Xbox Scarlet arriverà in due versioni?

Riccardo Riondino 26 Luglio 2018, alle 12:00 Gaming

La prossima generazione delle console Microsoft potrebbe includere una versione depotenziata progettata esclusivamente per il cloud, ipotesi confermata dallo sviluppo del datacenter XCloud e della presentazione della tecnologia streaming Kahawai, il cui concetto di "collaborative rendering" promette qualità elevata e frame rate stabile anche con una banda molto limitata

Dopo le indiscrezioni sullo sviluppo dell'erede di Xbox One, poi confermate da Microsoft, Thurrot.com sostiene che la prossima console Scarlet potrebbe arrivare in due versioni. Mentre la prima sarebbe un classico upgrade di quelle attuali, l'altra avrebbe prestazioni inferiori e si baserebbe interamente su cloud. A rilanciare questa ipotesi è stato subito dopo un articolo di The Verge. Il sito riferisce che Microsoft sta allestendo un datacenter conosciuto come XCloud, che originariamente serviva agli sviluppatori per testare i giochi senza disporre fisicamente dell'hardware di debug. Il progetto sarebbe quindi quello di riadattarlo allo streaming verso le console e altri dispositivi prodotti dalla casa di Redmond.

La versione di Scarlet disegnata per il cloud avrebbe un prezzo più abbordabile, a cui aggiungere l'abbonamento a un servizio che potrebbe includere i bonus di Xbox Live Gold e Game Pass. Che si tratti di qualcosa di più che semplici rumors l'ha confermato la stessa Microsoft Research presentando Kahawai, una tecnologia streaming per videogiochi che promette prestazioni rivoluzionarie. Secondo il video introduttivo infatti, si ottiene uno streaming di alta qualità anche disponendo di una connessione di appena 1Mbit/sec. Invece di avere un flusso dati gestito interamente dall'esterno, Kahawai stabilisce una collaborazione tra server e client. L'elaborazione dei dati viene quindi spartita tra la GPU locale e quella server, ottimizzando la banda in modo da ottenere una qualità elevata e un frame rate a 60fps.

Microsoft sostiene di aver raggiunto con Doom 3 i 60 fotogrammi al secondo con impostazione grafica "alta" su un Surface Pro 3, pur con una velocità di connessione di 1Mbps. Con lo stesso hardware si ottengono invece solo 12-20 fps mantenendo gli stessi settaggi, senza evitare comunque la comparsa di artefatti. Per una qualità equivalente con uno streaming thin-client in H.264 sono richiesti invece 7 Mbps. Disponendo di una connessione a banda larga le prospettive sarebbero ovviamente ancora più allettanti. I rapporti precedenti parlavano infatti dello sviluppo di un servizio dalle caratteristiche realmente innovative, ad esempio permettendo l'esplorazione di città virtuali con traffico e condizioni meteo variabili.

Fonte: Flatpanels HD, IGN Italia

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