Rapito, il film di Marco Bellocchio in concorso a Cannes
È in arrivo nelle sale il nuovo film di Marco Bellocchio, fresco vincitore ai David di Donatello come miglior regista per Esterno Notte, con una storia controversa basata su fatti realmente accaduti in cui un bambino di sette anni viene sottratto alla famiglia dai soldati del Papa
È in arrivo nelle sale Rapito, il nuovo film di Marco Bellocchio, fresco vincitore ai David di Donatello come miglior regista per Esterno Notte. Nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, i soldati del Papa irrompono nella casa della famiglia Mortara. Per ordine del cardinale, sono andati a prendere Edgardo, il loro figlio di sette anni. Secondo le dichiarazioni di una domestica, ritenuto in punto di morte, a sei mesi, il bambino era stato segretamente battezzato. La legge papale è inappellabile: deve ricevere un'educazione cattolica. I genitori di Edgardo, sconvolti, faranno di tutto per riavere il figlio. Sostenuta dall'opinione pubblica e dalla comunità ebraica internazionale, la battaglia dei Mortara assume presto una dimensione politica. Ma il Papa non accetta di restituire il bambino. Mentre Edgardo cresce nella fede cattolica, il potere temporale della Chiesa volge al tramonto e le truppe sabaude conquistano Roma.
In concorso al Festival di Cannes il film basato su fatti realmente accaduti è interpretato da Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi, Enea Sala, Leonardo Maltese, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni. Completano il cast Andrea Gherpelli, Samuele Teneggi, Corrado Invernizzi, Aurora Camatti, Paolo Calabresi, Bruno Cariello, Walter Lippa, Pietro Daniele Aldrovandi, Fabrizio Contri e Federica Fracassi. Rapito arriva nelle sale cinematografiche il 25 maggio 2023.
Commenti (1)
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Un robusto film anticlericale per ricordare a tutti, ed informate i molti che non lo sanno o che non lo hanno ben chiaro, che la chiesa cattolica così come la conosciamo ha una storia brevissima, iniziata con la rerum novarum del 1891, circa 130 anni fa, e che nei precedenti diciannove secoli la chiesa è stata una cosa completamente diversa.
Che poi oggi sparare sulla chiesa (emblematica la locandina con il bambino in braccio, che sembra una allusione visiva alle recenti condanne per pedofilia di preti cattolici) sia un po' come sparare sulla Croce Rossa è un' altra storia, certo film come questi non si possono dire coraggiosi anzi, oggi come oggi, coraggioso sarebbe difenderli, i preti.