Provare un impianto con tre o quattro brani.

bond_geimsbond

New member
Un saluto a tutti.
Dovendo avere a disposizione una ventina di minuti per una prima verificare di un impianto, perché a volte non si può monopolizzare la sala di ascolto, quali brani utilizzereste, per avere almeno un idea di massima della situazione. Ovviamente poi, se la cosa convince, uno ripassa per approfondire.
E' gradita la motivazione della scelta. Grazie. Davide
p.s: please non rispondete per favore: prenditi più tempo o cambia giorno.
 
1-) Hungarian Dance No.18 in D - Orchestrated by Frigyes Hidas (Ivan Fischer) per sentire quanto corpo hanno i bassi

2-) Fabrizio de Andrè - Le Acciughe fanno il pallone (voci)

3-) Dave Brubeck - Take Five (separazione degli strumenti)
 
1) Maraja di Vinicio Capossela, molti strumenti sovrapposti, grande dinamica. E' il primo brano che ascolto dopo ogni upgrade per vedere come è andata.
2) Hot for teacher dei Van Halen. Molti bassi, assolo con chitarra, molto elettrico e energico
3) Concerto grosso New trolls(un pezzo qualsiasi, a me piace di più il primo brano dell'album)
4) The man who sold the world Nirvana MTV unplugged: nella versione unplugged(registrata molto bene), le voci e la chitarra acustica la fanno da padrone.
In questo modo secondo me copri molti aspetti
 
E' inutile provare impianti con CD che non fanno parte del tuo repertorio. Scegli tra quelli che hai e che ritieni meglio registrati, o quelli che ti piacciono e ascolti di più. :)
 
Quoto Nano, non ha senso testare un impianto con brani che non rappresentano un proprio riferimento.
Porta i tuoi cd preferiti oppure prepara una compilation, magari aggiungendo anche qualcosa che ti è stato segnalato nel thread. Ma il grosso deve essere costituito da pezzi che conosci molto bene.
 
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Quoto sopra. E' diverso ascoltare un buon disco con un buon impianto se non hai riferimenti noti (il disco) per comprendere le differenze più marcate in breve tempo.
Io uso i tre sampler Chesky Records per realismo, spazialità e dettaglio e il GRP live in session per dinamica e risposta ai transienti.
 
Però qualcosa bisogna anche ascoltare -- suppongo l'esperienza di ascolto (magari anche dal vero) ci sia:

1) Il pianoforte - è (a mio parere) lo strumento più difficile da riprodurre: esprime maggiormente le emozioni dell'umano e per quello che è dominante nella musica

a) Arte della fuga (Kunst der Fuge) contrappunto 14 incompiuto in quanto il maestro (J.S. Bach) morì --- R. Barahmi + altri

b) LA famossissima Ciacconna in D minor di Bach Busoni derivata dalla partita n. 2 per violino BWV 1004: monumento assoluto: qui si dovrebbe ascoltare quella di A.B. Michelangeli ma forse come incisione audiofila l'esecuzione di H. Grimaud è valida.
Qui provi il timbro, la dinamica e la complessità del suono in certi passaggi per non dire le note basse di piano al limite del tellurico e rottura corde nel finale.

2) Grande Orchestra: sinfonia N. 9 di Anton Bruckner in re minore dedicata al buon Dio--- primo movimento: da ascoltare la grande fanfara del primo tema: una dinamica pazzesca oltre la bellezza della melodia (qui le incisioni sono tante SOLTI/ KARAJAN/ CELIBIDACHE/ GIULINI -- vero banco di prova per i direttori, le orchestre -- suggerisco i Wiener ; purtroppo non sono mai riuscito ad ascoltarla dal vivo

3) Violini Barocchi: Albinoni i concerti (mi piacciono molto i solisti veneti con C. Scimone) -- qui io testo di solito la morbidezza del suono e la mancanza di asprezze

4) orchestra e voci: Stabat mater di Pergolesi_ c'è un edizione incisa benissimo diretta da Giulini - grande ariosità e spazio tra le voci e gli strumenti
+ il finale del crepuscolo degli Dei (Wagner); al di là dell'aspetto artistico (che io prediligo) qui vedi come l'impianto si comporta con questi segnali così complessi -- come viene dipanato il gomitolo.

Sono rimasto sul classico ma io inizio così per poi passare ad altro

saluti
Jakob
 
Sono d'accordo: la musica classica è il genere che permette di individuare più agevolmente le criticità eventuali di un impianto e dell'ambiente in cui è installato.
Ciao, Enzo
 
Quel che dici e vero,però poi arriva a casa e lui ascolta solo Metal e Rock duro,non ha senso secondo me. Quoto Nano,meglio portarli appresso ciò che lui conosce bene e,non brani che non ascolterebbe neanche sotto tortura,a mio modesto parere..
 
Ho commesso una imprecisione

lo STABAT MATER di Pergolesi che consiglio vivamente (sia art. che come incisione - superba) è quella diretta da Abbado

scusatemi

Jakob
 
Quel che dici e vero,però poi arriva a casa e lui ascolta solo Metal e Rock duro,non ha senso secondo me. Quoto Nano,meglio portarli appresso ciò che lui conosce bene e,non brani che non ascolterebbe neanche sotto tortura,a mio modesto parere..
Senza dubbio vero: il mio intervento era in senso lato... E' senz'altro bene portarsi dietro brani che si conoscono a menaorecchio e, se uno conoscesse a menaorecchio sia dei brani di classica che dei brani di metal, per meglio rendersi conto, sarebbe consigliabile provasse l'impianto con la classica, senz'altro più rivelatrice.
Volendo, c'è anche un gruppo che suona heavy metal con i violoncelli http://www.youtube.com/watch?v=zf2aIVKp1OY :D
Ciao, Enzo
 
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