..........[CUT] Tutte prove eseguite sotto gli occhi miei, di Daniele e di Riccardo sul mio pannello con 5 (!!) i1dpro a disposizione, 1 Klein, 1 Jeti. Direi che il materiale a disposizione era sufficiente per trarre delle conclusioni... non troppo affrettate. Riprova è che leggi 0,0033 anche a fine calibrazione, quando qualche decimino di millesimo di candela è normale perderlo causa ritenzione... Non da ultimo, introdurre un Radiance nella catena non può abbassare il nero, se ci riuscisse sarebbe un bel plus...
Le tue considerazioni sono assolutamente valide, precise e interessanti. Lo dico senza alcuna ironia. Non sapevo nulla di quello che hai scritto (e infatti l'unica cosa che non ho capito a cosa si riferisse era quel tuo "Tu dovresti saperlo bene". Se intendi qualcosa di cui avete parlato nell'altro 3d, ovviamente non ne so nulla visto che non lo leggo più da luglio per le ragioni che immaginerai), e non mi sogno nemmeno di confutarle, anche perché non ne avrei nessun motivo.
Però, mi sento comunque di sottolineare che alcune "grosse" differenza rispetto alle vostre prove ci sono, in quanto ho descritto, e pur non sapendo
quanto eventualmente possano incidere resta - IMHO - il fatto che potrebbero farlo. Anche e soprattutto perché a proposito di queste
anomalie che avete sperimentato citi proprio
synch,
LLH ed
exposure. Che sono
tutti punti sui quali la procedura suggerita da Spectracal nel caso si usi un generatore di pattern gestito automaticamente da Calman vanno ad agire. Come detto, da quando ho cominciato a seguire quell'indicazione la costanza e la ripetibilità delle letture - non solo del nero, ovviamente, ma anche nelle color sweep con step del 25%, o nei colorchecker... - è diventata impressionante. E, appunto, io non sottovaluterei questo aspetto, proprio perché magari - mi confermerai che non avete fatto alcuna prova con Radiance o altro generatore di pattern automatico - agisce specificamente nel punto critico in cui vi siete imbattuti, mettendoci (o cercando di metterci) una pezza (io ovviamente questo non lo so. So solo che mi hanno indicato di fare così, e io l'ho fatto... verificando subito la validità del consiglio). Magari è uno spunto che tu e Riccardo potrete indagare, se vi interessa (esistono generatori di pattern automatici, compatibili con Calman, al di là del Radiance, e se la cosa risolvesse il problema che avete riscontrato magari potrebbe interessarvi, anche perché la calibrazione così facendo è davvero agevolata) nel caso lui abbia ancora il Radiance (fra l'altro aveva un modello più recente del mio).
Quindi la prima variabile è questa, e secondo me non è secondaria.
A proposito del resto, e solo per farti capire che come scrivevo secondo me - al di là delle vostre prove, ripeto assolutamente valide e interessanti - alcuni fattori andrebbero considerati un po' di più prima di far diventare le vostre conclusioni valide al di là del set-up nel quale le avete fatte, considererei anche che le sonde usate erano molteplici, ma il display era uno solo (il tuo). E anche questa è una variabile da tenere a mente (viste le caratteristiche dei VT60 magari non saranno differenze enormi, ma anche solo uno 0,001 da display a display può cambiare). Altra stranezza, è che i valori di cui parlo non li ho mai, e sottolineo mai, letti per il primo anno e mezzo di vita del mio VT60, ma le sonde utilizzate erano le stesse. E anche questo è strano, no? Bug o non bug, magari il valore reale si discosta da quello letto, ma non capisco come mai per tutto quel tempo leggevo solo valori che oscillavano (come dicevo, senza usare il generatore di pattern automatico e soprattutto prima di seguire quella procedura la ripetibilità di tutte le letture, seppur non mostruosamente inferiore, non era nemmeno paragonabile a quella attuale...) tra 0,005 (ad andar bene) a 0,006 (nei casi peggiori), e anche allora erano valori assolutamente fuori norma per i VT60 come sai bene.
Infine, solo due appunti per non lasciare l'impressione che le calibrazioni cui mi riferisco nel mio caso siano poco accurate/attendibili: nel mio post sopra avevo scritto
Il nero rilevato in pre-cal era di 0,0033, rimasto praticamente invariato anche post calibrazione, quindi con quel
praticamente intendevo che, ovvio, il nero post-cal non era identico a quello pre, anche se non troppo distante (non arrivava a 0,004 di questo sono certo). Dovrei riaprire la sessione di Calman per scriverti i dati precisi che a memoria non ricordo (quelli inseriti sopra li ho presi direttamente dal mio blocco che uso in calibrazione, sul quale però non ho segnato le misure finali per ovvie ragioni - quelle
pre mi servono durante la calibrazione, quelle finali sono reperibili nella sessione salvata), ma era leggermente salito dopo la calibrazione, quindi perfettamente in linea con quanto accade in calibrazione.
Faccio però presente - e magari lo ricorderai - che a differenza vostra, io da sempre uso una procedura di rilevazione pre e post calibrazione messa a punto proprio per escludere il più possibile l'influenza della ritenzione dalle misure prese (tasto custom di rilevazione della scala di grigio/gamma a 11/21pt con inserimento di pattern nero tra un pattern e l'altro), cosa che allunga di molto i tempi di queste due fasi ma che rende le letture assolutamente più precise e ripetibili. Grazie a questo, e all'abitudine di far inviare al Radiance dopo ogni chart un pattern nero, che resta a video fino alla procedura seguente - e lo stesso durante ogni pausa della calibrazione - la ritenzione da calibrazione nel mio caso è davvero ridotta quasi a zero. E anche il minore surriscaldamento del plasma - grazie a quanto descritto non ho più nemmeno bisogno di usare ogni tanto la barra bianca per pulire il pannello, cosa che faccio solo alla fine, a misure concluse - non può che comportare una maggiore ripetibilità/veridicità delle catture.
Infine, a proposito del Radiance che "non può abbassare il nero", ovviamente se intendi la cosa
in senso lato hai assolutamente ragione. Ma non si può sapere quali differenze ci sono nel segnale (in termini di Y, ovviamente) tra l'inviare un pattern tramite un lettore BD e farlo tramite Radiance. Ogni sorgente ha caratteristiche diverse, magari anche minime, ma è così. Soprattutto in termini di Y. Ed è anche questo un aspetto cui mi riferivo a proposito delle
variabili diverse tra il mio set-up e quello che hai sperimentato e che conosci alla perfezione, e considerando che - come ho sempre scritto - il Radiance delle differenze nel segnale le introduce (in meglio o in peggio, il punto è la certezza che non è trasparente, come del resto il 90% dei lettori BD) sono quasi sicuro che nella mia catena e con il mio workflow (intendendo con questo termine ogni procedura che ho descritto sopra, consigli di Spectracal compresi sul tasto
Optimize), usando le stesse sonde usate nella vostra prova, non avresti le stesse identiche rilevazioni.
Stefano, non fraintendermi: ho scritto questo post per chiarire alcuni punti di quanto da me fatto e per chiarire al meglio il mio pensiero a proposito della tua risposta, ma visti i precedenti (su questioni simili, dopo la prima reciproca risposta...), preferisco far sì che questo sia il mio ultimo post qui sull'argomento. Non prenderlo come atto di "presunzione", non lo è. E' solo prevenzione (o auto-prevenzione, come preferisci, ma comunque a beneficio di tutti).
Ettore