Gatto_Mannaro ha detto:
. In assoluto e in generale tale termine dovrebbe riferirsi alla fedelta' di riproduzione ed alla resa dei colori che dovrebbe garantire essere UGUALE a quella registrata e voluta dall'autore.
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Un po' come cambiare i colori alla gioconda perche' non si adattano bene all'ambiente
Non sono d’accordo con questo paragone.
Il pittore è un artista unico che realizza una propria opera la cui modalità di fruizione è una soltanto, guardarla con i propri occhi.
E’ quindi legittimo che il pittore crei la sua opera con colori di un certo tipo, perché così come lui li crea l’occhio li vedrà; d’altro canto, se poi colui che acquista il suo quadro decide di metterlo in un angolo buio e illuminarlo con una candela oppure vicino ad una finestra illuminato dai raggi del sole, questi non sono proprio affari suoi (ma gusti del suo cliente).
Un film è invece un’opera corale, alla cui realizzazione partecipano artisti di vari campi; è sbagliato dire “come il regista voleva”, perché ci sono registi “autorevoli” che impongono i propri gusti alla produzione, ed altri che invece fanno ciò che dice il produttore senza discutere, oppure se viene ingaggiato un maestro come direttore della fotografia è probabile che il regista accetti i suoi consigli, anche se magari lui aveva delle idee un po’ diverse. Quindi già non mi sbilancerei a sostenere che “i colori devono essere fedeli a quelli voluti dall’autore”, non sapendo a priori chi sia l’autore di riferimento….
In secondo luogo, al contrario di un quadro che è un fatto estetico per definizione (è la bellezza del dipinto a suscitare emozioni), un film deve invece raccontare una storia (capace di emozionare per i suoi contenuti): l’estetica e i colori sono funzionali a questi scopi ma non possono essere determinanti al punto da far quasi sentire colpevole chi vuole gustarsi il film in condizioni di resa “non ottimali”.
E’ come se un cantante venisse a rimproverarmi se ascolto le sue canzoni con l’Ipod sotto la doccia invece che mettermi le cuffie in salotto. Invece, le sue canzoni sono belle proprio se mi viene voglia di ascoltarle in qualsiasi momento.
Dico questo per rifiutare a priori l’idea che io debba guardare il film come lo vuole il regista, lui mi ha messo a disposizione un suo lavoro e io me lo gusto come più mi piace.
Ciò chiarito, oggi la TV è una modalità di fruizione dei film assolutamente normale e consueta, ma per sua natura assolutamente diversa dalla sala cinematografica.
Se uno vuole riprodurre a casa propria la sala cinema, lo fa con una saletta apposita, e a mio parere con un buon proiettore più che con un TV.
Chi guarda la TV, sta appunto guardando un film in TV, non necessariamente cerca nella TV un simulacro dello schermo cinematografico.
Quindi se a uno piace cercare dei settaggi TV che diano al film un’immagine il più possibile vicina a quella cinematografica, benissimo.
Ma se invece gli piace cercare dei settaggi che facciano vedere il film con quella nitidezza e contrasto più tipici dell’immagine televisiva, benissimo lo stesso.
Gusto personale, appunto, come si è detto giustamente, e concordo.
Ma il regista, o chi per lui, non deve metterci il becco.