Mi sono letto le parole di Hoffman che riassumono brevemente un po' tutte le cose che un calibratore serio dovrebbe sapere a memoria. Lui poi riporta delle formule che sono leggerissimamente diverse da quelle che uso io ma stiamo parlando di pelo nell'uovo (0,63 contro 0,65 per darvi un'idea).
Prendo spunto dalle sue riflessioni per spiegare il motivo di una data luminosità e contrasto. Siccome il nostro obiettivo e' di avere un'immagine con neri profondi ma che mantenga grande dettaglio nelle zone scure (senza crashare come si dice in gergo) il nostro obiettivo e' di arrivare ad un gamma che va da 2,22 a 2,35. Ricordiamoci che più è alto il valore del gamma piu' il nero sarà profondo ma anche minori saranno i dettagli che si scorgono.
Prendiamo come riferimento il gamma 2,22 che e' standard.
per arrivare a questo valore (2,22) bisogna che il valore Y(che indica le candele) misurato alle 10IRE sia lo 0,65% del valore di Y misurato alle 100IRE.
Cioe' se Y alle 100IRE e' 100 allora:
Y10IRE = 100 X 0,0065 che da come risultato 0,65
Ora se noi vogliamo tenere il contrasto a 40 partendo da una luminosita' settata a 0 io vi dico gia' che questa proporzione non e' rispettata. Al limite bisogna agire al contrario e alzare la luminosita' ma sacrificare il nero del kuro secondo me e' un delitto.
Ultima cosa che dico che mi sono già dilungato...naturalmente il gamma è in formula dell'ambiente. Finche' si misurano le basse luci tutto ok ma quando la schermata comincia a diventare bianca le luce che si riflette sulle pareti comincia a ritornare sullo schermo aumentando la luminosità. Io in soggiorno ho le pareti bianche, un altro che ha un ambiente un po' più scuro puo' avere un rapporto luminosità contrasto diverso.
Chi ha i lampadari di cristallo puo' anche buttarlo via...
