Blu-ray con Dolby Atmos in arrivo
Dolby ha annunciato sul suo blog l'arrivo dei primi titoli in Blu-ray completi di tracce codificate in Dolby Atmos. Titoli che saranno perfettamente compatibili con gli attuali lettori Blu-ray dotati di uscite HDMI 1.3 / 1.4, da collegare a un sinto-ampli o pre-processore con supporto Dolby Atmos
Negli ultimi giorni sono stati diversi gli annunci di nuovi sinto-amplificatori e pre-processori audio-video completi di decodifica Dolby Atmos. Ci siamo chiesti a più riprese da quali fonti sarebbe stato possibile sfruttare la codifica e la risposta è arrivata ora direttamente da Dolby, che annuncia l'arrivo dei primi titoli Blu-ray, ma anche servizi streaming VOD con tracce audio codificate in Dolby Atmos. Tracce che non richiederanno nuovi lettori e che saranno perfettamente compatibili con lo standard Blu-ray e potranno essere veicolate via uscita HDMI 1.3/1.4, da collegare poi al sinto-ampli o pre-processore compatibile Dolby Atmos.
L'approccio casalingo sarà però diverso da quello cinematografico: non più fino a 64 canali discreti, bensì una diversa ripartizione dei canali disponibili sui sinto-amplificatori, tutta incentrata su suoni provenienti dal soffitto. Sarà possibile optare per una configurazione 5.1.2, con i classici 5.1 canali e 2 canali sul soffitto. Nel caso di sinto-amplificatori o accoppiate pre-processori / finali da oltre 7 canali, sarà possibile optare per configurazioni 7.1.2 ("classici" 7.1 canali + 2 canali soffitto) o 5.1.4 ("classici" 5.1 canali + 4 canali soffitto) o ancora 7.1.4 ("classici" 7.1 canali + 4 canali soffitto). Queste le configurazioni "base" in grado di sfruttare amplificazioni 7.1, 9.1 e 11.1 canali, ma nulla vieta di collegare anche 2 subwoofer per configurazioni fino a 13 canali complessivi (7.2.4).
I primi Blu-ray e titoli in streaming VOD con tracce Dolby Atmos sono attesi entro la fine dell'anno, con l'ultimo Godzilla tra i principali indiziati per il debutto.
Per maggiori informazioni: Dolby Blog (in inglese)
Fonte: Dolby
Commenti (51)
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Originariamente inviato da: nordata;4198969Ottima notizia (mi riferisco all'adeguamento del Metropolis HT), così quando uscirà il primo BD con codifica Dolby Atmos saprò dove andare ad ascoltarlo.
Io mi autoinvito.
Porto pure la tazza per il thè -
nordata, l'esempio che hai fatto sui pixel non fa una piega, però è proprio nella natura dei colori essere formati dalla miscelazione di varie tonalità. Anche i pittori quando non hanno una tinta, la ottengono miscelando colori diversi. Sharp con il suo Quattron non ha raggiunto i risultati sperati, anzi a detta di molti, l'aggiunta del giallo fa vedere peggio.
Tornando all audio, in pratica hai ragione, perché con tante micro casse, si avrebbe si un passaggio reale e non virtuale in più punti,
ma la qualità del suono emessa da piccoli satelliti sarà sempre inferiore a sole due ottime casse.
Non potrai negare però che a parità di qualità, il suono distribuito su più casse, specie in ambienti ampi rende la scena più credibile.
Non si spiegherebbe altrimenti il 5.1 o il 7.1 o il 9.1 come quello da me posseduto con l'aggiunta dei diffusori effetti inventati da Yamaha. Tu fai l'esempio della soundbar, se osservi in firma io possiedo in un locale pure quella, effetti buoni ma non paragonabili ad un vero 5.1.
Ciao -
Comunque un conto è il Dolby Atmos in cui in partenza vengono registrati tot canali, un altro sono i canali inventati con DSP vari partendo dai soliti 5.1 (film in 6.1 o ancor più 7.1 sono molto rari), in questo Yamaha è maestra, ma sono effetti puramente inventati, magari possono anche stupire, ma in origine il suono di quei canali supplementari non eiste.
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Aggiungo alle parole di nordata solo un paio di considerazioni, ché si rischia di dimenticare una premessa fondamentale . Per il multicanale puro basta la quadrifonia, quindi 4 canali, con l'ascoltatore perfettamente al centro.
Il canale centrale, quindi il passaggio al 5.1 in casa e 7.1 al cinema (al cinema i canali centrali qualche volta sono tre, con gli altri due canali a metà strada tra il centrale e i laterali) servono ad un solo scopo: dare i riferimenti giusti per il canale più importante (quello centrale, appunto) in modo che la sua localizzazione sia possibile per il più ampio numero di persone possibili.
In questo senso, l'aggiunta degli ulteriori canali posteriori del surround back 7.1 casalingo, va esattamente nella stessa direzione e serve per aumentare i riferimenti del sistema posteriore per chi non è seduto al centro.
Al cinema è diverso e i canali surround sono tantissimi (spesso messi pure male), sono spesso una duplicazione di soli due canali (surround destro e sinistro) proprio perché l'area è molto vasta.
Dolby Atmos e Auro 3D al cinema sono una cosa che è diversa solo apparentemente. Prima di tutto viene inserito un livello superiore, ovvero viene dato un nuovo riferimento - più preciso - per i suoni che arrivano dall'alto. Inoltre aumentano anche i canali surround, soprattutto nel sistema Dolby, per dare riferimenti ancora più precisi agli spettatori. Quindi, se ci pensate, il ragionamento che è alla base è sempre lo stesso. In alcuni casi i canali sono discreti, in altri vengono creati per interpolazione.
A casa, con un numero di spettatori necessariamente più basso, è possibile utilizzare un numero inferiore di canali.
Emidio -
Originariamente inviato da: Giovanni q;4204347Prima di tutto Quattron non è solo di Sharp ma soprattutto di Genoa Color:... Sharp con il suo Quattron non ha raggiunto i risultati sperati, anzi a detta di molti, l'aggiunta del giallo.......[CUT]
http://www.avmagazine.it/articoli/t...-60uq10e_2.html
Inoltre la tecnica funziona benissimo e offre molti vantaggi. È solo che va usata nel migliore dei modi.
Emidio -
Emidio, riguardo alla tecnologia Quattron, io mi sono riferito a delle recensioni che ho letto. Mi sembrava infatti strano che l'aggiunta di un'informazione in più potesse peggiorare la situazione.
Riguardo l'audio, il tuo appunto sulla quadrifonia è chiarissimo, quello che però intendevo dire è che l'aggiunta di informazioni in genere porta benefici.
Se ad esempio un film registrato su 7 canali indipendenti, viene ascoltato con 7 casse, la resa finale, sarà migliore rispetto all'ascolto con solo 4 casse. Non è così? Se si potessero avere moltissime informazioni indipendenti tra loro e poi riprodotte su altrettante casse, la resa almeno in linea teorica dovrebbe beneficiarne. Se poi si vuole dire che non ne vale pena, poichè con meno casse si ottiene comunque un ottimo effetto, ok questo lo condivido. -
Non sono del tutto convinto che l'informazione che se ne riceve possa essere migliore (se tutto è stato fatto come si deve).
Un esempio banale può essere la differenza tra un segnale audio rigorosamente mono riprodotto con un unico diffusore o con due.
Nel secondo caso il suono verrà percepito come proveniente dal centro tra i due diffusori, come se provenisse da un terzo diffusore fantasma, l'unica differenza sarà un suono meno stretto, oserei dire puntiforme, ma avrà un po' più di respiro, pur rimanendo perfettamente centrato nel mezzo della scena.
Ciao -
Tu stai parlando di due casse mono quindi di un'unica informazione verso l'ascoltatore che si trova al centro della scena.
Ok, rispetto ad una sola cassa concordo con te che il miglioramento al centro c'è.
Ma se noi inviamo alle due casse due informazioni indipendenti, l'ascoltatore al centro non avrà un ulteriore guadagno?
E se le informazioni saranno tre con tre casse la fedeltà sarà superiore, non trovi?
In definitiva io sostengo che maggiori saranno le informazioni e più fedele sarà l'ascolto.
E' evidente che i brani dovranno essere registrati già all'origine su più tracce, altrimenti il discorso cambia.
Ciao -
Dipende da cosa intendi per fedeltà, se si rimane ai parametri soliti, quali risposta in frequenza, distorsione e simili direi che non è il numero dei diffusori che la modifica, quello che può cambiare è l'infomazione relativa alla proveninenza.
Se però i diffusori sono perfettamente identici, l'ambiente è simmetrico e l'ascoltatore è al centro non ci saranno differenza tra mettere anche un centrale con relativo canale oppure due soli dioffusori e relativi canali.
Quello che può cambiare lo ha già spiegato Emidio, se l'ascoltatore non è al centro la presenza di un diffuspre centrale aiuterà a tenere l'informazione relativa a quel canale esattemente in quel punto anche spostandosi nella posizione di ascolto.
Motivo, come già scritto, per cui nei cinema ci sono tantissimi diffusori e si sono creati più canali.
In ambiente domestico queste esigenze vengono ridotte al minimo. -
Capisco questa logica, si potrebbe discutere all'infinito, rispetto la tua opinione, ma rimango del parere che tra un centro fantasma ricostruito e un vero centro la differenza si percepisce.