Quesito forse stupido

concordo con te Nordata!
anche se eviterei il carico in quanto i moderni ampli non vanno facilmente in oscillazione ed è più facile sbagliare la resistenza e mandare in corto il finale.

Ciao
Andra
 
andra ha scritto:
ed è più facile sbagliare la resistenza e mandare in corto il finale.

Ciao
Andra


Con questi risultati finali..

fiamme.jpg


:eek: :D :D

Ciao
 
Be', nella mia ormai lunga convivenza con elettroni et similia ricordo 2 casi di incendio di ampli: uno in un finale push-pull di EL34 per strumenti musicali (un basso), con vero e proprio piccolo incendio; l'altro, anni dopo, in un finale a transistors Marantz degli anni d'oro e ancora americana.

Appena estratto dallo scatolone e collegato, al titolare del negozio cadde la testina sul disco (e non aveva abbassato il volume al minimo), risultato: rumore di schianto all'interno dell'ampli e fumo, al suo sguardo leggermente confuso ricordo che risposi: "c'è un piccolo inconveniente"; al successivo mio immediato controllo trovai le resistenze sui finali esplose.

Morale, è abbastanza difficile provocare un incendio, però.. tieni sempre un estintore vicino al divano, non si sa mai :D

Ciao
 
i precedenti ampli

avevano finali che lavoravano in configurazione darlington o in push pull che in assenza di carico si arrostivano per un addio delle giunzioni.

I piu recenti spesso sono a mosfet e riescono ad autobilanciarsi meglio, soffrendo ugualmente se costretti a lavorare a simmetria complementare.

Naturalmente le cose peggiorano se il finale lavora in classe A pura dove la corrente che circola è inversamente proporzionale al segnale d'ingresso.

Conclusione: personalmente non farei MAI mancare il carico in uscita a qualsiasi fonte di amplificazione (tranne che non sia previsto) e piuttosto eliminerei il segnale in ingresso, che con i moderni multiamplificati per HT credo sia consentito fare.
 
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