Milano Hi-Fidelity 2019 - Parte 3

Fabio Angeloni, Emidio Frattaroli 04 Novembre 2019 Audio

Terza ed ultima parte del reportage dell'edizione autunnale del Milano hi-fidelity, la rassegna dedicata all'alta fedeltà che si svolge all'interno delle sale dell'hotel Melià: dopo l'introduzione e le prime due parti, è il momento anche di un bilancio conclusivo.

AlkèmiaVero, Archèsound, Fletcher & Munson

 

Alkèmia Vero


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Gli Alkèmia Vero, Holophonic Omnidirectional, sono diffusori onnidirezionali verticali made in Italy, con un design molto caratterizzato, un peso di 38 kg e sono inseriti in un sistema con lettore Cambridge Audio, DAC e ampli integrato Lyngdorf TDAI 2200 da 200 Watt per canale.

Gli altoparlanti hanno una diffusione onnidirezionale, con un tweeter T1, un midrange M5 e un woofer W10, con impedenza nominale del sistema di 8 Ohm, una sensibilità di 92 dB e una potenza raccomandata fino a 200 Watt, con possibilità di digerire picchi fino a 510 Watt, che si trasformano in una pressione sonora massima di ben 121 dB.

 
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"La scena sonora è indipendente dal punto di ascolto". La stanza non ha alcun tipo di trattamento e dunque è riflettente. Naturalmente, però, per le caratteristiche onnidirezionali del diffusore il suono non è puntiforme. Sarebbe forse da indagare se l'interazione provocata dalla tenda posteriore sulle riflessioni ambientali di cui si giovano gli altoparlanti onnidirezionali sia quella giusta. Viene riprodotto il classico dei Police "Walking on the moon", intepretato da The Yuri Honing Trio dove la gamma bassa appare rigida ed il suono rigoroso, al limite del leggermente esangue. Da riascoltare con calma.


Archèsound


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Si passa alla sala Archèsound, dove ammiriamo un paio di casse Goldmund, un marchio svizzero con una storia di 40 anni alle spalle che di diritto è entrato a far parte della tradizione aurea dell'alta fedeltà. Nella sala non si nota alcun trattamento acustico visibile, al di là delle tende, con la presenza di una specie di totem in legno centrale un po' à la manière de Ferdinando Codognotto.

La stanza accoglie due file da 4 posti, ma poi ha l'originalità di ospitare altri 4 ascoltatori in una fila, per così dire verticale, sita sul lato posteriore destro, pericolosamente adiacenti alla parete laterale. Viene scelto un programma difficile, costituito da un notturno inciso da Toshiba in diretta alla fine degli anni '70.

 
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Suona il Logos Satya wireless speaker system, un sistema "tutto-in-uno" dotato di amplificazione di 600 Watt per canale, con 2 finali da 175 Watt per il medio da 7" e l'alto da 1", e uno da 250 Watt per il woofer da 12"; gli speaker possono essere collegati in wireless audio stream con una chiavetta USB o tramite il trasmettitore Goldmund e pesano 165 chilogrammi l'uno. Il sistema garantiva una eccellente trasparenza del messaggio sonoro ed una emissione di livello. Da riascoltare con più calma.

 

Fletcher & Munson Loudspeakers

Nella sala dedicata ai diffusori italiani di Fletcher & Munson sono presenti 2 file da 5 posti, nell'insieme una sala piccola, sormontata al centro da un arco, con un discreto trattamento acustico e un pesante tendaggio scuro e "griffato" all'ingresso. Si ascolta musica liquida con un non recente lettore Philips 9635a, integrato Passion Integre 100 YBA e sistema di altoparlanti Orator LT (5.800€ la coppia) e Orator T.

 
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Nel primo caso siamo di fronte ad uno speaker a due vie e mezza con due woofer da 6" in carta, con un woofer da 8”, un tweeter da 1,1” in seta trattata, 90 dB di sensibilità e 24 Kg di peso per diffusore, con estensione in frequenza tra 30Hz e 20kHz (+/- 1,5 dB – Versione Studio Monitor). Nel secondo caso il sistema è un due vie con un woofer da 8”, un tweeter da 1,1” in seta trattata, 89 dB di sensibilità e 30 Kg di peso per diffusore, con estensione in frequenza tra 24Hz e 20kHz (+/- 1,5 dB – Versione Studio Monitor).


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In entrambi i casi è posta molta cura nella realizzazione dei filtri crossover, con induttanze in aria avvolte a mano, resistenze ad impasto di carbone e condensatori in polipropilene metallizzati, tutti con tolleranze estremamente contenute. Il costruttore segnala anche la presenza di celle di compensazione della reattanza induttiva sui woofers, celle di compensazione dell’impedenza alla risonanza sul tweeter e a richiesta, celle di adattamento dell’impedenza generale. Il set produce una scena notevole, insospettabile estensione agli estremi banda e gamma media un po' più "rigida". Da riascoltare con più calma alla prossima occasione.

 

 

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