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Risultati da 1 a 15 di 226
Discussione: Equalizzatori/PAC/DRC? ERESIA!!!
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19-08-2008, 11:31 #1
Equalizzatori/PAC/DRC? ERESIA!!!
Sono convinto che verrò etichettato come un eretico profanatore dei sacri luoghi comuni dell'audiofilia, ma dopo il 3D sulle punte coniche & co. ne voglio aprire un altro sull'amore/odio che gli appassionati nutrono verso nuovi sistemi di equalizzazione ambientale/DRC/PAC e raccontare le mie esperienze anche nel proporre questi sistemi.
Premetto che sono un grande sostenitore della correzione ambientale in dominio digitale (da adesso in poi CADD): per motivi pratici ho integrato in un unico impiato l'audio e il video, e desiderando un amplificatore ottimo anche sulla parte audio ho preso un Pioneer VSX-LX60 dotato del sistema MCACC. Questo sistema è di una semplicità unica: in 10 minuti ottimizza i vari parametri di ascolto, e permette poi di eseguire un "fine tuning" su una quantità di parametri enorme, anche tramite un PC dotato di apposito software. Il tutto in dominio digitale, 192Khz/24 bit.
Per me ormai ascoltare senza un sistema di questo genere sarebbe del tutto inconcepibile, dato che in questo caso si può veramente parlare di un cambiamento oggettivo, palese, chiaramente evidente e incontestabile.
E ora arriviamo al punto.
Dato che il mondo è bello perchè è vario, esiste una corrente di "puristi" (le virgolette sono volute) che disdegna a priori questi sistemi. Le note negative vanno dai commenti che possono in quache modo essere compresi anche se non condivisi, a quelli involontariamente comici o fantasiosi. In linea di massima girando dei forum questi sono i commenti più gettonati:
a) nella maggior parte dei casi la CADD comporta una serie di conversioni A/D-D/A che impattano negativamente sul suono;
b) è preferibile intervenire sull'ambiente piuttosto che "forzare" l'impianto a riprodurre un suono che vada a compensare le deficenze dell'ambiente stesso;
c) il CADD è comunque un layer aggiuntivo nell'impianto, e quindi una ulteriore degradazione;
d) l'analogico è un dogma, tutto ciò che è anche vagamente somigliante ad una serie di 1 e 0 è pura eresia.
Una premessa: quando muovevo i miei primi passi nell'HiFi (fine 70/inizi '80), il massimo a cui si poteva aspirare per correggere un ambiente era l'equalizzatore, meglio se parametrico. Erano i tempi in cui si faceva a gara a chi aveva il maggior numero di bande su cui intervenire, tanto che alcuni vecchi prodotti della Soundcraftmen avevano 30 e passa frequenze per canale. Per fare una cosa simile erano necessari dei filtri con delle pendenze incredibili... e in quel caso effettivamente l'impatto sonoro si sentiva, e non poco (e non solo quello). Ma erano altri tempi, l'HiFi "minimalista & pura" stava appena iniziando.
Non ho mai voluto nulla di simile nel mio modesto impianto da studente con pochi $oldi, e allora preferivo cercare di rendere l'ambiente quanto più lineare possibile con i soliti tappeti, tendaggi e cose simili.
Con il digitale le cose non sono solo cambiate, si parla di sistemi totalmente diversi: se i vecchi equalizzatori "analogici" si limitavano ad intervenire su pochissimi parametri, nel dominio digitale il livellamente della risposta in frequenza in ambiente è solo una delle cose dove intervenire: risposta in frequenza, ritardo, fase, risonanze, distanza, scena sonora... sono tutti parametri dove i sistemi CADD intervengono in maniera (quasi sempre) molto semplice, garantendo dei risultati straordinari.
Eppure, anche in questo caso si assiste alla solita alzata di scudi da parte dei soliti "puristi" che mai e poi mai potrebbero tollerare nel loro impianto un simile oggetto.
Tempo fa ho avuto modo di ascoltare un impianto di un livello elevato con delle Tannoy Red Monitor, che però era stato installato in un ambiente inadeguato: piccolo, cubico, riflettente, era la perfetta fotografia di dove NON si dovrebbe ascoltare la musica. All'ascolto, era chiaramente evidenziata un picco di risonanza sulle medio basse, talmente elevato da rendere inascoltabili alcuni brani musicali. La situazione migliorava "spezzando" in qualche modo l'ambiente, inserendo degli ostacoli e delle trap acustiche... ma a quel punto diventava necessario camminare sulle pareti dato che il pavimento diventava inaccessibile.
Anche in questo caso il proprietario, analogista convinto, non era dell'idea di inserire un sistema CADD, sempre per il solito discorso delle multiconversioni A/D e viceversa, e tutte le solite cose trite e ritrite.
Il test con il sistema MCACC di Pioneer -che per quanto sofisticato non è certo uno dei più avanzati tra quelli disponibili- ha portato al risultato che mi aspettavo, ovvero alla slogatura della mascella del proprietario dopo aver ascoltato cosa usciva dalle Tannoy dopo "10 minuti 10" di taratura: via le risonanze, gli ululati alle basse, si sentiva solo MUSICA.
La fine della storia e' che ora il proprietario sta decidendo che sistema DACC acquistare, e nel frattempo non riesce più ad ascoltare la musica, tanto si è reso conto fosse sbagliato il precedente "suono" che veniva restituito dall'impianto.
Eh già... ma la purezza del suono, il rispetto per l'incisione, la naturalezza dell'ambiente della ripresa, la tridimensionalità della scena... tutti questi smanettamenti fatti in un dominio fatto di astrusi livelli 1 e 0 SICURAMENTE faranno qualcosa di negativo al segnale originale, giusto?
E qui casca l'asino: vi siete mai chiesti cosa succede in uno studio di registrazione? Cosa sono tutte quelle lucine colorate che si vedono sui rack enormi ai lati del mixer? La realtà è che tutte le registrazioni subiscono trattamenti di manipolazione del segnale: una volta queste operazioni erano in dominio analogico, ora si utilizza il digitale. La stessa ambienza e scena sonora a volte sono del tutto artificiali, create da appositi apparecchi (o meglio, computer) che lavorano su particolari modelli matematici. L'equalizzazione è normalmente utilizzata, così come tutta un'altra serie di apparecchi che farebbero inorridire i "puristi".
Su un forum concorrente c'era un post interessantissimo di un famoso tecnico del suono proprietario della Velut Luna, che si soffermava proprio sull'assurdità di certe affermazioni di certi "integralisti audiofili" che non sanno cosa viene fatto in una sala di registrazione.
Bene, alla fine cosa rimane di tutto questo discorso? Semplicemente che ci sforziano di cercare la realtà musicale in registrazioni che di naturale hanno ben poco, tanto sono manipolate, corrette, compresse.
Eppure ci sono registrazioni che ci appaiono straordinarie per naturalezza e realismo.
Il punto secondo me è questo: un impianto deve RIPRODURRE al meglio un evento sonoro, ma riprodurre non significa CREARE, ma IMITARE. Posto che sia impossibile CREARE un evento sonoro in una stanza, io sono per l'uso di tutti quegli strumenti che mi permettano di avvicinarmi il più possibile all'evento originale. E se per fare questo devo convertire un segnale in dominio digitale la cosa mi sta benissimo, purchè la cura non sia peggiore del male, come purtroppo spesso accadeva con gli equalizzatori analogici.
P.S. Un Behringer Ultracurve PRO DEQ2496 costa -con il suo microfono- poco meno di 300 euro, e non avete idea di cosa possa fare una volta imparatolo ad usare: non lo utilizzo nel mio impianto solo perchè l'MCACC mi ha reso già felice, ma consiglierei a tutti i detrattori di questi apparecchi di provarlo data la spesa tutto sommato accettabilissima: forse potrebbero scoprire un nuovo mondo.Ultima modifica di Marlenio; 29-08-2008 alle 14:49
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19-08-2008, 12:06 #2
io sono per la correzione digitale ma solo dopo aver trattato l'acustica della stanza.
la parte digitale la vedo più come una taratura fine dopo aver sgrossato con il trattamento acustico.
ti faccio 3 esempi.
da emanuele ho sentito il prima e il dopo l'installazione del PAC e c'è veramente un abisso in meglio tra prima e dopo,
ma dopo un po' stufa e penso che sia per il fatto che avendo una stanza completamente vuota il PAC debba fare i salti mortali per equalizzare.
da denis ho sentito il suo impianto 2 canali con pc e drc,
un po' di trattamento acustico ma niente di esagerato.
è il migliore che abbia mai sentito.
invece assieme a HCS abbiamo fatto un piccolo trattamento acustico ad un noto negoziante e ti dico che anche lì tra prima e dopo senza aver toccato nulla nella parte di taratura dell'amplificatore il suono era decisamente più godibile.
perciò io ti direi 75% trattamento acustico e 25% correzione digitale.possiedi un vpr Sony? sei interessato ad un vpr Sony o ad un prodotto a marchio Sony? dai un occhiata QUI : http://www.avmagazine.it/forum/80-vi...malie-e-misure
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19-08-2008, 13:03 #3
Originariamente scritto da pela73
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19-08-2008, 13:11 #4
be parlando con uno famoso che fa diffusori mi diceva che la parte più importante è l'ambiente poi man mano a scendere tutto il resto,
come dargli torto.possiedi un vpr Sony? sei interessato ad un vpr Sony o ad un prodotto a marchio Sony? dai un occhiata QUI : http://www.avmagazine.it/forum/80-vi...malie-e-misure
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19-08-2008, 13:20 #5
La cosa sulla quale mi soffermavo era l'antipatia di alcune categorie audiofile verso i pac/drc, che secondo me è ingiustificata dati i risultati che consentono di ottenere a costi tutto sommato più che accettabili.
L'alternativa sarebbe quella di rendere l'ambiente di ascolto simile ad una camera anecoica.
Ci sono troppi appassionati che sono disposti a sacrificare l'ascolto sull'altare di una presunta purezza sonora che dovrebbe derivare dall'uso del minore numero di apparecchi possibili... poco importa se in fase di produzione la registrazione è passata attraverso una marea di apparati idonei al trattamento del segnale sonoro.
Personalmente. preferisco essere considerato "impuro" ma ascoltare il meglio possibile.
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19-08-2008, 14:47 #6
che poi va bene passare per puristi ma ho visto immagini di impianti di un certo valore con i diffusori davanti a una vetrata o con muri completamente spogli oppure un bel tavolo di cristallo piantato tra il punto d'ascolto e i diffusori.
ma......possiedi un vpr Sony? sei interessato ad un vpr Sony o ad un prodotto a marchio Sony? dai un occhiata QUI : http://www.avmagazine.it/forum/80-vi...malie-e-misure
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19-08-2008, 14:51 #7
Il fatto è che il mondo dell'audio vive sull'ipocrisia. Un'ipocrisia talmente radicata che ormai non è più eliminabile. Esistono un numero infinito di leggende che ormai sono considerate verità. Ciò che viene spesso definito esoterico è invece paradossalmente assimilato dalla massa come certo. Le riviste e i produttori ci sguazzano.
Ad essere franchi questo è anche il fascino dell'audio, che lascia ampio spazio al soggettivismo.
Il DSP (o i piedini dell'altro thread) non sono che esempi, e nemmeno i più importanti.
Cosa si dovrebbe dire allora delle amplificazioni, delle meccaniche di lettura digitali o delle conversioni DA? E qui mi fermo, perché dei mulini a vento mi sono stancato ormai da anni.
Detto questo, non condivido completamente quello che scrivi. La correzione ambientale non può in alcun modo supplire al trattamento ambientale. Contro i tempi di riverbero di una stanza mal trattata l'equalizzazione può poco o nulla. L'alternativa non è una camera anecoica (che sarebbe anch'essa pessima), ma una stanza adeguatamente trattata.
A mio personale parere il DSP ha 2 principali funzioni:
- in gamma bassa (al di sotto della frequenza di Schroeder), dove meccanicamente si può fare poco e dove fortunatamente i fenomeni sono prevalentemente a fase minima, la riduzione delle risonanze modali
- in gamma media e alta, la linearizzazione del sistema amplificatore-diffusori, che non è mai veramente corretto di suo, per una serie di motivi.
Ai benpensanti dell'audio lascio volentieri i loro dogmi.
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19-08-2008, 15:23 #8
Originariamente scritto da antani
Premesso questo, una correzione ambientale permette di non trasformare la stanza in uno studio di registrazione (la camera anecoica era una estremizzazione
), parlavamo infatti di una percentuale 75%/25%.
Comunque stiamo andando fuori tema: il punto era non tanto se i due sistemi andassero integrati (e devono esserlo, per quanto possibile), ma sul fatto che alcuni appassionati li rifiutino a priori, tirando su dei muri appena se ne parla.
Per quanto riguarda l'ipocrisia del mondo audio, siamo perfettamente d'accordo. Aggiungerei anche che se esistono le "Wanna Marchi dell'HiFi", anche in questo caso è solo perchè certi appassionati vogliono essere presi per i fondelli (vedi il phon alla tormalina).Ultima modifica di Marlenio; 19-08-2008 alle 15:29
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22-08-2008, 20:01 #9
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se posso dire la mia dopo aver letto questi pareri , direi che l'opinione che condivido maggiormente è quella di ANTANI / quando hai un ambiente che non crea danni all'acustica dico NON CREA , perche' è impossibile credo un ambiente perfetto , allora puoi riternerti gia' fortunatissimo perche' con un impianto di buon livello ,ed aggiungo non per forza costosissimo , ma bene assortito ed interfacciato acusticamente col suddetto ambiente , hai ottimi ascolti ./ E' queste cosiderazioni le ho verificate in tanti anni ed in vari ambienti e impianti variati nel tempo / avendo poi una situazione ambiente/impianto , ripeto abbastanza buona , volendo propio interferire con la musica , basta un equalizzatore semplice ma di qualita' , diciamo per esempio quello che ho io ,un OUTLINE PA 1004 a filtri passivi , acquistato nel lontano 1981 , un apparecchio costruito e progettato a regola d'arte , giusto per dare quelle piccole correzioni e con esursioni lievissime su frequenze che di volta in volta a secondo delle incisioni , e voi sapete benissimo che LP , CD variano da case a case per qualita', timbrica e come dice MARLENIO mettiamoci pure tutte le variazione effettuate in sala incisione dai tecnici con apparecchature varie / allora se in situazione del genere volessimo andare a fare chissa quali correzioni onde ottenere ancora chissa' cosa di piu' , vedi maggior profondita' di immagine , maggior ambienza , ecc. ma maggiore di che? e rispetto a quale riferimento in quel momento che stai ascoltando quel determinato disco?/ diversa potrebbe essere la situazione ed il mio parere nei casi sfortunati di ambienti disastrati : a quel punto se non si puo? intervenire massicciamente per modificare l' ambiente sia per questioni strutturali oppure mettiamoci pure , economiche , allora ben venga , a denti stretti , l' apprecchio da 300 euro indicato da MARLENIO , per essere sintetici .
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25-08-2008, 09:39 #10
Anch'io quoto Antani.
Trovo che in gamma bassa i sistemi di correzione digitale siano "quasi" tutto quello che servono mentre dalla gamma medio-bassa a quella alta un buon trattamento ambientale sia doveroso e tutto sommato anche relativamente semplice da fare a cui comunque aggiungerei sempre la correzione digitale come ciliegina sulla torta (forse più che ciliegina possiamo parlare di uno strato di crema).
Parlo di trattamento relativamente semplice da attuare perchè non è necessario occupare mezza stanza ma la difficoltà sta nel farlo nel salotto di casa con una moglie che gira per casa.....per chi ha una stanza dedicata il tutto diventa un gioco un po' lungo ma divertente.
Ciao.
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26-08-2008, 23:59 #11
Originariamente scritto da Marlenio
Personalmente per ascoltare Musica uso un sistema "minimale" in gran parte autocostruito, tuttavia non mi scandalizzo se altre persone seguono filosofie diverse per raggiungere la soddisfazione nell'ascolto che poi è quello che conta.
Ultimamente sto provando la monofonia (ho preso la DL102 e a breve il gira con il braccio adatto) con soddisfazione e credo che sviluppero' il mio sistema in questa direzione.
Se nel tuo caso la correzione digitale ha sortito benefici sei sulla strada giusta.
Quoto anche gli interventi sull'efficacia del trattamento ambientale.
Ciao
EnricoLa mia Sala Cine: https://www.avmagazine.it/forum/79-p...1-arkl-theatre
La mia no profit Web Radio: https://www.arkl.it/
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29-08-2008, 13:49 #12
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Ciao a tutti, io posto molto raramente... ma questa discussione la trovo interessante.
Io sono uno dei denigrati puristi audiofili.
E sì, sono dell'idea che utilizzare qualsiasi apparecchio digitale (ma anche analogico) per la correzione acustica ambientale sia del tutto fuori luogo. Almeno nel mio impianto.
Mi spiego meglio: con il passare del tempo ho scoperto che la miglior soluzione per un problema qualsiasi non è una pezza a valle, bensì la soluzione del problema stesso. Un esempio: prendiamo un bicchiere di acqua ed assaggiamo: il gusto è troppo salato? Allora per sistemarlo non intervengo aggiungendo dello zucchero, ma cerco di togliere il sale prima di bere.
Ora con il suono la cosa mi sembra più o meno simile. Se ho problemi con l'acustica ambientale non cerco di risolverli inserendo in mezzo alla mia catena un apparecchio in grado di distorcere ulteriormente il suono, ma cerco di risolverli intervenendo esattamente nel punto dove si trova il problema: l'ambiente.
Qui devo fare un ulteriore appunto. Da audiofilo purista ritengo che un impianto sia costituito da tutti i suoi componenti, tutti. E non parlo solo degli apparecchi, diffusori, cavi e magari anche piedini smorzanti, ma anche dell'ambiente dove questo suona. L'ambiente è un componente dell'impianto, anzi è proprio il più importante. Prendete un qualsiasi impianto, fatelo suonare in due stanze diverse ed otterrete risultati profondamente diversi... questo lo dite anche voi tutti su questo forum da tempo immemore.
Quindi nel momento in cui si assembla un impianto si deve prestare attenzione all'ambiente, nella stessa misura in cui si presta al resto delle apparecchiature, L'ambiente deve essere adatto, le apparecchiature devono essere ben assortite per poter suonare bene nell'ambiente.
Certo, sono ben conscio che non tutti possono permettersi di metter mano al'ambiente di ascolto in casa... padroni di casa, mogli, madri e compagni in generedi solito sono in grado di farci passare immediatamente la voglia di fare qualche lavoretto... però io l'ho fatto. La spesa non è stata così esorbitante e l'impatto estetico... bè quello magari c'è stato ma adesso mia moglie è una accanita fruitrice del tutto.
In caso contrario, bè allora non posso che darvi ragione: se volete un minimo di equilibrio timbrico dovete intervenire digitalmente, ma a che prezzo? La qualità del suono trattato con processori digitali aggiuntivi è tremenda, almeno per le mie orecchie.Gianluca "Dekyon" Rigotti gianluca.rigotti@me.com
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29-08-2008, 13:55 #13
Originariamente scritto da Dekyon
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29-08-2008, 14:01 #14
come già detto io sono per la sgrossatura con il trattamento acustico e la rifinitura con l'equalizzazione.
ma per un purista che odia una roba in mezzo tra pre e ampli magari può fare un lavoro di trattamento più personalizzato.possiedi un vpr Sony? sei interessato ad un vpr Sony o ad un prodotto a marchio Sony? dai un occhiata QUI : http://www.avmagazine.it/forum/80-vi...malie-e-misure
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29-08-2008, 14:12 #15
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Originariamente scritto da Marlenio
Il nocciolo della questione è che io semplicemente non voglio inserire alcunché di non assolutamente indispensabile nel mio impianto. Ho fatto lavorare fino all'ossola persona che mi ha costruito il pre per riuscire a fargli togliere un semplice condensatore dal percorso del segnale, figuriamoci poi se in mezzo ci vado a mettere un computer.
Originariamente scritto da Marlenio
Ma tu stesso dici "a volte" il che significa che "tutte le altre volte" l'impatto di un intervento ambientale non è così drammatico... e su questo credo che non potrai essere che d'accordo con me: risolvere un problema di acustica ambientale operando nell'ambiente porta ad un risultato superiore che operando con un equalizzatore digitale in quanto non ci sono distorsioni aggiunte.Gianluca "Dekyon" Rigotti gianluca.rigotti@me.com