• La terza tappa del confronto tra TV OLED e proiettori si terrà a Milano 2, nella bella showroom Spazio 2M di Fabio De Angelis. Al piano superiore saranno a confronto il TV Sony Bravia 8 II con tecnologia QD-OLED e il nuovo Panasonic Z95B con pannello OLED-WRGB, mostrati sia in default che dopo una accurata calibrazione.

    Nella sala cinema si sfideranno i proiettori JVC DLA-NZ500, Epson EH-QB1000 e BenQ W4100i. Sessioni venerdì 28 dalle ore 15:30 alle 19:00 e sabato 29 dalle 9:30 alle 12:30 e poi dalle 14:30 alle 18:00.

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Panasonic Viera Serie VT60 50" 55" 65"

A me pare tutto piuttosto chiaro, l'affermazione chiave di Emidio è questa:

...In particolare, verificare qual'è l'errore introdotto dall'EODIS3 di "thegladiator" con un VT60 diverso dal suo è più che sufficiente e riduce l'incertezza di misura a valori sovrapponibili ad una diversa profilazione effettuata con lo stesso identico display usato da thegladiator...

E questo riguarda la differenza che passerebbe tra profilare la sonda sul proprio tv o su un altro esemplare dello stesso modello.
Altro discorso è calibrare il mio pannello e dedurre che i miei settings (al di là della sorgente) vadano bene per tutti i VT60, cosa mai affermata né dal sottoscritto, né tantomeno da Emidio nella sua spiegazione.
 
Diciamo la stessa cosa, ma..........[CUT] Non scordiamoci che sul VT60 ... se non si va ad intervenire su vari setting tra cui la disattivazione di filtri vari e sblocco delle modalità professionali, non si va molto lontani, tranne che dal riferimento. Quindi intervenire non è sinonimo di alterare.
Eh no, decisamente no. Non diciamo la stessa cosa, e lo si capisce perfettamente da questo tuo ultimo passaggio, che sottolinea ancora una volta l'aspetto che, come dicevo già sopra, secondo me tu continui a non comprendere o semplicemente a sottovalutare. Un conto è il segnale video, e un conto è il visualizzatore (il display). Sul display si deve intervenire (se necessario, e diamo per scontato che lo è nel 99,9% dei casi), sul segnale invece no (o lo si fa solo se costretti, e il meno possibile). E' qui la differenza, ed è bella grande... :cool:
Ettore
 
@ Glad

Chiaro. Era una "provocazione" per illudere tutti gli altri proprietari di VT60 che potevano "risparmiarsi" una calibrazione ... :D
 
A me pare tutto piuttosto chiaro, l'affermazione chiave di Emidio è questa:

...In particolare, verificare qual'è l'errore introdotto dall'EODIS3 di "thegladiator" con un VT60 diverso dal suo è più che sufficiente e riduce l'incertezza di misura a valori sovrapponibili ad una diversa profilazione effettuata con lo stesso identico di..........[CUT]
Sono d'accordo Stefano, ma è proprio a proposito di questa affermazione perentoria che continuo a non capire, o meglio a voler approfondire le ragioni che portano Emidio a una così granitica ma spiazzante sicurezza. Perché puoi pensarla come vuoi, ma di colpo scoprire che profilare una sonda sul semplice modello (e non specifico esemplare) di tv sia analogo in termini di accuratezza di risultati ottenuti in calibrazione al profilare la specifica sonda sullo specifico display, di volta in volta, è abbastanza spiazzante, dato che contraddice tutto quello che tutti noi abbiamo sempre letto qui e altrove sulla calibrazione e profilazione di una sonda.
Poi, ripeto, la mia non è polemica né diffidenza, è pura voglia di comprendere ed evidentemente imparare qualcosa di nuovo!
Ettore
 
... se per assurdo disponessi della tuo stesso spettrofotometro OceanOptics (cosa che evidentemente non è. Io ho un normalissimo Colormunki Design), la profilazione della mia i1D pro fatta con relativa funzione di Calman 5 sul mio personale VT60 porterebbe a risultati analoghi o superiori a quelli che otterrei usando la stessa i1D pro con matrice creata su VT60 generico? Perché questo fa tutta la differenza del mondo, e porterebbe a dedurre che le variabili di ogni singolo esemplare in termini di temperatura colore, dominanti ed emissione luminosa sono di per sé trascurabili se confrontate con le semplici caratteristiche generali di quel modello di display, che sarebbero quindi già di per se stesse sufficienti a creare un profilo di calibrazione perfetto.

Il problema è leggermente diverso e cercherò di spiegarlo in termini più semplici possibili.

I colorimetri funzionano con filtri colore che dovrebbero approssimare le tre curve di sensibilità XYZ dell'occhio umano. Alcuni colorimetri, molto costosi, ci riescono. come il Minolta CA-310, che costa pure più del mio Ocean Optics... inoltre, ogni CA-310 viene venduta con verifica accurata e personalizzata.

Per i colorimetri come spyder e EODIS3, la risposta dei filtri utilizzati è un compromesso che deve tener conto di tante cose. Inoltre è impossibile verificare sonda dopo sonda. I costi sarebbero troppo elevati e un EODIS3, invece che 200 Euro, costerebbe più del doppio. In questo caso ci sono due "errori" in agguato che aumentano l'incertezza di misura della sonda.

Il primo errore è la differenza che può esserci tra una sonda e l'altra e, devo dire la verità, tra la stragrande maggioranza di EODIS3 che ho potuto controllare (quasi 40) è molto contenuta. In altre parole, misurando esattamente lo stesso, identico campione luminoso (ottenuto con lampada campione, all'interno di una sfera integratrice, in modo da rendere ripetibile la misura di questo campione) si hanno due misure differenti. Non solo tra le due sonde ma anche con la stessa sonda, in due tempi differenti. Questa è la ripetibilità che è un concetto importante da tenere sempre presente. Posto che il campione luminoso di riferimento usato per profilare la sonda non può essere che sia "fluttuante", grazie all'adozione di una serie di contro-misure (es. l'alimentazione della lampada è su linea elettrica stabilizzata e filtrata), se la sonda legge misure differenti, vuol dire che non garantisce la ripetibilità delle misure. Per questo motivo, tra le sonde di qualità, viene anche indicata la ripetibilità. Ecco un esempio:

http://sensing.konicaminolta.asia/products/ca-310-color-analyzer/

Cerca in questa pagina, con "ctrl + F" la parola Repeatability

In altre parole, se la ripetibilità di uno strumento non è adeguata, è inutile anche la profilazione. Fortunatamente non è questo il nostro caso. per essere ancora più chiari, una ripetibilità di più o meno xy 0.002 è eccellente. Se invece, nella stessa identica misura, dello stesso identico campione, con lo stesso identico pattern, i valori cambiano molto di più, vuol dire - ad esempio - che ci sono variabili non considerate. Per un plasma, ad esempio, le variabili sono enormi.

Tornando a bomba, parliamo di un altro parametro, quello più interessante, che si definisce "inter-instrument agreement". Puoi leggerne in questa pagina, sempre da Konica Minolta:

http://www.konicaminolta.be/measuri...n/what-is-the-inter-instrument-agreement.html

In pratica, è possibile che se ho tre EODIS3, tutti e tre leggeranno tre cose diverse. Leggermente diverse o pesantemente diverse non ha importanza al momento: ti basti sapere che possono essere cose diverse. Non solo: la particolare configurazione dei filtri colore inseriti nell'EODIS3 fa sì che la sonda sia portata a deviazioni più sostanziose quando lo spettro colore dei colori primari dell'immagine da misurare sia molto stretto. Ed è il caso del plasma, soprattutto per le componenti "verde" e "rossa".

Usando una sonda non profilata, è possibile correggere questo secondo "errore". E x-rite, per contenere i costi, ha trovato una soluzione geniale: associare uno "spettro di riferimento" alla misurazione in atto per correggere la lettura della sonda. Questo avviene già con il software Color Profiler di x-rite, quando, prima della profilazione, il programma ci chiede che tipo di display vogliamo calibrare... Ed è esattamente la stessa cosa che propone HCFR: scegliere lo stesso spettro di riferimento prima di iniziare a misurare. Ed è uno dei modi per "profilare" la sonda. Certo: più lo spettro di riferimento sarà adeguato e vicino al tipo di display che stiamo misurando, più la misura sarà corretta.

Se a questa "correzione", potessimo aggiungere una ulteriore correzione sulle differenze di lettura tra una sonda e l'altra, avremmo una profilazione completa. Ed è quello che tutti i "profilatori", come Calman e Chromapure. E come me.

Per verificare se ho ragione procedi in questo modo.

1- Prima di tutto devi verificare quale sia l'angolo di campo reale, sia dello spettrometro che hai, sia del tuo EODIS3, in modo che tu sia sicuro che entrambi vedano la stessa identica area dell'immagine;

2- Verifica prima di tutto la ripetibilità delle misure, sia dello spettrometro, sia dell'eodis3; basta misurare più volte la sequenza RGBW senza muovere lo strumento e comparare i risultati ottenuti, sia come luminanza, sia come coordinate cromatiche;

3- ora scegli due zone differenti del pannello, in cui ottieni misure un po' diverse, questo perché l'uniformità perfetta NON ESISTE. Quindi, muovendo il tuo strumento sull'area del pannello, riuscirai sicuramente a trovare due zone diverse, sperando che non siano adiacenti.

4- esegui una profilazione dell'eodis3 sulla "zona 1". Carica il profilo sull'EODIS3 e misura la "zona 1" e la "zona 2".

5- esegui una profilazione dell'eodis3 sulla "zona 2". Carica il secondo profilo sull'EODIS3 e misura di nuovo le due zone.

Confronta i risultati e fammi sapere.

Emidio
 
... questo fa tutta la differenza del mondo, e porterebbe a dedurre che le variabili di ogni singolo esemplare in termini di temperatura colore, dominanti ed emissione luminosa sono di per sé trascurabili se confrontate con le semplici caratteristiche generali di quel modello di display, che sarebbero quindi già di per se stesse sufficienti a creare un profilo di calibrazione perfetto...[CUT]
Ovviamente non è così. Le differenze ci saranno sempre ma - secondo me una buona quota di addetti ai lavori che conosco personalmente - perfettamente accettabili, che è diverso da "trascurabili. Non bisogna dimenticare che EODIS e Spyder sono comunque dei giocattoli, con l'EODIS3 molto meno "giocattolo", grazie al suo obiettivo che - ai miei occhi - lo rende uno strumento di misura più interessante dello Spyder. C'è anche da dire che, al momento, è l'unico tipo di profilazione possibile. Non tutti possono permettersi di acquistare uno spettrometro come te e profilare ogni volta la sonda prima di effettuare una misura.

Però fai attenzione a due cose:

1- la risoluzione della tua sonda non è poi così elevata e alcuni "picchi" dello spettro vengono "ammorbiditi"... Riducendo l'accuratezza della misura. Perdona la franchezza ma anche il ColorMunki, alla fine, è un "giocattolo".

2- l'angolo di campo dei due strumenti, ColoMunki ed EODIS3 è diverso e devi fare molta attenzione che entrambi gli strumenti "vedano" la stessa area. Perché il ColorMunki "vede" un'area più piccola e quindi, se il display non è "abbastanza" uniforme e non si fa attenzione, la profilazione non sarebbe corretta. Il consiglio è di selezionare prima di tutto un'area uniforme dove effettuare la profilazione. Non solo "a occhio" ma anche con una verifica strumentale, usando proprio il ColorMunki, che ha un angolo di campo molto stretto.

Emidio
 
Quindi la variabilità tra diversi esemplari di i1Display Pro è molto maggiore rispetto alla variabilità esistente fra diversi esemplari di 50VT60.
Questo non c'entra molto con la profilazione. La variabilità tra i diversi esemplari di una sonda può essere corretta con la profilazione. E questo è solo uno dei problemi.

Poi c'è il fatto che la sonda ha "bisogno" di una specie di "guida" che l'aiuti a capire che tipo di display sta leggendo, per correggere una specie di "deriva" che diviene via via più crescente quando vengono misurati display con spettro luminoso "stretto".

Emidio
 
.... sono pagine e pagine che parliamo di differenze macroscopiche da un VT60 a un altro in termini di profondità del nero, temperatura colore, aloni, dominanti... e convincermi ora che tutto quello non porta a risultati differenti chiaramente percepibili in fase di calibrazione, se trascurati, mi riesce arduo...
La profilazione non è certo la panacea che permette di rendere un colorimetro economico come un Minolta CS2000A! Ad esempio, una cosa che viene spesso dimenticata è la linearità e non solo il fatto che 100 candele su metro quadrato siano effettivamente 100. Per linearità intendo il fatto che, se le 100 cd/mq sono effettivamente 100 cd/mq, le 0,1 cd/mq saranno ancora 0,1 cd/mq?

E comunque, state tranquilli: le differenze mascroscopiche la EODIS3 è in grado di misurarle. Anche - e soprattutto - sulle basse luci. In questo caso x-rite ha fatto una vera rivoluzione epocale: il rapporto Q/P della EOSIS3 è sensazionale.

....Poi, ovvio, se Emidio dice che è pronto a dimostrarlo dati alla mano mi pare evidente che è certo al 100% di quello che dice, quindi la mia è solo voglia di capire, conoscere le ragioni che stanno dietro queste conclusioni. Nient'altro.
Hai fatto benissimo a chiedere. Io stesso troppo spesso finisco per dare per scontate troppe cose.

Quindi grazie per aver posto la domanda.

Emidio
 
ho sempre letto che la profilazione è opportuno farla (fisicamente) sul display da calibrare (se possibile prima di ogni calibrazione) anche per il motivo che tu stesso hai scritto...
ma quale ignoranza, Roby! Sei bravissimo! Ci mancherebbbe altro!

Certo che sarebbe meglio profilare la sonda su quel display. D'altra parte non solo non è sempre possibile. Ma è altrettanto vero che, all'interno dello stesso display, è possibile misurare anche zone differenti. E allora che si fa? Si fa una profilazione a zone?

Io purtroppo sono in partenza per il NAB. A proposito: porterò con me un i1Pro e un EODIS3 con la speranza di poter misurare qualche nuovo monitor 4K (speriamo!). Certo: l'i1Pro non ha la stessa risoluzione del fido Ocean Optics. D'altra parte è un compromesso accettabile...

... la cosa importante è effettuare (per bene) una calibrazione della sonda (in modo da correggerne gli errori) e poi, ottenute le matrici di correzione, da utilizzare a seconda del display o del proiettore che si intende calibrare, vivere felici...
Esatto. Come non scorderò mai di ripetere, la perfezione non esiste. Possiamo solo avvicinarci. Ma senza ossessione per diventare pazzi, mi raccomando.

Emidio
 
Altro discorso è calibrare il mio pannello e dedurre che i miei settings (al di là della sorgente) vadano bene per tutti i VT60, cosa mai affermata né dal sottoscritto, né tantomeno da Emidio nella sua spiegazione.....[CUT]
Appunto! Sottoscrivo in pieno!

Sul display si deve intervenire (se necessario, e diamo per scontato che lo è nel 99,9% dei casi), sul segnale invece no (o lo si fa solo se costretti, e il meno possibile). E' qui la differenza, ed è bella grande... ...[CUT]
D'accordo al 100%.

Chiaro. Era una "provocazione" per illudere tutti gli altri proprietari di VT60 che potevano "risparmiarsi" una calibrazione ... :D
Aaaaaaaahhhhhhhh!!! C'ero cascato! :p

Emidio
 
Ultima modifica:
Ovviamente non è così. Le differenze ci saranno sempre ma - secondo me una buona quota di addetti ai lavori che conosco personalmente - perfettamente accettabili, che è diverso da "trascurabili. Non bisogna dimenticare che EODIS e Spyder sono comunque dei giocattoli, con l'EODIS3 molto meno "giocattolo", grazie al suo obiettivo che -..........[CUT]
Emidio, ti ringrazio moltissimo per questo e i tuoi successivi interventi chiarificatori. Avevo letto il tuo primo post, e scritto una risposta che diceva - in soldoni - che la risposta alla mia vera domanda però non l'avevo trovata. Poi sapendo che sono molto lento a scrivere ho usato il buon CTRL+C, riaggiornato la pagina e letto questo tuo secondo post e poi tutti gli altri (a proposito: scusate la infantile esaltazione, ma vedere un post di Emidio con scritto D'accordo al 100% con sopra un mio quote è qualcosa che per un appassionato autodidatta come me non capita tutti i giorni, quindi ho fatto un CTRL+Stamp e salvato sul desktop il jpeg relativo. Ogni tanto lo guarderò con orgoglio...), che ha fugato ogni altro dubbio. Quindi grazie... ho avuto esattamente le risposte che volevo.
E non preoccuparti, so (purtroppo) bene che il Colormunki è uno spettro solo amatoriale, ci mancherebbe! Ovvio che tutto è proporzionato alle necessità (e ovviamente alle tasche...). A questo proposito, è molto interessante quello che dici a proposito dell'angolo di campo delle sonde. Dalle tue parole deduco quindi due cose:
1 La possibilità che ho personalmente di profilare di volta in volta la mia OEM i1Display Pro sul mio VT60 grazie al Colormunki è effettivamente ottima, e dovrebbe garantirmi una (sufficiente?) correzione degli errori di lettura dello spettro del mio plasma dovuti ai filtri del colorimetro stesso, ottenendo quindi una valida calibrazione (sempre tenendo a mente l'ambito amatoriale che mi riguarda);
2 La profilazione in Calman della i1D Pro con il Colormunki non andrà fatta con le due sonde in parallelo, anche se poste il più possibile una accanto all'altra, ma preferibilmente alternandole nella lettura della stessa identica porzione di schermo del mio VT60. A meno che non abbia precedentemente verificato l'uniformità di un'area di schermo sufficientemente ampia da ospitare le due sonde affiancate;
Dico bene?
Ti ringrazio ancora per l'estrema disponibilità e chiarezza, Emidio...
Ettore
 
Ultima modifica:
vedere un post di Emidio con scritto D'accordo al 100% con sopra un mio quote è qualcosa che per un appassionato autodidatta come me non capita tutti i giorni, quindi ho fatto un CTRL+Stamp e salvato sul desktop il jpeg relativo. Ogni tanto lo guarderò con orgoglio...

Ce l'ho anch'io! Ce l'ho anch'io.... un bel Appunto! Sottoscrivo in pieno!... :sbonk:
 
A meno che non abbia precedentemente verificato l'uniformità di un'area di schermo sufficientemente ampia da ospitare le due sonde affiancate

Te lo sconsiglio, perché anche due aree adiacenti apparentemente identiche e che paiono uniformi possono avere magari 30-50K di differenza (che sono nulla, e la cui differenza non è percepibile a occhio) ma che ai fini della profilazione ti "comprometterebbero" il lavoro.
Segui invece il consiglio di Emidio di "leggere" la stessa identica area, verificando opportunamente i due diversi coni di lettura degli strumenti in tuo possesso. Esiste un "trucco-pattern" :D per farlo (il corso servirà a qualcosa, no?), ma magari proseguiamo in PM... ;)
 
Te lo sconsiglio, perché anche due aree adiacenti apparentemente identiche e che paiono uniformi possono avere magari 30-50K di differenza (che sono nulla, e la cui differenza non è percepibile a occhio) ma che ai fini della profilazione ti "comprometterebbero" il lavoro.
Segui invece il consiglio di Emidio di "leggere" la stess..........[CUT]
Assolutamente.
E vado subito a scriverti quell'MP...
Ettore
 
.... vedere un post di Emidio con scritto D'accordo al 100% con sopra un mio quote...[CUT]
Mapperpiacere, va' ... :O

...1 La possibilità che ho personalmente di profilare di volta in volta la mia OEM i1Display Pro sul mio VT60 grazie al Colormunki è effettivamente ottima, e dovrebbe garantirmi una (sufficiente?) correzione degli errori di lettura dello spettro del mio plasma dovuti ai filtri del colorimetro stesso, ottenendo quindi una valida calibrazione (sempre tenendo a mente l'ambito amatoriale che mi riguarda);[CUT]
Certo che si.

...La profilazione in Calman della i1D Pro con il Colormunki non andrà fatta con le due sonde in parallelo, anche se poste il più possibile una accanto all'altra, ma preferibilmente alternandole nella lettura della stessa identica porzione di schermo del mio VT60. A meno che non abbia precedentemente verificato l'uniformità di un'area di schermo sufficientemente ampia da ospitare le due sonde affiancate; Dico bene?[CUT]
Dici benissimo. Però ascolta quello che ti dirà Roby in M.P. ;)

Emidio
 
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