HD Vinyl per LP ad alta risoluzione?

Riccardo Riondino 31 Marzo 2016, alle 09:52 Audio

Una nuova tecnologia, basata sul taglio al laser dopo modellazione 3D, promette dischi in vinile di qualità superiore, con in più un incremento della durata e del livello di uscita, oltre a una sensibile riduzione di costi e tempi di produzione

Un articolo pubblicato da Digital Music News, riferisce di un brevetto relativo a un nuovo processo per produrre dischi in vinile. L'articolo descrive un metodo di masterizzazione, provvisoriamente definito "HD Vinyl", che alla tradizionale incisione meccanica della lacca sostituisce una tecnica laser basata su un software di modellazione 3D. Il nuovo sistema consentirebbe la creazione di dischi analogici di migliore qualità e in aggiunta superiori del 30% in durata e livello, rispetto alle attuali registrazioni analogiche.

Non meno importante, con la nuova tecnologia si avrebbe un contenimento dei costi pari al 50% e tempi di produzione ridotti del 60%. Gli attuali master in vinile utilizzano attrezzature piuttosto antiquate, con procedimenti ormai riservati a un numero molto limitato di attrezzature e tecnici. La nuova tecnologia con mappatura 3D permette invece di definire con precisione vari parametri, come la distanza dei solchi, l'errore radiale e la risposta in frequenza.

Nonostante appaia scontata la necessità di apparecchi specifici per sfruttare pienamente le caratteristiche delle nuove incisioni, va sottolineato come si tratti di una tecnologia totalmente retrocompatibile con i comuni giradischi. La soluzione HD Vinyl potrebbe risultare sicuramente gradita anche all'industria discografica, attualmente in difficoltà nel soddisfare l'inatteso aumento della domanda di musica analogica.

Il deposito del brevetto non garantisce naturalmente che il progetto vada a buon fine. Tuttavia la solidità delle due società austriache coinvolte, Joanneum Research (uno dei più grandi istituti di ricerca della nazione centroeuropea) e Rebeat (una compagnia specializzata nella distribuzione di musica digitale), sembra garantire qualche possibilità di successo. Secondo il CEO Rebeat, Guenter Loibl, la tecnologia HD Vinyl consente di modellare le superfici a livello di nano-strutture, consentendo una precisione della forma d'onda molto superiore alle procedure tradizionali.

Fonte: AVSForum -What Hi-Fi

Commenti (1)

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  • Nordata

    31 Marzo 2016, 10:52

    Sicuramente l'incisione tramite Laser invece di quella meccanica tramite stilo incisore offrirà dei vantaggi, ad esempio in termini di minore distorsione, ho invece dei dubbi per quanto riguarda durata e livello di uscita.

    Se con durata ci si riferisce alla vita del vinile stampato e posto in vendita non vedo come il differente sistema di incisione della lacca master possa influire su questo fattore, che è dato dal tipo di materiale con cui è realizzato il vinile ed anche da peso e geometria della puntina, anche se in misura molto minore rispetto al primo fattore.

    Chi ha avuto la ventura di avere tra le mani dei dischi test si ricorderà quanto poco duravano le tracce incise alle frequenze più alte, che risultavano piallate già dopo poche volte di utilizzo, con buona pace di chi osanna ancora ancora questo sistema di distribuzione della musica.

    Se per durata si intende invece la quantià di musica registrabile vedi il paragrafo successivo.

    Il livello di uscita, a parte intervenire sulla testina, ad esempio aumentando il numero di spire degli avvolgimenti o le dimensioni del magnete, cose che porterebbero il peso e l'inerzia a valori non ottimali, si può elevare aumentando la larghezza dei solchi, cosa che con questo nuovo sistema si può fare senza rischi di effetti collaterali, quali la distorsione, ma aumentando le dimensioni dei solchi diminuisce per forza di cose il tempo di musica registrabile.

    Era anche il limite che avevano alcuni dischi incisi con spaziatura dei solchi maggiore del normale di alcuni dischi di alta qualità che ogni tanto venivano prodotti, avevano una durata per facciata inferiore ai canonicii 15-20 minuti, ad esempio i 33 giri con un o due soli brani.

    Già ai tempi, per ovviare in parte al problema della durata registrabile vs. larghezza dei solchi, esisteva il sistema della spaziatura (passo) variabile dei solchi in modo da massimizzare ed ottimizzare le dimensioni dei solchi stessi, sistema ottenuto con una prelettura del brano fatta con una testina di lettura del nastro master posta prima di quella solita e da cui si ricavava un segnale che variava la distanza tra i solchi in base al livello del segnale che stava per arrivare.

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