer da 8”, un tweeter da 1,1” in seta trattata, 89 dB di sensibilità e 30 Kg di peso per diffusore, con estensione in frequenza tra 24Hz e 20kHz (+/- 1,5 dB – Versione Studio Monitor). In entrambi i casi è posta molta cura nella realizzazione dei filtri crossover, con induttanze in aria avvolte a mano, resistenze ad impasto di carbone e condensatori in polipropilene metallizzati, tutti con tolleranze estremamente contenute. Il costruttore segnala anche la presenza di celle di compensazione della reattanza induttiva sui woofers, celle di compensazione dell’impedenza alla risonanza sul tweeter e a richiesta, celle di adattamento dell’impedenza generale. Il set produce una scena notevole, insospettabile estensione agli estremi banda e gamma media un po' più "rigida". Da riascoltare con più calma alla prossima occasione.
Pagina 3 - Hi Fight, Luxury Group
HiFight Passiamo in un'altra sala e non possiamo che inebriarci alla vista delle meravigliose Dynaudio Confidence 50 (circa 27.000€), solo un gradino sotto le top di gamma "60", dotate dell'apprezzatissimo tweeter Esotar versione 3 da 2,8 cm di diametro, due midrange da 15 cm e due woofer da 18 cm. Le Confidence sono mosse da due solidi e poderosi finali monofonici dual mono Hegel H30 (15.500€ l'uno) da 1100 W su 8 Ohm con un damping factor maggiore di 500, una impedenza minima di 1 Ohm, 45 chilogrammi di peso, alimentati a loro volta da altre elettroniche della norvegese Hegel. I nostri entusiasmi si spengono velocemente, soffocati dal suono emesso a volume da confessionale che rende del tutto inintelligibile quanto riprodotto anche ad un solo metro di distanza. Anzi: il basso volume per assurdo incoraggia il vociare indistinto ed a volume sempre crescente del pubblico, che decide anche di posizionarsi e sostare proprio davanti ad entrambi gli speaker, contribuendo così ad acuire il problema, in un looping che si autoalimenta iterativamente senza soluzione di continuità. Nessun addetto alla sala si cura di dare una decisa sterzata alla situazione quasi kafkiana, anzi vengono intrattenute relazioni con singoli visitatori proprio di fronte al rack centrale, e tale situazione di fatto concorre ad infoltire l'esteso e folto capannello frontale. D'altra parte non era mancata la cura nel selezionare il brano da riprodurre in quanto con molta fatica ed avvicinando le orecchie allo speaker destro riusciamo ad individuare "No sanctuary here" di Chris Jones, tratto da "Roadhouses&automobiles", un brano con caratteristiche davvero paradigmatiche per valutare l'estensione tonale del set. Con tutto quel ben di Dio, insomma, abbiamo assistito ad un vero e proprio autodafé: chiamate i pompieri, per favore!
Luxury Group Si passa alla sala di Luxury Group, capitanata da un noto "figlio d'arte" di Caserta: Alfredo Scauzillo. A fondo sala campeggiano le Estelon XB nel colore blue cobalt liquid glass e rilucono grazie al design futuristico, privo di spigoli e di forte impatto visivo. Gli speakers sono pilotati da elettroniche di grande qualità, un lettore Gold Note CD 1000 MKII, un DAC Wadia Digital 27, un preamplificatore modulare Cello P301 e da 2 finali monofonici Cello Encore; Cello è un glorioso marchio americano, inestricabilmente legato a quel mago di Mark Levinson, recentemente acquisito da Luxury Group; presente anche l'amplificatore integrato Moonriver Audio 404. Purtroppo la stanza è molto riflettente, oltre che un po' piccolina e senza alcun tipo di trattamento acustico evidente. Va lodato il piccolo ma comodo divano centrale, dietro al quale sono presenti tre posti, pure un po' troppo attaccati alla parete, quindi con un immaginabili problemi di "equalizzazione" in gamma bassa. Si procede con il gradevole ascolto di musica classica, dove le elettroniche esibiscono la capacità di generare grande potenza. Purtroppo le eccellenti prestazioni delle Estelon ascoltate a Monaco e anche nel punto vendita Luxury di Caserta la scorsa estate, sono a distanza siderale. Meglio riascoltare l'intero sistema un'altra volta, in un ambiente adeguato.
Pagina 4 - Sound and Music, AudiofileMusic, conclusioni Sound and Music Sound and Music è un distributore di materiale discografico e prodotti audiophile che da più di 20 anni importa e distribuisce sul territorio italiano il meglio della musica colta indipendente e praticamente tutte le etichette di orientamento audiophile del mondo. Tra le novità portate all'edizione autunnale del Milano hi-fidelity c'è buona parte dei CD Audio con codifica MQA prodotti in Giappone e di cui faremo presto un approfondimento. Tra le chicche scovate all'interno dello stand di Sond And Music c'è una delle poche copie rimaste del SACD multicanale per il Top Audio del 2011, edizione ufficiale della manifestazione e curata in prima persona da Marco Cicogna: una selezione dal catalogo Telarc eseguite da Erik Kunzel che dirige la Cincinnati Pops Orchestra. Secondo Alfredo Gallacci, patron di Sound And Music, ne sono rimaste solo poche decine di copie... Per maggiori informazioni: soundandmusic.com
AudiofileMusic Sempre a proposito di MQA, l'ultima visita prima di partire è alle dimostrazioni del sempre interessante e fantasioso Pierre Bolduc, che ha occupato la lunga ed ampia sala Jigger, sita al pianoterra, con una platea di una sessantina di posti su 7 file: un uomo che praticamente da sempre intrattiene gli audiofili dispensando interessanti lezioni di cultura musicale. Purtroppo, il previsto confronto Tidal e Qobuz (MQA vs. FLAC) per il quale avevo trascinato i colleghi non ha avuto più luogo a causa di un DAC "non bene identificato" che non è arrivato in tempo. Se c'è qualcosa che mi innervosisce davvero è il non rispetto degli impegni assunti e per di più pre-pubblicizzati, d'altra parte, senza prodotti, sarebbe stato impossibile. L'impianto audio era con componenti Lazzari, ad iniziare dai diffusori "Triciclò" 5 vie a dipolo senza cassa armonica e con driver a compressione, inserito sicuramente in un ambiente troppo grande. Tant'è che nell'ascolto del Dies Irae dal Requiem di Verdi Mentre il suono era un po' troppo "etereo", con armoniche dei registri inferiori quasi assenti. Per maggiori informazioni: audiofilemusic.com
Conclusioni Siamo arrivati dunque al "mea culpa" per non aver trovato il tempo per vedere tutto. D'altra parte, se consideriamo gli operatori spesso "reticenti" e il poco tempo a disposizione, crediamo di aver compiuto un piccolo miracolo. C'è comunque il rammarico di aver dovuto rinunciare alla grande sala confronto sulle cuffie, ai Plinius di Tempio Esoterico, ai giradischi Mag-Lev Audio di HiFi4Music e chissa a quante altre cose... A Roma, cercheremo di organizzarci meglio e in questo senso giriamo una preghiera agli operatori: non sarebbe cosa sgradita disporre anticipatamente di informazioni circostanziate sui set che saranno esposti. L'amara considerazione finale è che, a fronte di numerosi set dalla sonorità - almeno sulla carta - corretta e piacevole, sono tante le installazioni in cui è stato trascurato l'interfacciamento con l'ambiente, senza addirittura il minimo trattamento acustico. C'è anche da dire che è mancata la vera e propria sorpresa, vale a dire il set dal costo contenuto che facesse gridare al miracolo. Ma non perdiamo la speranza: spes ultima dea! Bravo Zaini, un bell'evento! Arrivederci a Roma il 23 e il 24 novembre. Per maggiori informazioni: thesoundofthevalve.it/page2.html - milano-roma-hi-fidelity-audio-show.it/audio-show.html |
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