Abbiano finalmente dei dati reali sui quali ragionare: quelli rilevati prima e dopo la sua calibrazione ISF da Jason Turk di AVS (
qui).
Quante parole si son dette, quanti ragionamenti forzati, quanta confusione... Diciamolo chiaro e tondo una volta per tutte: con l'attuale generazione di chip-set RGB, il
PhlatLight PT-120, il massimo che ci si può permettere è uno schermo base 250 (a meno che non si vogliano accettare i compromessi di un telo
High Power con gain significativamente maggiore del classico 1.2). Questo, infatti, è il massimo consentito dai 450 lumen scarsi ottenuti in condizioni calibrate (
con l'ottica a tiro corto al suo estremo wide!).
A parte questo limite, la macchina è... un sogno! Gamut pazzesco ma ampiamente manipolabile grazie al completo ed efficiente CMS interno; linearità del gamma e tracking dei grigi praticamente perfetti pur senza la disponibilità di uno strumento software evoluto di controllo, contrasto ANSI più alto di qualunque altra tecnologia non basata su DMD e, per chi vuole stupirsi e stupire, un contrasto on/off
VERAMENTE infinito!
Si, perchè, a differenza di quanto si è visto col Vivitek al TAV, il Runco è in grado di
spegnere completamente la sorgente di luce (i LED) in presenza di schermate totalmente nere ottenendo la tanto agognata "assenza totale di luce".
A cosa serve questa "conquista"? Ad un bel niente! Rimane poco più di un inutile esercizio tecnologico in quanto nella normale visione i benefici apportati sono pressoché nulli! A parte il piacere di stupire gli ospiti competenti...
Restano invece i *veri* e straordinari punti di forza di un
lampless, quale è il Runco in oggetto:
- costanza
quantitativa e
qualitativa dell'emissione luminosa per le decine di migliaia di ore di durata della sorgente LED;
- gamut... sconfinato

che, per il momento (sperando che l'attesa di software
Deep Colour non rimanga vana...) può esprimersi totalmente solo nei film di animazione, offrendo visioni sfolgoranti che oggi solo il gamut della pellicola
potrebbe eguagliare.
- un qualcosa di difficilmente descrivibile (ci provai
qui, mesi fa), che nemmeno l'espertissimo Turk è riuscito ad esporre compiutamente, che si sostanzia nella presenza di un maggior numero di sfumature di colore (specie nelle ombre) rispetto a tutte le altre tecnologie di proiezione che partono da luce "bianca" per poi filtrarla in vario modo.
- la possibilità di accendere e spegnere ripetutamente il proiettore, anche per soli due minuti di visione, senza doversi preoccupare del normale
start-up della lampada, fortemente usurante per quest'ultima, e senza dover attendere alcuno
warm-up.
Insomma, una macchina già perfetta per chi, come me, vive felice con 2,5 metri di schermo, data la ridotta distanza di visione.