Se il tappeto deve svolgere anche la funzione appena accennata non va sicuramente bene il solito tipo anche se a pelo un pochino lungo.
Solitamente si ottengono buoni risultati con un sottotappeto di feltro abbastanza spesso (per rimanere nel semplice).
A questo punto però il discorso diventa più esteso e si dovrebbe anche iniziare a parlare dell'intero ambiente; non che ora non vada bene, le tende e le poltrone assicurano un buon assorbimento, però anche l'audio precedente e lo schermo precedenti andavano bene......
La penultima volta (e prima per me) che andai da Mimmo, salutandolo prima del ritorno gli dissi: "Tutto bene, però un simile impianto richiederebbe uno schermo più grande" e Mimmo sorrise; osservazione che, leggo, venne fatta anche da altri.
Dopo due anni la cosa è stata fatta, salutandolo dopo l'ultima visita di poche settimane fa, gli ho detto: "Perfetto, i prossimi lavori li vedrei diretti alla rifinitura dell'acustica ambientale" e Mimmo ha nuovamente sorriso.
C'è, ad esempio, un sistema di correzione da applicare alle pareti denominato "amplitude reflexion grating" che, se realizzato bene, avrebbe anche un certo qual effetto arredativo.
Può essere realizzato tramite grossi pannelli o come parte integrante di un rivestimento delle pareti, impegnandone alcune parti.
Si tratta di realizzare delle aperture rettangolari separate da parti continue, entrambe di larghezza variabile secondo le solite regole già alla base dei diffusori di Schroeder (2D e 3D).
Le aperture sono chiuse con tessuto acusticamente trasparente e danno sull'interno che è di materiale assorbente, quello che riempie tutta l'intercapedine, magari con camera d'aria retrostante.
Ad esempio, le pareti in legno possono essere nere o molto scure e le fessure chiuse con tela blu scuro (che si intona con le poltrone

), le aperture possono essere alte intorno al metro, la larghezza dipende dai parametri che si usano.
Io mi immagino le pareti interrotte, in certi punti, da una serie di fessure di larghezza variabile, con tonalità diversa, in diversi punti delle pareti.
Questa è l'idea base, le elaborazioni precedenti sono mie:
(immagine tratta dal libro (Recording Studio Design" di Philip Newell, ed. Focal Press)
I numeri indicano la larghezza delle singole aperture e distanza tra le stesse.
Questo tipo di diffusore si comporta leggermente meno bene di quelli classici 2D, ma uno spessore non elevato qui non inficia il comportamento nelle medio-basse, contrariamente al tipo classico, che richiede discrete profondità/altezze.
Rimangono gli angoli, ma qui è più facile: trappole angolari e via, per il soffitto siamo abbondantemente a posto, per il pavimento abbiamo già parlato del tappeto, direi che appena hai finito gli ultimi ritocchi attuali puoi cominciare a studiare e pianificare i futuri interventi.
Su, dai, non fare così, riponi il fucile a canne mozze.
Ciao