Il Sony VPL-XW5000ES da Garman

Emidio Frattaroli 12 Settembre 2022 4K e 8K

Sabato 10 settembre eravamo da Gruppo Garman a Roma per mostrare il nuovo videoproiettore laser 4K Sony 'entry level' con un'analisi attenta di tutti gli aspetti principali, dal nuovo obiettivo con zoom, fuoco e lens-shift manuale, fino al rapporto di contrasto e alle prestazioni generali


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Con l'evento dello scorso sabato 10 settembre, si riapre di fatto la 'stagione' di appuntamenti che ci vedrà in prima linea presso i punti vendita più attrezzati e tutte le fiere di settore che si terranno tra i primi di ottobre e fino a fine novembre, lungo tutto lo stivale, e che non mancheremo di segnalarvi attraverso queste stesse pagine. Abbiamo iniziato da Gruppo Garman a Roma, subito dopo il nostro rientro da Berlino con un IFA in cui abbiamo registrato, per la prima volta, una cronica mancanza di videoproiettori.

Dopo l'evento dello scorso giugno all'interno dell'Auditorium Parco Della Musica (qui in alto il video-reportage delle date di Bologna e Milano), dove avevamo mostrato 'i muscoli' illuminando uno schermo da ben 4 metri di base (9 metri quadrati di superficie), nell'ottima saletta di Gruppo Garman abbiamo utilizzato uno schermo con dimensioni decisamente più ragionevoli: uno Screenline multiformato con superficie 'Home Vision' con guadagno unitario da 2,6 metri di base (3,8 metri quadrati di superficie), quasi inadeguato per il flusso luminoso del Sony che è decisamente fuori dell'ordinario.


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Vi ricordo in due righe quello che ho già descritto nel supertest dello scorso Aprile. Il Sony VPL-XW5000ES, con un prezzo suggerito al pubblico di 5.999 euro IVA inclusa, ha un flusso luminoso dichiarato di 2.000 lumen, lo stesso degli ottimi Sony VPL-VW760ES (15.000 euro), VPL-VW790ES (13.000 euro) e del JVC DLA-NZ7 (11.000 euro). Sappiamo benissimo che, dopo la calibrazione, il flusso luminoso reale dei Sony 760 e 790 e del JVC NZ7 scende in tutti i casi a circa 1.700 lumen.


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Nel caso del Sony XW5000ES, sfruttando segnali test con APL più basso - ovvero quello che rispetta di più i contenuti cinematografici che andremo a visualizzare - dopo la calibrazione ho rilevato 1.930 lumen, almeno prendendo come campione solo il valore al centro dello schermo, con luminanza pari a ben 162 NIT con potenza della sorgente luminosa al massimo. Scendendo al minimo della potenza, il flusso luminoso scende soltanto del 30% e si posiziona a 1.350 lumen che si traducono sullo schermo di Gruppo Garman in 113 NIT, decisamente troppi quando si osservano contenuti HD con gamma dinamica standard.


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Durante le varie sessioni mattutine e pomeridiane, ho mostrato contenuti SDR e HDR con tre impostazioni della potenza del sistema d'illuminamento laser-fosfori: minima, media e massima. Benché il riferimento per osservare contenuti con gamma dinamica standard sia di 48 NIT (Al buio totale ne basterebbero anche meno di 40), devo riconoscere che il pubblico ha ben gradito lo spettacolo con luminanza a 113 NIT e il livello del nero più che doppio rispetto al riferimento per un proiettore con rapporto di contrasto nativo di 10.000:1 (9.9620:1 quello misurato in questa occasione) non ha creato particolari problemi, neanche con le scene più difficili da 'Oblivion', 'Olympus Has Fallen' e 'Fondazione' (quest'ultimo da Apple TV +).


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La sala 'audio' di Gruppo Garman con il Marantz Model 40n e le Polk Audio

L'altro elemento a cui ho destinato più attenzione è la qualità dell'obiettivo. Criticato da molti perché completamente manuale, 'piccolo' e dall'aspetto 'economico', ho mostrato come nella realtà sia piccolo, si, ma nel senso di un 'piccolo miracolo'. Con i pattern a risoluzione 4K è evidente che la capacità di risolvere il singolo pixel a risoluzione nativa 4K è straordinaria e controllabile con precisione chirurgica grazie alla ghiera per la messa a fuoco che ruota di 360 gradi. Inoltre, disattivando dal menu di servizio la correzione elettronica delle aberrazioni cromatiche, dettaglio e risoluzione salgono a livelli tali che si perdonano le piccole aberrazioni cromatiche ai bordi e negli angoli.


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Il Sony VPL-XW7000ES (scuro) vicino all'Epson LS11000 (bianco)

In conclusione, il nuovo XV5000ES è un proiettore che avrà certamente un successo di vendite clamoroso: ha un flusso luminoso abbondante (forse troppo per alcune installazioni), ha un obiettivo che è quasi miracoloso per quello che riesce a risolvere e ha colori eccellenti, anche senza una calibrazione certosina. C'è solo da modificare alcune voci nel menu di calibrazione per la riproduzione dei contenuti HDR. Non è una roba troppo difficile e sarà oggetto di un approfondimento - anche in video - che pubblicheremo presto.

Nei prossimi giorni Gruppo Garman dovrebbe installare nella saletta anche il Sony VPL-XW7000ES, sperando che sia possibile un confronto con il 'piccolo' XW5000, ricordando che il 7000 sposta l'asticella delle prestazioni in risoluzione, dettaglio, rapporto di contrasto e flusso luminoso, decisamente più in alto.

 

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Commenti (12)

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  • Emidio Frattaroli

    14 Settembre 2022, 18:15

    Originariamente inviato da: prunc;5212740
    Ma parli di quello rilevato con sonda da te o a quello dichiarato? Perchè il dichiarato è 40000:1 per l'NZ7 e 80000:1 per l'N7, il doppio a favore dell'N7. Per questo si pensa che vada paragonato all'NZ8 l'N7.
    Ovviamente parlo di quello rilevato statisticamente in un certo numero di esemplari. NZ7 ha un rapporto di contrasto doppio (di partenza) rispetto al Sony XW5000ES e XW7000ES.

    Purtroppo al momento non siamo in grado di fare un test completo su una macchina JVC come abbiamo già fatto con Sony in questo articolo. Mi riferisco ovviamente al rapporto di contrasto al variare dell'Average Picture Level, una misura che è possibile fare solo in dark room.

    Per completezza devo dire anche che per tanti anni non è stato possibile neanche con Sony. Il problema è che spesso posso mettere le mani sui proiettori solo durante gli eventi e sempre più raramente nel nostro laboratorio. Talvolta è possibile usare le 'dark room' di qualche punto vendita come Garman ma neanche così spesso come possiate immaginare.

    Per fare un esempio, per quel tipo di misure a me serve che il proiettore sia su un 'trespolo' che possa essere spostato e non poggiato su una mensola in alto senza possibilità di movimento. Inoltre, durante quelle misure non deve esserci neanche un LED acceso o lo schermo abbassato, figuriamoci la luce che filtra sotto alla porta...

    Per caratteristiche generali, sono d'accordo che il Sony XW5000ES andrebbe paragonato al DLA-NZ7.

    Per lo shoot-out tra Sony XW5000ES, DLA-NZ7 e molto altro ancora (non scherzo), ci stiamo lavorando. Vista la delicatezza e l'importanza dell'argomento, preferisco aspettare che sia tutto ben definito per darne notizia.

    Emidio
  • Emidio Frattaroli

    14 Settembre 2022, 18:27

    Addendum

    Rispondo qui, pubblicamente, a chi insiste privatamente (e-mail, whatsapp e compagnia).

    Gli shoot-out che anni fa facevamo fino a 8 proiettori alla volta (tutti insieme, sullo stesso schermo), funzionavano per vari motivi.

    Prima di tutto perché il mercato era molto più grande ed era davvero difficile che ci fosse un vincitore o un perdente. Nei nostri shoot-out c'erano solo prodotti di qualità, tarati al massimo delle mie possibilità e utilizzati per evidenziare pregi e difetti di tutti i prodotti.

    Cercate anche di ricordare che 'a quei tempi' c'era al massimo il Full HD e spesso la forbice sul picco di luminanza tra i vari prodotti in conftonto era molto piccola e limitata a qualche decina di NIT.

    Oggi il discorso è completamente diverso. Da un lato rivenditori e aziende temono molto di più il confronto, addirittura tra prodotti dello stesso brand. Alcuni rivenditori pensano che lo shoot-out sia controproducente perché invece che dare certezze al cliente per l'acquisto, crea molta più confusione e allontani la conversione. Ed è successo, è la verità.

    Poi oggi c'è anche l'HDR ed è un casotto perché un riferimento universalmente riconosciuto per la calibrazione non esiste e le variabili - tra dimensioni e gain dello schermo di proiezione - sono ancora più importanti. Infine c'è pure la variabile dei contenuti che possono fare la differenza, ovvero nascondere limiti e sottolineare i vantaggi e vice-versa.

    Ed è in tutto questo 'bailamme' che da anni sto tentando di 'rifondare' lo shoot-out per quanto riguarda la videoproiezione, per poi estenderlo anche ai TV. Stavolta sembra siamo arrivati alla svolta e ci sono sia il rivenditore che gli sponsor. Come anticipato, se tutto andrà come deve andare, presto avrete notizie.

    Ed è inutile che insistete a chiedermi dove, quando e con chi.

    Rassegnatevi. Dovete avere pazienza

    Emidio
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