BenQ W2700 e W5700 a Milano
Continua il roadshow dei proiettori BenQ 4K W2700 e W5700; lo scorso venerdì 29 e sabato 30 novembre eravamo presso la show-room di Audio Quality a Milano 2, in pieno Black Friday, in compagnia dei diffusori Formation di Bowers & Winkins e di un sistema Atmos sconvolgente
Dopo le ultime "fatiche" del Roma hi-fidelity 2019, lo scorso weekend siamo stati da "Audio Quality Milano" (Spazio 2M), per mostrare i due proiettori BenQ W2700 e W5700 assieme a Fabio De Angelis e Francesco Aliotta. Al piano superiore della show-room era in funzione il piccolo BenQ W2700, un proiettore DLP 4K compatibile HDR10 e HLG, con iris dinamico, filtro colore che permette di raggiungere il 95% dello spazio colore DCI-P3 e calibrazione colore già effettuata in fabbrica (per il "banco" Cinema 709), con certificato personalizzato con l'esito e le misure. Il BenQ W2700 proiettava su uno schermo "Polar" ad alto contrasto, con rapporto d'aspetto in 16:9 da 2,5 metri di base. A fianco dello schermo era anche in funzione il sistema di riproduzione sonora wireless "Formation Duo" di Bowers & Wilkins, con diffusori a due vie da 2x125W, mid-woofer "Continuum" da 16,5cm in dotazione alla serie 800 e il tweeter con cupola in fibra di carbonio importato dalla serie 700.
Al piano inferiore, invece c'era il BenQ W5700 che illuminava lo schermo Dark Star 9 con rapporto d'aspetto in 21:9 da 3,2 metri di base. La saletta, arredata con pannelli acustici ArtNovion, ha un sistema "Dolby Atmos" in configurazione 7.2.4 (11 canali e 2 subwoofer), con pre Trinnov Altitude 16, unb finale ATI 4004 e due Anthem MC525, diffusori Wisdom Audio e una coppia di sub JL Audio E112. L'evento è stata l'occasione giusta per comprendere le differenze tra i due proiettori che si riassumono in cinque elementi. 1: il telaio è più piccolo e con ottica decentrata per il W2700, mentre il W5700 ha un'ottica centrale e un volume lordo più che doppio (12,7 litri per il W2700 e 28,9 litri per il W5700); 2: il flusso luminoso è di 2.000 lumen dichiarati per il W2700 e 1.800 lumen dichiaratti per il W5700; 3: il rapporto di contrasto massimo è di 30.000:1 per il W2700 e 100.000:1 per il W5700; 4: il W2700 copre lo spazio DCI-P3 del 95% mentre il W5700 arriva al 100%.
Il quinto ed ultimo elemento di differenza è quello più importante: l'ottica del W2700 è più semplice e piccolina, con zoom 1,3X e con lens-shift soltanto in senso verticale del 10%, mentre il W5700 ha uno zoom 1,6X e un lens shift del 60% in verticale e 23% in orizzontale. Profondamente diversi anche i rapporti di tiro: quello del W2700 è compreso tra 1,18:1 e 1,47:1, quindi è spostato decisamente su distanze ridotte. Quello del W5700 è invece compreso tra 1,36:1 e 2,18:1, con un valore medio-lungo. Ricordiamo che il rapporto di tiro, detto anche rapporto di proiezione, è la proporzione tra la distanza che c'è tra la lente del proiettore e la superficie dello schermo, suddivisa per la base dell'immagine proiettata. Ad esempio, per proiettare su 2,5 metri di base, la lente del W2700 potrà essere ad una distanza compresa tra un minimo di 2,83m ed un massimo di 3,67 metri. Il W5700 sarà invece ad una distanza minima di 3,4m e massima di 5,45m.
In buona sostanza il W5700 ha un obiettivo più grande e complesso, ma soprattutto una versatilità d'installazione superiore e che spesso fa la differenza. Anche il diaframma automatico che "chiude di più" e la completa copertura dello spazio colore sono altrettanto importanti. Il flusso luminoso dichiarato per entrambi è sicuramente "sovradimensionato" perché si riferisce alle impostazioni "Bright" che hanno una dominante verde che lo rendono praticamente inutilizzabile. Con la modalità pre-calibrata in fabbrica "Cinema (709)", si scende a poco più di 1.000 lumen per entrambi, con un leggero vantaggio per il W2700 che ha un'ottica forse più semplice. Colori, dettaglio e risoluzione sono molto simili, con un leggero vantaggio per il W5700, soprattutto per capacità di risolvere i dettagli più minuti.
Entrambi i proiettori condividono la stessa tecnologia, quel DLP 4K XPR che utilizza un DMD a risoluzione nativa full HD ma che riesce ad utilizzare un pixel per modulare in realtà quattro pixel differenti, in quattro posizioni differenti. Il risultato è quasi incredibile perché rendono questi proiettori a tutti gli effetti "nativi 4K", pur non essendolo. Avevamo già apprezzato il potere risolutivo di un proiettore DLP 4K XPR lo scorso anno, con il test del BenQ W1700, ovvero la prima generazione dei DLP XPR. Questa nuova generazione ne migliora soprattutto due aspetti, ovvero il rapporto di contrasto nativo che quasi raddoppia (da 500:1 sale a 750:1) e la scomparsa della piccola "cornice" attorno all'area attiva di pixel del DMD da 0,47" utilizzato nella macchina.
Durante le dimostrazioni, da una parte è stato apprezzato il piccolo "miracolo" del W2700 che, per 1.600 Euro IVA inclusa, riesce a stupire per lo straordinario rapporto qualità prezzo di cui è capace. Il W5700 invece, per un prezzo suggerito al pubblico di 2.900 Euro IVA inclusa, oltre che una maggiore versatilità d'installazione, sembra avere qualche sensibile vantaggio anche in termini di risoluzione e dettaglio, mentre non sembrano esserci differenze in termini di flusso luminoso e colorimetria. Viste le generose superfici su cui abbiamo proiettato a Milano, pari a 2,5 e 3,2 metri di base (rispettivamente pari a 3,52 e 5,76 metri quadrati), non abbiamo utilizzato le impostazioni D-Cinema, per la massima copertura dello spazio colore DCI-P3. Approfittiamo per segnalare che il prossimo sabato 14 dicembre, i due BenQ W2700 e W5700 saranno a Bologna presso la sede principale di Audio Quality, assieme al modello X12000H con sistema d'illuminamento LED per un ultimo weekend dell'anno dedicato alla videoproiezione.
Per maggiori informazioni:
Audio Quality 1, via Vittoria, 5/B - San Lazzaro di Savena (Bologna)
Audio Quality 2, residenza Portici - Milano 2 - Segrate (Milano)
www.spazio2m.com - www.audioquality.it