MWC: super dual camera Sony

Emidio Frattaroli 01 Marzo 2018, alle 13:12 Mobile

Nel futuro di Sony c'è un modulo "Dual Camera" molto diverso rispetto a tutti i moduli utilizzati dagli altri produttori, con possibilità che potrebbero fare scuola e diventare un nuovo rifeferimento


Il nuovo modulo "dual camera" di Sony mostrato al MWC
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In quest'ultimo Mobile World Congress, decisamente più tranquillo e meno travolgente rispetto ad altri anni, non sono mancate novità estremamente interessanti che potrebbero cambiare nuovamente il modo di utilizzare lo smartphone. L'unità camera è tra gli aspetti più importanti che possono spostare l'ago della bilancia verso un prodotto piuttosto che un altro. La rincorsa alla risoluzione - fortunatamente - è finita da un pezzo ed oggi si privilegia più che altro l'equilibrio tra sensibilità e gamma dinamica. Quella sul "rapporto d'apertura" sempre più basso forse sta per terminare: più si "apre" il diaframma, più corta è la profondità di campo, con problemi per la messa a fuoco e diminuzione generale del dettaglio. In questo senso la soluzione di Samsung con obiettivo che ha un diaframma con due posizioni (ne parliamo in questo articolo) è molto interessante.


Il nuovo DSP dedicato al controllo ed elaborazione della nuova dual camera
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Nello stand Sony che ha già innovato parecchio quest'anno con i due primi terminali in grado di registrare in formato HDR, con curva del gamma HLG e ben 10 bit di profondità per componente (normalmente sono soltanto 8 bit), c'era la dimostrazione di un prototipo di "dual camera" molto particolare, associato ad un nuovo chip che si occupa delle elaborazioni. Questo è un aspetto non secondario: c'è bisogno di un chip dedicato perché - probabilmente - il SoC dello smartphone potrebbe non essere sufficiente.

Il modulo con doppia camera di Sony è una piccola rivoluzione perché viene finalmente utilizzato con intelligenza. Utilizzando due camere molto vicine tra loro e perfettamente sincronizzate, è possibile sfruttare parecchi vantaggi. Prima di tutto si hanno due diverse prospettive dell'inquadratura, da cui è possibile estrarre la mappa di profondità per effettuare due operazioni: creare una immagine stereoscopica e anche scegliere l'effetto sfocato in post produzione che simuli perfettamente quello di un obiettivo reale e non le "finzioni" a cui ci hanno abituato i vari produttori con "dual camera" in cui esistono soltanto due piani focali o poco più. Non è detto che Sony aggiungerà questa funzione ma è possibile.


A sinistra, in alto, il risultato del nuovo modulo dual cam Sony;
a destra un "tentativo" di riprendere la stessa scena con GH3, 6400 ISO, F4 e 1/8"

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Un'altro vantaggio è sfruttare una gamma dinamica molto più estesa, scegliendo di esporre i due sensori in maniera differente (magari anche con ISO nativi diversi) per poi ricomporre l'immagine - unendo le due immagini che hanno due esposizioni differenti - aumentando anche il numero di sfumature complessive. Con le due immagini è anche possibile applicare algoritmi di riduzione del rumore molto più efficaci, perché possono contare su due immagini differenti, scattate nello stesso momento. Inoltre, per aumentare sensibilità, è possibile unire più pixel di un solo sensore, esattamente come fa LG Electronics per il "nuovo" V30S (ne parliamo in questo articolo) ma senza rinunciare alla risoluzione, visto che c'è un secondo sensore da cui sfruttare l'intera risoluzione senza "pixel binning".

E non è tutto. Se la potenza di calcolo sarà sufficiente, sarà possibile avere tutti questi vantaggi anche per girare video, magari anche a risoluzione 4K e, perché no, anche a 60 fotogrammi al secondo. Fantascienza, d'accordo. Magari, se fosse possibile registrare i due flussi video separati delle due camere, sarebbe possibile fare tutto in post produzione, con tutta la potenza di calcolo e la pazienza necessarie. Tornando con i piedi per terra, Sony ha mostrato soltato il nuovo modulo con doppia camera, il "chip" che sarà dedicato a parte delle elaborazioni e una dimostrazione di quello che è possibile fare nel campo della sensibilità, con una dimostrazione eclatante: un piccolo set con illuminazione così scarsa da renderne difficile la visione anche ad occhio nudo, ripreso con sensibilità elevatissima (51.200 ISO), rumore quasi inesistente e colorimetria di qualità molto elevata. La funzione è disponibile anche in modalità video, con un quarto della sensibilità ("solo" 12.800 ISO).

Sony non ha dato altre informazioni ma è abbastanza chiaro che in uno dei prossimi smartphone con marchio Xperia potrebbe esserci questa meraviglia, utilissima anche in ripresa video.

 

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