Misure e diffusori: il test in batteria
Quando “il capo” mi ha chiesto cosa ne pensassi di una corposa prova in batteria, ho risposto immediatamente di si, ben sapendo quanto siano richiesti a gran voce questo tipo di test ma solo dopo aver descritto come sarà effettuato il test, con quali misure, che tipo di ascolto, quali confronti e come interpretare i vari dati
L’ascolto dei diffusori in batteria
Al pari delle misure l’ascolto in batteria deve essere strutturato organicamente e non lasciato ai gusti ed all’estro del momento. Ci sono diversi modi di fare un ascolto corretto in batteria: a classifica, dove si affrontano due diffusori alla volta, con semifinali e finali oppure in parallelo, ove per ogni caratteristica sonora scelta si ascoltano tutti i diffusori insieme. Probabilmente seguirò questo secondo metodo che da un lato sembra leggermente meno brutale delle eliminatorie secche, e dall’altro concede più spazio ad un commento organizzato. Cerco di spiegarmi meglio.
Stilando un elenco di caratteristiche sonore da dover valutare posso trovare i brani che massimizzino quella caratteristica. Ad esempio per la gamma bassa, quella mediobassa ed il passaggio dall’una all’altra porzione di frequenze selezionerò (in effetti sono già selezionati da tempo) alcuni brani che saranno ascoltati con tutti i diffusori, così come per la gamma alta, per la correttezza delle dimensioni dello stage e per tutte le altre caratteristiche sonore che vado a questo punto ad elencare.
Tenuta (ove possibile) del basso profondo
Basso percussivo ed elettrico
Gamma mediobassa e voci profonde
Voci maschili, coro di voci maschili
Voci femminili, violini, chitarre e strumenti a fiato
Chitarre elettriche
Musica acustica e armoniche
Dettaglio ai bassi livelli
Dettaglio a livelli elevati
Larghezza del palco e dimensioni riproposte
Scena, profondità e rispetto dei piani sonori
Equilibrio timbrico generale
Sensazione di spazio attorno ai diffusori
Queste mi sembrano le caratteristiche più immediate per la valutazione dei diffusori ed ovviamente vi faccio notare che da una analisi eseguita in questo modo difficilmente viene fuori un vincitore assoluto e come dicevo all’inizio di questo articolo è naturale che sia così. Le B&W della fine degli anni ’80 avevano una dimensione dello stage orizzontale strepitosa ed un buon basso ma erano faticose in gamma altissima a causa sia dei tweeter metallici che delle resistenze del filtro crossover, ma non erano certo diffusori banali.
Quelle B&W se la giocavano alla pari con tanti altri diffusori che avevano una gamma alta molto pulita (Mission) ma un basso più carente o molto più smorzato (Kef) o ancora una scena realisticamente profonda (Spendor, Mission). Ognuno di questi diffusori esprimeva un buon concetto di riproduzione, ma nello stesso tempo ognuno era caratterizzato dalla visione delle priorità che aveva il suo progettista. Per forza, non esisteva il marketing!