Sony VPL-VW590ES, 790ES e GTZ380ES

Emidio Frattaroli 10 Settembre 2020 4K e 8K

A poche ore dalla presentazione dei nuovi proiettori Home Cinema Sony, vi proponiamo un'analisi di tutte le principali caratteristiche, la descrizione del nuovo DSP per la gestione dinamica dell'HDR e un approfondimento sui temi commerciali grazie alla disponibilità di Enrico Ferrari, Residential Segment Sales Manager -di Sony Europe

Approfondimento e analisi tecnica dei nuovi prodotti


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Veniamo quindi all'analisi tecnica dei tre nuovi modelli. Approfitto per ricordarvi che un'analisi del modello "entry level" VPL-VW270ES ancora in catalogo a 4.999 Euro IVA inclusa, è disponibile in questo articolo, con misure dopo la calibrazione sia in SDR che in HDR. Il modello VPL-VW590ES sostituisce il modello VW570ES ed è dotato sempre di sistema d'illuminamento con lampada tradizionale e mantiene inalterate le caratteristiche di base, come flusso luminoso, gamut e rapporto di contrasto.


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Rispetto al VW270ES, il 570/590 ha un flusso luminoso più elevato (1.800 lumen dichiarati invece che 1.500), ha un diaframma che può essere utilizzato sia in maniera dinamica, sia per modulare manualmente il flusso luminoso (utilissimo per le calibrazioni in SDR e HDR) e ha un rapporto di contrasto nativo più elevato, comparabile a quello del 760/790. Un articolo con approfondimento e misure sul vecchio modello VPL-VW570ES è a questo indirizzo, sempre con misure dopo la calibrazione.


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Poi c'è il VPL-VW790ES, anche questo con caratteristiche basilari che rimangono inalterate rispetto al precedente VPL-VW760ES. Il flusso luminoso dichiarato è di 2.000 lumen, non c'è alcuna modifica sul sistema d'illuminamento laser + fosfori che quindi mantiene il suo gamut originale e non si registra nessun cambiamento anche nel rapporto di contrasto nativo. Se penso al notevole successo commerciale del VPL-VW760ES che aveva un prezzo suggerito al pubblico di 14.999 Euro IVA inclusa, il nuovo VW790 - che promette meraviglie nella gestione dell'HDR - potrebbe avere un successo ancora più esaltante.


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Veniamo quindi alle caratteristiche che accomunano il VPL-VW590ES e il VPL-VW790ES che sono legate ad una nuova elettronica, basata su un nuovo DSP che commercialmente viene indicato dal nome "X1 for projectors", con chiari riferimenti ai premiati algoritmi già introdotti sui TV di fascia più alta di Sony, sia per l'aumento del dettaglio, sia per la gestione del tone mapping per i contenuti HDR. Iniziamo dal primo e da risoluzione e dettaglio. Sony è stata la prima a introdurre l'intelligenza artificiale nello scaling e nell'aumento del dettaglio e della risoluzione, con analisi sugli elementi delle immagini che vengono identificati a zone in modo da applicare gli algoritmi di scaling, riduzione del rumore e maschera di contrasto più adeguati.


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In questa versione, il "Reality Creation" viene migliorato sia nel database che nel dettaglio degli elementi a più elevata frequenza come capelli e altri dettagli finissimi. Inoltre, c'è un ulteriore affinamento anche dell'algoritmo di "Digital Focus Optimizer", fino ad ieri disponibile soltanto nei modelli VPL-VW870 e VPL-760. Il DFO applica una mascheda di contrasto ancora più efficace nelle zone più periferiche dell'immagine, in modo da recuperare dettaglio in aree che di solito rimangono penalizzate in termini di efficacia di messa a fuoco. Con il nuovo DSP "X1 for projectors", il Digital Focus Optimizer è disponible anche per il modello VPL-VW570ES.

 
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Il reale salto in avanti promesso da Sony arriva invece nella gestione dei contenuti HDR. Approfitto per ricordarvi che la riproduzione dei contenuti in HDR parte proprio dal cinema con le prime sale Dolby Cinema nel 2014 e soltanto più tardi arriverà nel mondo consumer e nei televisori. Mentre nelle sale Dolby Cinema ancora oggi il massimo livello di luminanza è di poco superiore ai 100 NIT e i contenuti mostrati in sala sono preparati in maniera specifica ed esclusiva per quella catena di riproduzione, gli attuali contenuti HDR sono pensati per una fuizione televisiva, con picchi di luminanza che talvolta superano abbondantemente i 1.000 NIT, per arrivare fino a sfiorare il limite dello standard pari a 10.000 NIT.

 
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Tra UHD Blu-ray 4K, Amazon Prime Video, Netflix e compagnia, i contenuti in HDR disponibili oggi hanno picchi di luminanza piuttosto eterogenei e la calibrazione tradizionale di un proiettore, che ha dei paletti molto più difficili da traslare, può rivelarsi inefficace e impossibile da adattare ad una vastità di contenuti con gamma dinamica così eterogenea. Se per i TV ormai è piuttosto comune sfruttare i metadati dinamici del Dolby Vision e HDR10+, per la videoproiezione questo non è ancora possibile e la compressione della gamma dinamica è un elemento chiave che attualmente è possibile amministrare soltanto con potenti DSP dedicati, come il madVR Envy dal costo non proprio popolare, oppure nei proiettori JVC di ultima generazione.


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Aggiungo che un conto è comprimere la gamma dinamica di un contenuto HDR con picco di 1.000 NIT su un TV che arriva a 600NIT, un altro conto è effettuare un "tone mapping" per un videoproiettore che spesso si accontenta di una luminanza che raramente arriva ad 80NIT. In quest'ultimo caso, anche i metadati dinamici di Dolby Vision e HDR10+ rischiano di essere inefficaci. Ed è per questo motivo che Sony effettua un'analisi simile a quella già utilizzata per il "Reality Creation". Un'analisi che è in grado di identificare oggetti diversi, in modo da applicare un tone mapping differente a seconda dell'oggetto e della zona dell'immagine, cosa che non è prevista neanche dai sistemi Dolby Vision e HDR10+. Sulla carta, il nuovo HDR Optimizer di Sony promette meraviglie e non vediamo l'ora di metterci le mani sopra anche perché con il Digifast a disposizione, abbiamo già un eccellente riferimento, grazie alla versione software di madVR.

 
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Tutte le novità di elaborazione appena descritte, saranno disponibili anche nel nuovo VPL-GTZ380, un proiettore dalle caratteristiche straordinarie, soprattutto per il flusso luminoso in relazione alle dimensioni; tutto merito dei laser. Ce ne sono ben tre, un paio con frequenza diversa per la componente blu, uno per la componente rossa e un mix di fosfori non ben identificato, probabilmente per le componenti verde e rossa. Il gamut è nativamente DCI-P3. Questo significa che non c'è bisogno di un filtro colore che potrebbe ridurre il flusso luminoso. In altre parole, i 10.000 lumen sono disponibili anche in modalità DCI e permettono di riempire senza problemi schermi fino a 6 metri di base, anche considerando un guadagno molto basso, la posizione dello zoom più estrema e la calibrazione.

 
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Il nuovo TGZ380 avrà anche un DSP più potente, chiamato "X1 Ultimate for projectors" che vanta prestazioni ancora più estreme sia per la gestione di scaling che per l'HDR. Il GTZ380 porta con sé anche due nuovi obiettivi motorizzati. Il primo è uno zoom a tiro medio-lungo, con rapporto di tiro compreso tra 1,4:1 e 2,73:1, apertura relativa compresa tra 2,9:1 (wide) e 3,2:1 (tele) e prezzo suggerito al pubblico di 7.999 Euro IVA inclusa. Poi c'è un obiettivo a tiro corto, con rapporto di tiro compreso tra 0,8:1 e 1,02:1, con apertura relativa pari a 2,9:1 e prezzo suggerito al pubblico di 12.999 Euro, IVA inclusa. Il GTZ380 arriverà a cavallo tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021 ad un prezzo, lo ricordiamo, di 79.999 Euro IVA inclusa. 


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Per maggiori approfondimenti vi rimandiamo alla pagina sul sito Sony Professional su cui consultare tutte le caratteristiche dei nuovi modelli. Vi consigliamo anche di contattare uno dei tre rivenditori che abbiamo già indicato perché saranno i primi ad avere entrambi i nuovi prodotti, VW590 e VW790 che mostreranno sicuramente al pubblico entro la fine di questo mese.

https://pro.sony/it_IT/products/4k-home-cinema-projectors

audioquality.it  - homecinemasolution.it  - videosell.it

 

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