Caro Guba,
permettimi qualche osservazione, certamente più breve delle dozzine di post contenute in questo thread.
Stabilito che, avendo una Stilo, non posso né potrò mai competere, con il mio stipendiuccio da impiegato, con chi dottamente disserta di Ferrari, Mercedes, BMW e cose del genere, che, come la maggioranza degli italiani, vedo solo passare per strada, non posso certo discutere di cose che non conosco. Quindi saltiamo a piè pari le macchine, perché non c’è competizione. Preferisco parlare di cose che conosco meglio.
Non sono un “professore”, ma solo uno che prova proiettori. Ecco, questi li conosco meglio. Negli ultimi tre anni sono arrivato (quelli sui quali ho messo mani e strumenti, non quelli che ho “visto” – non importa se mostre, fiere, stand, casa della zia Luigina et similia - ) ad oltre 80. Sono stato 3 o 4 volte alla fabbrica della Barco in Belgio ed ho parlato con i loro ingegneri, così come svariate volte alla SIM2 (ed Alberto lo sa…

), ed anche alla Projection Design, ho scambiato idee ed esperienze con i tecnici della Marantz e della BenQ. Vedere le fabbriche ed il ciclo di produzione (= imparare da chi fa questo mestiere e ne sa più di me) ti assicuro che allarga la mente: bontà loro, mi hanno invitato e ne sono stato molto contento, e qualche volta mi hanno anche chiesto di intervenire in manifestazioni pubbliche parlando a quattro scriteriati come me.
Ora, la domanda che ti vorrei fare è questa: quanti proiettori hai calibrato, in vita tua?
Purtroppo sono un “praticone”: sono dotato di mezzi limitati, e, nonostante la laurea in ingegneria elettronica, il corso ISF, le ore passate a studiare libri di testo come per fare esami all’Università (sai, scrivere articoli e mettere una firma non è esattamente la stessa cosa che scrivere su un forum con un nickname…), le visite alle fabbriche, le due volte all’anno negli USA per CES ed InfoComm, continuo a pensare che questi oggetti, che sono solo un hobby e sui quali non esiste verità rivelata, siano delle cose da vedere in pratica.
Ora, la domanda che ti faccio deriva da quanto tu scrivi: se pensi davvero che fare una taratura automatica di un proiettore serva a farlo rendere al meglio e che
La percezione visiva di un'immagine proveniente da uno schermo, poi, è influenzata in modo del tutto marginale dall'ambiente.
ho l’impressione che la risposta alla mia domanda sia semplice.
Zero.
Ossia, secondo me, ma posso sbagliare, tu hai una preparazione teorica che non hai mai sporcato con la praticaccia.
Perché farlo significa passare un sacco di tempo con apparecchiature, fare test e confronti. Mettere spirito critico e farsi delle domande.
Te ne faccio un’altra.
Qual è il gamma corretto per un proiettore? (ovviamente sto dando per scontato che “cosa” sia il gamma tu lo sappia da solo, non è un mistero).
Mi potresti dare la risposta che do generalmente io: 2.2, secondo le specifiche dell’alta definizione. Oppure 2.5 per il PAL.
Solo che nessuna di queste risposte è esatta.
Ti assicuro che 80 e più calibrazioni, fatte in ambienti diversi, mi hanno portato alla certezza adamantina che il gamma è una variabile da tenere in conto. Che bisogna conoscere, ma che varia con le condizioni ambientali, se vogliamo far andare al meglio un prodotto.
Ho scritto per una delle riviste con le quali collaboro, e lo metterò a breve su HTProjectors, un articolo dove dimostro, misure e dati alla mano, che lo STESSO proiettore, con condizioni ambientali diverse, conduce a valori di misura e messa a punto diverse.
Il che è regolarmente verificato ogni volta che vado a calibrare un proiettore in un ambiente diverso da quello abituale.
Penso capirai da solo l’inconsistenza di quanto sostieni: un sistema automatico dovrebbe tenere in considerazione quale sia, ad esempio, il valore di gamma più adeguato all’ambiente.
E questo non si può stabilire per editto regio o chiederlo al concessionario della Ferrari…
Mi potresti dire: inseriamo dei parametri.
Giusto.
Peccato che la praticaccia mi dice che qualunque prodotto umano, anche il Barco Cine 9, non è perfetto: in ognuno degli oltre 80 casi di cui sopra, ho DOVUTO trovare un compromesso tra le grandezze che servono a per massimizzare la resa di un proiettore: gamma, livello del nero, livello del bianco e del grigio, fedeltà cromatica, saturazione, addirittura geometria nel caso dei CRT.
Ora tu immagina un programma che chiede all’utente: vuoi un gamma di 2.2 o 2.5? Ed il nero deve essere 0.03 cd/mq o mi puoi accettare 0.06 a fronte di un bianco a 32.5 contro 28.6 cd/mq? E la risposta spettrale, se dovesse avere un buco intorno ai 504 nm, come la mettiamo? Ti sta bene? Che faccio?
Senza considerare la totale soggettività della percezione: a me piace un proiettore ed a te un altro, a prescindere dalla misure e dalla messa a punto. È un fatto di gusto, che, vivaddio, rimane soggettivo.
Se tu scrivi
Potete farne quello he volete, giratela come vi pare, ma io pretendo che a certi prezzi non si parli di "taratura" facoltativa, ma del meglio al cubo e basta.
mi rendo conto che ti sfugge il fatto, purtroppo verificato sempre in pratica, che la percezione del colore è un elemento soggettivo: chi ti dice che il verde delle specifiche Rec. 709 sia quello VERO, e quello del PAL una ciofega? Sono INTERPRETAZIONI, ed ognuno di noi reagisce in modo differente ai colori ed alle loro rappresentazioni.
Per molti (in pratica, non in teoria) una “bella” immagine è quella che assomiglia di più ai monitor dei PC. Ti sei mai chiesto perché la Sony (non esattamente l’ultima arrivata) tende a far vedere i propri televisori sempre sul bluastro? Perché così l’immagine è più vicina a quanto siamo abituati, ed i clienti la percepiscono come maggiormente gradevole.
Non sai quante volte ho visto facce stranite di fronte ad una calibrazione D65: semplicemente, la persona si doveva “abituare” a leggere un’immagine, tarata secondo criteri diversi dai suoi abituali.
Guba, ti prego di renderti conto che tutto quello che sostieni sotto la voce “calibrazione automatica” è pura teoria dell’iperuranio remoto.
Quindi credo che tu abbia fatto queste affermazioni unicamente per lasciare sfogare gli ormoni primaverili, ma che, se rifletti un attimo, ti accorgerai essere totalmente inconsistenti con la pratica.
Se capiti a Roma, ti assicuro che mi farà piacere invitarti a casa mia e farti vedere, IN PRATICA, quello che dico. Con degli oggetti reali.
Io penso sempre che uno debba dare consistenza il più possibile oggettiva a quanto dice (è per questo che ho iniziato a mettere le immagini, con tutti i loro limiti, nelle prove: perché penso che nessuno mi debba credere per definizione).
Perciò ti prego di rispondere alla domanda: quanti proiettori hai calibrato in vita tua, e con che strumenti?
Perdonami, ma la sensazione che tu possa parlare per teoria e non per esperienza personale mi si rafforza quando leggo, a proposito della Barco:
Stiamo parlando di una ditta che probabilmente costruisce da se la propria strumentazione.
Cavolo! Credo di essere stato parecchie volte a Kuurne, e ti assicuro che di strumenti che usano ne ho visti tanti: ma ce ne fosse stato UNO costruito in casa!