Pioneer Kuro PDP-LX5090

Emidio Frattaroli 17 Settembre 2008 Display e Televisori

Il Pioneer Kuro di nona generazione è al momento la massima espressione della tecnologia al plasma per la riproduzione delle immagini. Caratterizzato da un rapporto di contrasto che viene definito "estremo" dal costruttore, si candida a vero riferimento tra i display di fascia più elevata

Misure: livelli, contrasto, gamma

Come anticipato in apertura di questo articolo, le misure dell'ultimo Kuro Pioneer sono a dir poco sensazionali e necessitano di un denso approfondimento. Fino ad oggi, con le misure dei display LCD abbiamo pubblicato i livelli di luminanza massimi e minimi, in altre parole con la retroilluminazione alla potenza massima e a quella minima. I pannelli al plasma non hanno - ovviamente - una lampada di retroilluminazione poiché sono le "trasformazioni" del gas in plasma che "accendono" i fosfori contenuti dei sub-pixel RGB. Eppure, anche il plasma ha una luminosità massima ed una minima. Questo valore cambia in funzione dell'area dello schermo che viene utilizzata. La luminanza minima può essere misurata riempiendo completamente il pannello con un "bianco" al 100% di intensità. In questo caso il Pioneer è capace di quasi 60 cd/mq: un valore più che sovrabbondante se pensiamo al riferimento del cinema digitale, pari a 48 cd/mq. Il valore massimo si riferisce alla misura di un'area pari al 5% della superficie. In questo caso la potenza di alimentazione viene concentrata in una zona inferiore e la luminanza è nettamente superiore, come per la vecchia tecnologia CRT. In questo secondo caso il Kuro sfiora ben 140 cd/mq.

Il livello del nero è assolutamente STRE-PI-TO-SO! Così contenuto da sfiorare il limite della nostra attuale strumentazione. Il fotometro reflex Minolta LS100 che utilizziamo abitualmente per questo genere di misure e che è stato recentemente calibrato, ha un limite inferiore di misurazione di 0,001 cd/mq, con una incertezza di misura contenuta al 2%. A questo dobbiamo aggiungere un ulteriore errore di una cifra decimale. In queste condizioni abbiamo misurato sempre valori compresi tra 0,003 e 0,004 cd/mq, pienamente in linea con quanto ci aspettavamo e che ci era stato comunicato ufficiosamente da Pioneer. Il nero non è sicuramente assoluto ma siamo dannatamente, estremamente vicini allo zero assoluto. In questo senso, la parola "extreme" che il costruttore dichiara per il rapporto di contrasto appare nettamente giustificata. Si tratta insomma di un rapporto di contrasto talmente elevato da non lasciare dubbi sulla qualità e profondità d'immagine, in ogni condizione. Un rapporto di contrasto che, con tutta probabilità, soltanto qui nei lab di AV Magazine è possibile misurare.

Anche la curva del gamma lascia davvero di stucco! Una prestazione equilibrata e vicina al riferimento da rendere superfluo qualsiasi ulteriore commento. In realtà, qualche piccolo limite lo abbiamo rilevato nei primissimi step della scala dei grigi, compresi tra il nero assoluto e il 5 %. In questa prima zona della rampa di luminanza il valore del gamma si alza un po' troppo rispetto al riferimento e le primissime informazioni di luminanza sono al limite della visibilità, soprattutto quando vengono visualizzate immagini ad elevato contrasto. Si tratta di una pecca davvero trascurabile rispetto alla qualità d'immagine generale. Aggiungo soltanto che in questo caso abbiamo provveduto alla misurazione con pattern specifici per i display con tecnologia al plasma, quindi con zona target pari al 5% dell'area dello schermo. Con i classici pattern "full screen" (a tutto schermo) utilizzati per i display LCD e per i videoproiettori, il risultato sarebbe ovviamente differente, con un gamma che scenderebbe progressivamente fino a livelli bassissimi.

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