Per le dichiarazioni ufficiali di ANEC, potete leggere in giro tutti gli interventi che Paolo Protti sta facendo in queste ore.
Quello che scrivo rappresenta, dunque, solo la mia personale opinione.
Posso anticiparvi che, per standardizzare un pò le procedure e rispondere al meglio ai legittimi dubbi degli spettatori, l'associazione già da qualche settimana ha preso contatti con un'azienda specializzata per la produzione e l'acquisto di un prodotto spray con una formulazione specifica, un presidio medico chirurgico che finora è stato utilizzato anche per la disinfezione di caschi, occhiali nei negozi, attrezzature nelle palestre, eccetera. Va detto, comunque, che al di là di questa ulteriore garanzia la quasi totalità delle sale ha già un protocollo di pulizia in essere: c'è chi usa la lavatrice, chi la pulizia manuale, chi consegna allo spettatore una salviettina antibatterica monouso. Sono sistemi differenti, ma hanno lo stesso unico risultato, che è la tutela degli utenti. Il singolo caso che passa - amplificato - dai media non è, a mio parere, una rappresentazione fedele ed obiettiva della situazione.
Per quanto riguarda gli occhiali personali... magari. Il problema è lo spettatore dovrebbe avere *tre* paia di occhiali diversi, per ognuno dei sistemi utilizzati: quelli XpanD sono pronti (X103) e potranno essere impiegati anche a casa con i televisori 3D, Real D ha accordi in piedi con Luxottica per occhiali fotocromatici polarizzati che fuori dalla sala potranno diventare occhiali da sole, al momento rimane fuori Dolby che non ha soluzioni home di nessun genere in previsione, dunque sarebbe un prodotto di uso esclusivamente cinematografico.
Ma come si fa a far capire allo spettatore medio (cioè, quello completamente digiuno di tecnica) quale occhiale può utilizzare e dove?