MelvinUdall ha detto:
Personalmente riterrò sempre la qualità dell'ottica un elemento imprescindibile nella scelta del vpr, non baderò a spese per avere il massimo in questo campo
Infatti.
Mi meraviglia sempre il fatto che non si dia, o non si sia dato, da parte di alcuni produttori la dovuta importanza all'ottica inserita nei propri vpr.
Anche da parte di molti iscritti ho notato un minor interesse verso questo "particolare".
In campo fotografico i fotoamatori spendono a volte cifre considerevoli per le ottiche, ben superiori al costo del corpo macchina (mi riferisco alle reflex, non alle compattine digitali), nelle videocamere l'ottica è importantissima, non parliamo del campo pro: ripresa e proiezione.
Già un normale proiettore di diapositive di buona memoria ha mediamente ottiche di alto livello (non mi riferisco ad un cinese a basso costo).
Nei vpr mi è capitato di vedere ottiche con aberrazioni notevoli e risoluzione insoddisfacente.
La stessa JVC montava sul primo modello di questi D-ILA un ottica che non era assolutamente all'altezza (su macchine da migliaia di Euro), quando avevo visto la prova a confronto fatta da Vignini un paio di anni fa al TAV, con proiezione di mire ottiche in cui si può vedere il reale comportamento di un'ottica, mi erano cadute le braccia (confermando peraltro il mio giudizio non proprio positivo su quel vpr).
Sembra che ora abbiano migliorato (direi che era ora).
Un altro punto, leggo sempre dei pro e contro il "razor".
Il pensiero, con relativo dubbio, che mi sorge spontaneo è semplice (credo).
Un film, in fase di ripresa, viene ripreso cercando di impiegare il miglior materiale a disposizione: cineprese/lenti/pellicola, videocamere/lenti, in modo da ottenere la resa migliore; parlo di riprese normali, non di effetti speciali voluti dal regista (telecamera tenuta con una mano mentre si salta di qua e di là

).
Il girato poi viene trasportato su master e digitalizzato, usando il massimo numero di bit possbile e, infine, trasferito su DVD/BD, anche qui cercando di ottenere la migliore qualità è perdere il minor numero possibile di informazioni (lasciamo perdere case distributrici assassine

).
A questo punto l'amatore compra il BD e lo inserisce nel suo lettore, che magari ha pagato un sacco di soldi per avere la miglior resa possibile con relativa minor perdita di dati, forse ha anche acquistato un videoprocessore per spremere fino all'ultimo bit e avere anche dei colori perfetti, e accende il vpr per godersi il film.
A questo punto cosa vorrebbe dal suo vpr ? Secondo me che gli proietti un'immagine il più possibile simile a quella fatta in fase di ripresa, senza ulteriori perdite di qualità.
Uno di questi parametri è sicuramente la risoluzione (non intesa come 1920x1080), ma la nitidezza con cui poter vedere i singoli pixel.
In teoria dovrebbe potersi avvicinare allo schermo e vedere i singoli pixel in modo distinto, senza sbavature, con demarcazioni nette tra l'uno e l'altro (magari anche senza sbavature di colore, ma questo è un altro discorso), non si dovrebbe pretendere di meno.
Perchè dovrebbe essere meglio una immagine leggermente più impastata, che senso avrebbe ?
Se il regista avesse voluto rprendere una immagine più soft i mezzi per farlo li aveva, come li ha qualsiasi fotoamatore quando fa un ritratto (flitri flou).
Nessun fotoamatore si è mai lamentato nè ma si lamenterebbe che il proprio vpr su cui vede diapositive, anche con dimensioni abbastanza grandi, fornisce un'immagine "razor", anzi, avercene.
Che poi un'immagine meno razor nasconda un pochino le magagne di un vpr allora va bene, ma anche questo è un altro discorso.
E' un po' il discorso che viene fatto, a volte, nell'audio da chi preferisce un "suono caldo", può sicuramente piacere, ma l'ideale sarebbe un suono nè caldo nè freddo, solo il più possibile uguale al master originale.
Come si suol dire: tutto questo IMHO.
Ciao