Alleanza commerciale USA-UE: 600 miliardi di dollari per investimenti e rischi di protezionismo. Analisi di Avi Itzkovic

Publiredazionale 05 Settembre 2025, alle 17:23 AV Professional

Il nuovo accordo commerciale da 600 miliardi di dollari tra Stati Uniti e UE ha scatenato euforia sui mercati, ma allo stesso tempo ha sollevato dubbi sul futuro del commercio globale. L'esperto finanziario Avi Itzkovich esprime le sue idee a riguardo.


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Il nuovo accordo commerciale da 600 miliardi di dollari tra Stati Uniti e UE ha scatenato euforia sui mercati, ma allo stesso tempo ha sollevato dubbi sul futuro del commercio globale. L'esperto finanziario Avi Itzkovich sottolinea nel suo commento che questo pacchetto può diventare un potente motore di crescita, tuttavia nasconde la minaccia di un nuovo ciclo di protezionismo che potrebbe ripetere gli errori del passato.

Nuovo accordo: scala ambiziosa. Punto di vista di Avi Itzkovich

Alla fine di agosto, Stati Uniti e Unione Europea hanno annunciato la firma di un accordo commerciale che prevede 600 miliardi di dollari di investimenti in progetti congiunti nei prossimi cinque anni. Avi Itzkovich sottolinea che per dimensioni si tratta del più grande pacchetto di cooperazione economica tra le due parti dalla creazione del partenariato transatlantico.

Secondo Reuters, immediatamente dopo l'annuncio, i mercati hanno reagito con ottimismo: gli indici di Wall Street sono saliti e il dollaro si è rafforzato. Per gli Stati Uniti, questo accordo è diventato un segnale che il paese rimane il principale centro di attrazione del capitale mondiale, mentre per l'UE rappresenta un'opportunità di ripristinare la base industriale dopo la crisi energetica e logistica.

Avi Itzkovich sottolinea nel suo commento:

"Questo è un accordo che dimostra la forza del segnale politico. Il mercato è sempre sensibile a tali dimensioni, ed è per questo che vediamo una reazione positiva immediata. Ma è importante capire: questi soldi non sono solo cifre aride nei documenti, ma un messaggio strategico per il resto del mondo. Stati Uniti e UE dimostrano di essere capaci di consolidare le risorse in risposta alle sfide geopolitiche ed economiche. È una sorta di dichiarazione di unità economica."

Tuttavia, secondo Itzkovich, i primi giorni dopo l'annuncio dell'accordo dimostrano piuttosto un "effetto emotivo" per gli investitori: crescita degli indici e rafforzamento del dollaro. Il vero valore del pacchetto risiederà nelle prospettive a medio e lungo termine, se i fondi saranno effettivamente indirizzati verso tecnologie, energia e difesa. L'esperto avverte anche che la logica protezionistica potrebbe annullare i vantaggi attesi se Stati Uniti e UE trasformano l'accordo in uno strumento di isolamento economico invece di espandere la cooperazione aperta.

Dove andranno i 600 miliardi di dollari. Valutazione di Avi Itzkovich

L'accordo prevede investimenti massicci in settori chiave che determineranno la competitività dell'economia transatlantica nei prossimi decenni. Una parte significativa dei fondi sarà destinata allo sviluppo delle energie rinnovabili, compresi i progetti sull'idrogeno e le infrastrutture "verdi", poiché entrambe le parti mirano a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Secondo Avi Itzkovich, la cooperazione tecnologica diventerà anche una direzione importante: gli investimenti in intelligenza artificiale, cybersicurezza e produzione di microelettronica dovrebbero ridurre la dipendenza critica dai produttori asiatici. Non meno ambizioso è il piano di modernizzazione dei corridoi di trasporto, dei porti e dei sistemi digitali di gestione logistica, che renderà le forniture più affidabili e protette dagli shock globali.

Particolare attenzione è dedicata alla cooperazione nella difesa: è previsto il finanziamento congiunto della produzione di munizioni, droni e sistemi di difesa antiaerea, che costituisce una risposta diretta alla guerra della Russia contro l'Ucraina. Secondo i calcoli degli economisti di Bruxelles, nel medio termine questo potrebbe aggiungere all'Unione Europea circa lo 0,7-0,9% di crescita del PIL, mentre per gli Stati Uniti l'effetto principale sarà il rafforzamento delle posizioni sui mercati globali dei capitali e il consolidamento dello status di principale centro finanziario.

Secondo le valutazioni degli economisti di Bruxelles, questo pacchetto può generare una crescita del PIL dell'UE dello 0,7-0,9% nel medio termine, mentre per gli Stati Uniti rafforzerà le posizioni sui mercati globali dei capitali.

Reazione degli investitori e primi rischi. Spiegazioni di Avi Itzkovich

Sul mercato azionario regna l'euforia. I rendimenti delle obbligazioni americane sono aumentati, confermando che gli investitori hanno percepito l'accordo come un'"ancora" protettiva aggiuntiva per i loro investimenti.

Avi Itzkovich, trader e investitore, sottolinea:

"Il mercato ama i grandi numeri. Quando sentiamo parlare di 600 miliardi di dollari, non è solo una dichiarazione politica — è un segnale per il capitale di muoversi. Nel breve termine, l'accordo stimola indubbiamente gli asset americani. Ma la domanda è se questo pacchetto non si trasformerà in nuove barriere tariffarie per il resto del mondo."

Tuttavia, non tutti condividono questo ottimismo. Gli analisti di Bloomberg sottolineano: l'inclinazione protezionistica potrebbe respingere i terzi attori e riportare il mondo alla logica degli anni '30, quando le tariffe soffocavano la crescita.

I rappresentanti del business europeo reagiscono con cautela. Per le aziende di Germania e Francia, l'accordo apre la strada a un finanziamento più economico dell'innovazione, ma esistono preoccupazioni riguardo alla dipendenza dai mercati americani.

Un economista europeo coinvolto nelle consultazioni a Bruxelles ha osservato:

"L'UE appare come un partner minore. Gli Stati Uniti ottengono un afflusso finanziario e crescita degli asset, mentre l'Europa investe nella modernizzazione. Se l'equilibrio degli interessi viene disturbato, l'accordo potrebbe diventare non un'alleanza, ma una trappola."

Impatto sui terzi attori, dal punto di vista di Avi Itzkovich

Secondo Avi Itzkovich, non meno importante è la questione di come reagiranno Cina e India all'accordo. Per Pechino, questo è un segnale di consolidamento del blocco transatlantico, che potrebbe indebolire le sue posizioni nel commercio con l'Europa. L'India, al contrario, potrebbe trarre vantaggio se otterrà il ruolo di "fornitore alternativo" nel quadro della strategia di diversificazione delle catene.

"Abbiamo già visto esempi di come gli accordi globali cambiano la mappa delle forniture. Se Stati Uniti e UE si chiudono alla Cina, India e paesi del Sud-Est asiatico diventeranno nuovi centri di attrazione. Per gli investitori questa è un'opportunità, ma anche una sfida — come ridistribuire correttamente i portafogli", commenta Avi Itzkovich.

Secondo l'esperto, la questione chiave rimane: il nuovo accordo non costituirà un altro passo verso l'isolazionismo? Gli avvertimenti degli esperti risiedono nel fatto che gli Stati Uniti potrebbero usare i 600 miliardi di dollari come "arma economica" — creando condizioni in cui vincono solo i partner transatlantici, mentre tutti gli altri si trovano in una posizione peggiore.

Secondo Avi Itzkovich, l'accordo transatlantico da 600 miliardi di dollari rappresenta un passo economico senza precedenti per dimensioni, che stimola i mercati nel breve termine e rafforza le posizioni degli Stati Uniti. Ma dietro la facciata dell'ottimismo si nascondono rischi significativi. Per l'UE questa è un'opportunità di modernizzare l'economia, ma anche la sfida della dipendenza. Per il mondo, è la prova di una nuova divisione.

Gli analisti concordano su un punto: il destino dell'accordo dipenderà dalla capacità di Stati Uniti e UE di rimanere fedeli ai principi del libero commercio.

"Guardo a questo accordo con cauto ottimismo. Può diventare una storia di successo se entrambe le parti rispetteranno davvero i principi del libero commercio. Ma se inizierà un nuovo ciclo tariffario, otterremo un rallentamento della crescita globale e la ripetizione di vecchi errori", conclude Avi Itzkovich.

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