Cosa avrebbe di "specifico"?
Quanto al fatto che un cavo coassiale da 75 Ohm, che è esattamente uguale a qualsiasi altro cavo coassiale, salvo avere una impedenza ben precisa dichiarata, sia pensato per collegamenti "analogici normali" è una affermazione completamente priva di fondamento.
I cavi con impedenza da 75 oppure 50 Ohm, giusto per nominare i valori più diffusi, sono nati per uso in radiofrequenza, per collegamenti di segnale o di antenna, i segnali digitali S/PDIF possono essere paragonati come comportamento a segnali ad Alta Frequenza, ossia esiste la necessità di mantenere tutto il collegamenti allo stesso valore di impedenza, dall'uscita all'ingresso dell'apparecchio collegato.
Nel caso dei segnali di Bassa Frequenza (quelle Audio) non esiste questa necessità, tanto è vero che solitamente le uscite dei vari apparecchi hanno valori di impedenza tra i più disparati, l'unico requisito è che sia il più basso possibile, mentre per gli ingressi vale lo stesso discorso, ma deve essere il più alto possibile.
Da tutto ciò si evince che l'impedenza del cavo è abbastanza irrilevante, con quale valore dovrebbe appaiarsi: a quello di uscita od a quello di ingresso?
Tralascio il caso di alcune apparecchiature professionali ed in certi campi in cui esiste lo standard del'impedenza di 600 Ohm, non è il nostro caso.
Quella dei cavi da 75 Ohm per uso analogico, come leggo ogni tanto, è una delle tante "certezze audiofile" messa in giro non si sa da chi.
Precisiamo: un cavo da 75 Ohm va benissimo per trasportare anche un segnale audio, ma non è necessario, viene comodo usarlo perchè con un tipo di cavo unico si possono fare collegamenti analogici, digitali e di Alta Frequenza senza dover avere matasse diverse per i vari usi, a parte, ovviamente i segnali di potenza.