Dayton Audio B652-AIR

G.P. Matarazzo 28 Agosto 2018 Diffusori

Un diffusore da poco più di 5 litri, due vie con tweeter AMT ad un prezzo troppo basso per essere credibile. Tutta la stampa ne parla come di un ammazzagiganti e noi, come è già accaduto, vogliamo vederci chiaro, senza emettere verdetti condizionati dagli altri.

Misure di laboratorio

La sensibilità media di questo diffusore vale 89,2 dB a 2,83 V/1 m in buon accordo con quanto dichiarato dal costruttore che però effettua una rilevazione con un watt ad un metro ed una impedenza nominale di circa 6 ohm. Già questa aderenza dei dati promette bene e rende il marchio ben credibile.


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La risposta in frequenza mostra un discreto picco di emissione poco oltre la risonanza, per un fattore di merito totale in cassa chiusa (Qtc) che è maggiore di 1, alla faccia dello smorzamento. Magari un maggior utilizzo di materiale assorbente avrebbe potuto “limitare i danni” da poco smorzamento ma occorre dire che risulta pratica comune aumentare il Qtc quando l’estensione non è grandiosa. Notiamo in gamma media il picco a circa 3000 Hz dovuto al woofer ed il successivo avvallamento, in parte dovuto alla risposta del woofer ed in parte a quella del tweeter il cui filtro, abbastanza protettivo, crea una sorta di avvallamento attorno ai 4000 Hz. In gamma altissima notiamo una certa enfasi, ma sappiamo che descrivere un diffusore dal solo grafico di risposta in asse è fortemente limitativo. Per rendermi conto dell’andamento del diffusore ho effettuato due misure fuori asse, a 22 ed a 45 gradi. Possiamo vedere che alla prima angolazione, ove le intemperanze del tweeter iniziano a calare, abbiamo una risposta più lineare ma sempre con un picco a 3000 Hz seguito da un avvallamento all’ottava successiva. A 45° la risposta rimane simile pur con una attenuazione più vistosa in gamma altissima.


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Il grafico di impedenza rende chiara l’idea del tipo di carico:sospensione pneumatica. Un solo picco a circa 90 Hz, e pure con una ampiezza ridotta, così da realizzare una modesta rotazione di fase. La massima condizione di carico è stata trovata a circa 120 Hz, tra la massima fase negativa ed il minimo di modulo: vale quanto la resistenza elettrica del woofer: 3,4 ohm. Carico facile allora.Notiamo come oltre i 2000 Hz il modulo si linearizzi a cavallo degli 8 ohm in virtù dell’azione del tweeter AMT.


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La Time Energy, ovvero il decadimento nel dominio del tempo, non è male, ma mostra in qualche modo l’azione del woofer non filtrato appena oltre il picco del tweeter, evidenziando uno smaltimento abbastanza lento dell’energia.


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La risposta al gradino ci fa notare l’inversione di fase elettrica del tweeter ed il leggero ritardo del woofer che pur funziona a larga banda ma che ha pur sempre un andamento da passa basso.


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La misura della Waterfall,  ci mostra il decadimento nel tempo della risposta a tutte le frequenze, decadimento che al cessare del segnale dovrebbe terminare inesorabilmente. Invece, come vediamo spesso, c’è una pletora di riflessioni e di risonanze interne che continuano ad emettere pressione a livelli via via decrescenti, inquinando il segnale successivo. Bene, la waterfall della B652-AIR non è malvagia e quanto meno è spiegabile. La risonanza al centro, che dura 4 millisecondi, è quella del woofer mentre notiamo come in gamma bassa ci siano poche riflessioni e qualche blanda risonanza smorzato. Ammetto che mi aspettavo di peggio. 


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Posizionati i diffusori nel mio ambiente, praticamente attaccati alla parete posteriore procedo a rilevare la risposta a terzi di ottava col rumore rosa. Anche in questo caso (curva rossa) mi aspettavo peggio. La risposta non è estesa in gamma bassa ma è regolare, col solo picco in gamma medioalta dovuto al woofer. Pensandoci bene ad eliminare quel picco la risposta diventa davvero regolare, con una leggera limitazione in gamma altissima, come nella norma. Posizionando invece i diffusori sugli stand (curva blu) notiamo come la risposta in gamma bassa ceda fragorosamente e come la gamma medioalta, anche se più regolare, evidenzi maggiormente dei problemi di attenuazione.

 
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Le misure di distorsione armonica in regime dinamico sono, come al solito, quattro, con la prima effettuata ad 80 dB di pressione media e l’ultima effettuata a 95 dB. Si tratta di valori di pressione rms, ampiamente eccedenti la bisogna in un ambiente pensato per “civili abitazioni”. Come possiamo vedere nella sequenza la partenza della misura è posta a 50 Hz ed in questo caso è posta ampiamente al di sotto della frequenza di risonanza. La cosa penalizza un po’ il diffusore, specialmente ai livelli più elevati. Cerchiamo comunque di entrare nel merito delle misure, per capire come un progetto di questo tipo sia proponibile per l’ascolto della musica. Notiamo come sin da 80 dB sia visibile il picco di terza armonica in gamma media, dovuto al woofer. La cosa potrebbe essere preoccupante, ma date una occhiata agli altri grafici: la terza armonica è sempre uguale a se stessa.

 
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Io ritengo che questa sia un’ottima notizia che ci consente di ipotizzare una sostanziale univocità di emissione al variare della potenza. La seconda armonica aumenta, come è giusto che sia, all’aumentare del livello fino ad attestarsi con un andamento costante e poco superiore all’uno per cento. Ad alta frequenza notiamo il picco di seconda e terza armonica a 7000 Hz che credo dipenda in parte anche dalla blanda filtratura del tweeter. Comunque sia posso dire che mi aspettavo peggio, molto peggio, specialmente sulla tenuta in potenza. Al tweeter, senza alcun filtro crossover, ho fatto emettere brevi impulsi a 118 dB rms, misurando una terza armonica ancora inferiore al 3% che comunque sopravanza la seconda. Poi per i miracoli ci stiamo attrezzando!   

 

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