Vivere in U.S.A.

andrea aghemo ha detto:
Matazen, leggi bene, please: 400 dollari è il costo per un nucleo di DUE persone, non una......
Ciao,
Andrea
Ha ragione Andrea, se hai un lavoro con costanza è quasi impensabile raccimolare in un mese meno di 1300 $ in USA... Magari si può dire che fare una vita all'italiana in USA può essere molto caro:
da quello che mi ricordo comprare anche le loro marche di tendenza come Ralph Lauren o Richmond o Calvin Klein costa molto caro, i nostri stilisti sono ancora più inavvicinabili che qua... Anche il cibo di provenienza Italiana è terribilmente caro...
insomma In america ciò che è superfluo lo paghi 5 volte tanto, in compenso puoi trovare molti oggetti di elettronica alla metà di quello che paghi qua (penso a frigoriferi spaziali venduti a prezzi incredibili, come lavatrici televisori ecc.)...
 
GianlucaG ha detto:
Il problema del sistema Italiano come dicevi te è la scarsa efficenza dovuta ad enormi tempi di attesa!
Ehmm non vorrei citare luoghi comuni ma, la nostra scarsa efficienza non è dovuta al fatto che il nostro servizio sanitario è "statale" mentre il loro è gestito da privati ???

ciao ..:cool:
 
benegi ha detto:
Ehmm non vorrei citare luoghi comuni ma, la nostra scarsa efficienza non è dovuta al fatto che il nostro servizio sanitario è "statale" mentre il loro è gestito da privati ???

ciao ..:cool:

Ciao Benegi !
No, le lunghe liste d'attesa sono causate proprio dal lato privatistico del rapporto di lavoro dei medici.
Mi spiego meglio. Un medico dipendente pubblico percepisce lo stipendio dallo Stato per il lavoro svolto. Ha anche la possibilità di svolgere l'attività professionale in forma privata, ossia fatturando al cliente, attività cosiddetta intramoenia, poichè si svolge all'interno delle strutture ospedaliere pubbliche (o private convenzionate). Per la stessa attività egli corrisponde all'Ulss o all'azienda ospedaliera una percentuale, diciamo in media il 25%.
Mensilmente, o anche con frequenza minore, il medico comunica al centro prenotazioni la propria disponibilità per le visite, lasciandosi libero un pò di tempo per le visite private.
Non ci vuole molto a capire che se devo fare un'ecografia pagando solo il ticket devo aspettare mesi, se invece lo stesso medico la fa in privato i mesi diventano ore.
La soluzione è il rapporto esclusivo con lo Stato (cosa che vale per molti altri dipendenti pubblici). Se un medico vuole fare attività privata, la faccia a suo rischio e pericolo, acquistando macchinari da miliardi.
In Italia il problema della sanità pubblica è che non è così pubblica !
Comunque l'OMS ha premiato la sanità veneta (io sono trevisano), tra le migliori al mondo. La realtà italiana ha zone di luce come zone d'ombra, ma ha il vantaggio che un paziente possa scegliere in quale ospedale curarsi, possibilità che corregge in parte alcune inefficienze del sistema.

Gli USA sono una realtà veramente interessante, a me piacerebbe provare a vivere lì. Che possibilità ci sono per un laureato in economia aziendale, responsabile finanziario in un'impresa ed insegnante di ragioneria a tempo perso ?

Ciao, Daniele
 
GianlucaG ha detto:
Se ti dico che è gratis fidati... i dipendenti non pagano l'irap e l'irap è l'imposta che va a finanziare completamente la spesa sanitaria.
La spesa Sanitaria in Italia viene interamente finanziata da Aziende imprenditori e professionisti. I lavoratori dipendenti non partecipano a tale spesa...
Materialmente al dipendente la busta paga non cambia di una virgola.....

......Si potrebbe eventualmente ragionare in termini economici valutando la ricchezza ceata dal dipendente in azienda e vedere quanto di questa determina la base imponibile Irap per dare una misura del contributo del lavoratore, però è un calcolo frutto completamente di astrazioni....

Ahem, vero, perdonami, è che ho sempre ragionato da imprenditore....In effetti, il mio conteggio era formulato esattamente come hai inteso tu, per deduzione dai versamenti IRAP. lo avevo fatto, discutendone con la direzione del personale, proprio per capire meglio i costi del sistema sanitario USA.
Potremmo poi cavillare sul fatto che trattandosi di una forma di tassazione applicata alla realtà del lavoro, se la sanità Italian fosse veramente gratuita non ci dovrebbero essere neanche i versamenti IRAP, ma credo si sia capito cosa intendevo dire, ossia che nelle tasche del sistema paese (le cui risorse provengono, volere o volare, dalle tasche dei cittadini), il sistema sanitario USA non è più costoso di quello italiano, pur essendo più efficiente.
Bye,
Andrea
 
margiop ha detto:
Non ci vuole molto a capire che se devo fare un'ecografia pagando solo il ticket devo aspettare mesi, se invece lo stesso medico la fa in privato i mesi diventano ore.....
La soluzione è il rapporto esclusivo con lo Stato (cosa che vale per molti altri dipendenti pubblici). Se un medico vuole fare attività privata, la faccia a suo rischio e pericolo, acquistando macchinari da miliardi.....

Daniele, non sono un medico, ma non è che sia tanto convinto delle motivazioni che hai indicato: sai, se un'azienda metalmeccanica si compra una bella pressa nuova, stai pur sicuro che, per ammortizzarla nel più breve tempo possibile, cercherà di sfruttarla al meglio, su tre turni, 7 giorni la settimana.
Non capisco come mai lo Stato, inteso come aziende ospedaliere, non si faccia lo stesso scrupolo relativamente ai macchinari usati in sanità: qualcuno mi spiega perchè un sistema di tomografia assiale computerizzata funziona solo 5/6 ore al giorno, please, visto che ci sono code di due/tre mesi di attesa? Non penso che c'entri il medico curante che effettua una richiesta di esame, nè che provenga dall'interno o dall'esterno dell'ospedale. Perchè non li si fa funzionare almeno 15 o 16 ore al giorno? A mia moglie, in America, alle tre e mezza di notte hanno saputo fare tutti gli esami possibili ed immaginabili in un lasso di due ore dal suo ingresso in ospedale....

Gli USA sono una realtà veramente interessante, a me piacerebbe provare a vivere lì. Che possibilità ci sono per un laureato in economia aziendale, responsabile finanziario in un'impresa ed insegnante di ragioneria a tempo perso ?

Ciao, Daniele

Chiedere alla tua azienda di trasferirti in una filiale USA, se ce l'ha, o di darti l'incarico di aprirne una. Essere assunti da una azienda americana è veramente moolto difficile, a meno di non essere veramente colui il quale è indispensabile allo svolgimento di un certo compito che non potrebbe essere assolto da nessun altro.
Altrimenti, ti crei un giro di import/export dagli USA che abbia un fatturato significativo e richiedi un visto di tipo E1 (se non ricordo male) perchè ti è indispensabile operare da residente per seguire bene i tuoi affari (rilascio: difficile e macchinoso, era il mio).
In ultima analisi, presenti all'ambasciata USA un piano di investimento in loco del valore di almeno un milione di dollari e che garantisca lavoro a dieci americani, e richiedi un visto di tipo E2 (rilascio: molto più facile e rapido).
Oppure ti procuri una green card (c'è una lotteria annuale) e poi entro tre mesi ti devi trovare un lavoro, altrimenti a casa di nuovo.

Ciao,
Andrea
 
GianlucaG ha detto:
:eek: Spero che tutto sia andato bene o stia andando bene.
Diciamo che siamo più ottimisti di quanto non fossimo qualche mese fa.

Hai citato alcuni problemi del nostro sistema, la necessità di potenziare le strutture è un esigenza ormai ....... tuttavia faccio presente come hai detto te che chi ricorre a tale soluzione è in grado di permetterselo, come del resto, i nostri più illustri cittadini spesso vanno a fare i propri accertamenti anche a Montecarlo o negli USA.

Eh, già: negli USA come in Italia, disporre di ottime liquidità è la migliore garanzia di potersi assicurare cure di buon livello.
Quanto al resto, se non sei facoltoso, qui da noi servono le conoscenze, essendo un paese con una storia molto più consistente, mentre di là servono proprio solo i quattrini.....

Ciao,
Andrea
 
andrea aghemo ha detto:
Eh, già: negli USA come in Italia, disporre di ottime liquidità è la migliore garanzia di potersi assicurare cure di buon livello.
Quanto al resto, se non sei facoltoso, qui da noi servono le conoscenze, essendo un paese con una storia molto più consistente, mentre di là servono proprio solo i quattrini.....
Ciao,
Andrea

E su questa sacrosanta verità non posso che straquotarti!
 
Non sono mai stato in USA e non sò se ci andrò mai, non mi attira in modo particolare ne il loro modello di vita ne il loro status ma da quel che si legge dalle vostre esperienze mi pare di capire che loro comunque siano più coesi per quel che riguarda lo stato sociale rispetto a noi,
sappiamo che credono più nella nazione e nell'unità di essa con tutti i vantaggi che ciò comporta, cosa alquanto difficile da realizzare nel "Bel Paese" dove qui ognuno pensa di sistemare a modo proprio le lacune che man mano si presentano nel corso della vita;
non lo vedo tutto come un difetto anzi, potrebbe essere visto anche come un pregio sotto certi aspetti, sicuramente però ciò non fa che alimentare la spirale di disservizi che spesso incontriamo nei servizi comuni.

@ Moster ...... se tra te e tua moglie vi è un rapporto saldo e di amore ..... un posto vale l'altro no ??

ciao ..:cool:
 
andrea aghemo ha detto:
Inoltre, 1300 dollari/mese è DAVVERO un basso reddito, negli USA di oggi: per tradizione una categoria il cui stipendio è infimo è quella dei camerieri (dato che si tengono le mance, solitamente un 10% del conto totale). Bene, un cameriere USA in una città di provincia prende tra i 5 e i 7 dollari orari, e per circa 220 ore/mese fanno già più di quella cifra, cui si aggiungono le mance (un cameriere che in un weekend serva, in un riastorante, una trentina di tavoli, si mette in tasca altri 200/300 dollari a settimana).

Non posso che confermare...

Come ho detto in vecchi post di questo thread.. ho 3 amici americani, di cui uno continua a vivere negli states.
E' giovane (circa 25 anni) e si è mantenuto agli studi facendo diversi lavori e tramite borse molto ricche (è un tipo parecchio in gamba..).
Tra i vari lavori ha fatto il portiere di un condominio di lusso. Guadagnava circa 2500 dollari al mese!! e questo senza contare il ricavato di vari lavoretti di manutenzione che faceva negli alloggi dei condomini..
 
benegi ha detto:
Non sono mai stato in USA e non sò se ci andrò mai, non mi attira in modo particolare ne il loro modello di vita ne il loro status ma da quel che si legge dalle vostre esperienze mi pare di capire che loro comunque siano più coesi per quel che riguarda lo stato sociale rispetto a noi.......

Molto vero, molto vero.
Ricordo con emozione la quantità di bandiere comparse ovunque il giorno dopo il 9/11, ed è straordinario come gli americani, molto più individualisti di noi nella sfera del privato, si compattino con straordinaria velocità e unanimità quando è la nazione, e non il singolo, ad essere in pericolo.
Poi, a pericolo scemato, ritorna l'individualismo più sfrenato, ma in quel momento, zac! - è come se una scossa elettrica pervadesse il paese da est a ovest elettrizzando chiunque con la stessa carica di nazionalismo.
Sconvolgente.

Andrea
 
andrea aghemo ha detto:
Certo che, a questo punto, mi incuriosisce sapere cosa ne pensa colui che ha lanciato il thread....


Secondo me, nel frattempo, si e' gia' trasferito in America, e con le idee piu' confuse di prima ! :D :D :D

Saluti,
Barbamath.
 
Barbamath ha detto:
Secondo me, nel frattempo, si e' gia' trasferito in America, e con le idee piu' confuse di prima ! :D :D :D

Saluti,
Barbamath.

No! Sono ancora confuso in Italia con la pratica x Napoli in mano....:rolleyes:
Riesco per ora a leggervi ma non a rispondere, alla fine userò il metodo scietifico del testa o croce....:D
A dopo,
ciao e grazie a tutti voi
 
matazen ha detto:
....ti posso dire che in USA percentualmente ci sono molti più poveri che da noi, e la differenza tra ricchi e poveri è assai maggiore che da noi (questo non è un luogo comune, o una falsa giustificazione contro la frustrazione: verità oggetto di esami universitari)
matazen ha detto:
..comunque nel 2004 in italia c'era l'11,4 % di poveri sulla popolazione nazionale, mentre in USA il 13%...
Quindi fammi capire: ammesso e non concesso che i dati siano confrontabili, secondo te lo 1,6% significa avere "molti più poveri che da noi"?

Fammi anche capire questo: a sostanziale parità di persone indigenti, il fatto che ci sia un reddito medio superiore del 50% (e quindi, se vuoi, anche una maggiore dispersione sulla media) è un fatto negativo o positivo?
 
GianlucaG ha detto:
Se ti dico che è gratis fidati... i dipendenti non pagano l'irap e l'irap è l'imposta che va a finanziare completamente la spesa sanitaria.
La spesa Sanitaria in Italia viene interamente finanziata da Aziende imprenditori e professionisti. I lavoratori dipendenti non partecipano a tale spesa...
Materialmente al dipendente la busta paga non cambia di una virgola, all'imprenditore pagare più o meno Irap, invece vuol dire più o meno soldi in tasca....
Hai una strana idea della "dottrina tributaria" e della "Scienze delle Finanze".

Non ti sorge il sospetto che sia assolutamente irrilevate da un punto di vista di sistema quale imposta vada formalmente a finanziare quale voce della spesa pubblica?

Non è che magari l'IRAP aumenta il costo del personale, quindi a parità di spesa un imprenditore potrà assumere un numero inferiore di persone, oppure potrà permettersi di pagare meno i propri dipendenti?

Ma no certo questi effetti non si verificano, l'unico conseguenza è che quei cattivoni degli imprenditori avranno "meno soldi in tasca", mentre i dipendenti avranno la sanità gratis.
 
antani ha detto:
Quindi fammi capire: ammesso e non concesso che i dati siano confrontabili, secondo te lo 1,6% significa avere "molti più poveri che da noi"?

assolutamente sì, e proprio perchè si parla di una nazione come gli stati uniti che contano circa 250 milioni di persone! (l'1,5 %sono circa 3 milioni e mezzo di persone!)

antani ha detto:
Fammi anche capire questo: a sostanziale parità di persone indigenti, il fatto che ci sia un reddito medio superiore del 50% (e quindi, se vuoi, anche una maggiore dispersione sulla media) è un fatto negativo o positivo?

è chiaro che la risposta sia "assolutamente negativo".
anzitutto parti da una premessa errata: quando si parla di tassi di povertà, variazioni dell'1,6 % non sono assolutamente trascurabili. figurati poi quando si parla del 1,6% degli USA (mica andorra), che contano 300 mln di abitanti! infatti stiamo parlando di 4,5 mln di persone!
chiarito ciò, è chiaro e matematico che, essendoci lì una povertà maggiore che da noi per un reddito medio più alto che da noi, vi sia dunque una varianza nella distribuzione del reddito maggiore rispetto a quella italiana. e ciò è sicuramente negativo.
infatti più c'è disparità nella distributione del reddito e meno c'è pace sociale, stabilità etc. (a meno che non vi sia una dittatura od una oligarchia, come ad esempio in Russia, Paese in cui è quasi del tutto assente la classe media, che tiene con la forza la situazione a bada).
questo mi sembra auto-evidente.

salutoni

matteo
 
andrea aghemo ha detto:
Matazen, leggi bene, please: 400 dollari è il costo per un nucleo di DUE persone, non una.
hai ragione, mi era sfuggito questo dettaglio.

ad ogni modo non nego che in usa mi sentire sicuramente in ansia per le questioni sanitarie...
 
matazen ha detto:
..questo mi sembra auto-evidente.
Forse dovresti rivedere le tue auto-evidenze. Potrei parlarti di concetti macroeconomici semplicissimi come quello di Pareto-efficienza, ma non è il caso (magari puoi rivedere i tuoi appunti di demografia...sicuro non fosse demagogia?).

Riassumo invece quello che hai scritto: per garantire la pace sociale è preferibile essere tutti ugualmente poveri.

Tafazzi sarà sicuramente d'accordo...
 
antani ha detto:
Forse dovresti rivedere le tue auto-evidenze. Potrei parlarti di concetti macroeconomici semplicissimi come quello di Pareto-efficienza, ma non è il caso (magari puoi rivedere i tuoi appunti di demografia...sicuro non fosse demagogia?).
wow, roba recente (fine 800...) secondo te, quindi, dovremmo ancora essere nella realtà dello stato liberale ottocentesco??? mi auguro bene di no... altrimenti addio stato sociale, redistribuzione del reddito etc.
e poi cosa mai avrei detto di demagogico??? parlo solo per l'evidenza dei fatti e della storia (guarda un pò l'incidenza delle rivoluzioni sulle statistiche delle diseguaglianze economiche o della povertà...)

antani ha detto:
Riassumo invece quello che hai scritto: per garantire la pace sociale è preferibile essere tutti ugualmente poveri.
riassumi malissimo: non direi mai una tal scemenza.
la povertà aumenta i rischi di instabilità e disordine sociale. inoltre è chiaro che vi sia ovunque (forse vi debba essere) una classe dirigente.
 
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