plasmapan ha detto:
Steven, il settaggio "Dither" secondo me deve "calzare" il display/proiettore al quale il RADIANCE e' collegato e non il segnale in ingresso.
Mio caro Gianluca, hai proprio messo il dito nella piaga...
Straordinaria l'efficacia del Radiance in fase di calibrazione, ma effettuando qualunque tipo di correzione (temp.colore, gamma, gamut e quant'altro)
esternamente al vpr, si riduce il numero dei livelli R, G e B effettivamente utilizzati, tanto di più quanto maggiore è l'entità del nostro intervento.
Mi rendo conto che l'argomento è piuttosto ostico, ma ti/vi invito a ragionare sul fatto che i livelli intermedi
in entrata nel proiettore sono normalmente 218 (17...234, tolti i due estremi) per ogni componente RGB. Se noi -ad esempio- "apriamo le ombre"
esternamente al vpr, dobbiamo necessariamente "rimappare" tutti i livelli del segnale proveniente dalla sorgente "saltando" alcuni dei 218 livelli disponibili in ingresso al vpr.
Esempio: partiamo dal livello 17 (il grigio più scuro possibile, immediatamente sopra al nero) e supponiamo di volerlo "sollevare" per schiarirlo. Ovviamente, all'interno del processore, non potremo far altro che "tradurlo" in livello 18 (o più). In conseguenza di ciò, avremo già perso almeno uno dei 218 livelli di partenza, nel senso che il livello 17,
in uscita dal processore, non sarà più utilizzato!
Sulla base di questo meccanismo, ogni intervento che noi operiamo sul processore provoca una riduzione del numero di sfumature visualizzabili, fino ad arrivare, in caso di forzature importanti, a vere e proprie solarizzazioni.
Ecco perchè, IIRC, la stessa Lumagen raccomanda ad esempio di iniziare la calibrazione con il display settato sulla curva di gamma più vicina al riferimento, tra quelle disponibili. E con gli estremi di gamma (luminosità e contrasto) correttamente regolati
sul display e non sul processore!
Ed ecco da dove deriva l'esigenza di ricorrere al
dithering: in uscita dal processore, i livelli "persi" vengono
simulati con questa "antica" tecnica, allo scopo di restituire morbidezza ai gradienti. Nulla di drammatico, almeno finchè non si vada a caccia di... peli nell'uovo!
Lungi da me l'intenzione di denigrare il Radiance, oggetto dei desideri anche per me (ma solo per il piacere di studiarne la complessità... non per effettiva necessità)!. Il mio discorso era solo volto ad evidenziare un (grosso?) limite della "calibrazione esterna". Si, perchè, quando queste operazioni vengono fatte internamente al proiettore, laddove esso disponga di opportuni strumenti software (come JVC, Epson e Panasonic, ad esempio),
e laddove questi "strumenti" funzionino a dovere 
, il problema non esiste!
Infatti le moderne matrici LCD e LCoS, "intrinsecamente analogiche", sono in grado di riprodurre molti più livelli intermedi, rispetto ai 218 di cui sopra: non è solo il processing interno a lavorare a 10 e più bit, ma sono proprio le matrici ad accettarli ed a
riprodurli. Per cui le stesse forzature, se effettuate mediante l'elettronica interna del vpr, non hanno gli stessi effetti deleteri e, nella maggior parte dei casi, non obbligano all'uso del dithering.
Rammento peraltro che il dithering è comunque utilizzato da, AFAIK,
tutti i DLP che, essendo invece "intrinsecamente digitali", ne sono al momento ancora costretti. Ma questa è un'altra storia... ed un altro lungo discorso!
Bottom line: utilizzate tranquillamente i vostri splendidi Radiance, ma fatelo senza "dimenticarvi" delle possibilità di regolazione
interne del display collegato che, per i motivi sopra esposti,
potrebbero dare risultati superiori.