Cinema & Home Cinema . L’attuale standard cinematografico DCI definisce che il 99% delle Sale Worldwide sono in SDR: 14 footlambert a schermo (circa 50 nit) nei formati digitali DCP 2k e 4K, compressione JPEG 2000 , 12 bits per pixel precision (36 bits total). XYZ colorspace, Maximum bitrate 250mbsec a 24 fotsec. Le specifiche DCI furono formalizzate più di 10 anni fa in occasione della migrazione al digital cinema. I proiettori digitali e le copie DCP sostituirono la tecnologia analogica replicando a schermo l’esperienza delle pellicole 35 e 70mm. L’HDR non esisteva. La sua introduzione avvenne successivamente in ambito consumer nelle varie declinazioni che conosciamo e ha prodotto un cambiamento sostanziale nella modalità di visione tra le immagini CinemaDCI e le stesse riprodotte a casa su display HDR. Oggi, se si vuole vedere un film in HDR al Cinema , esiste una sola possibilità; bisogna andare all’estero in uno dei rarissimi DOLBY Cinema che sono stati realizzati. Il Dolby Cinema è uno standard proprietario di DOLBY. L’esercente che volesse realizzare la propria Sala certificata DOLBY Cinema deve rispettare onerose e stringenti condizioni contrattuali e tecniche, motivi che ne hanno frenato la diffusione. Solo i proiettori Christie a doppia modulazione costano una fortuna.
Nella sua ultracentenaria storia, il Cinema ha sempre reagito per assicurare alla Sala standard tecnici audiovisivi che fossero in grado di garantire un’ esperienza unica e di qualità superiore a quella che è possibile ottenere in casa. In questo momento, salvo l’eccezione dei DOLBY Cinema, lo standard DCI fatica a realizzare questa condizione . Il bellissimo articolo di Emidio
https://www.avmagazine.it/articoli/cinema/1697/the-batman-dolby-cinema-vs-dci_index.html
sulla deludente esperienza di visione di “The Batman” in un cinema DCI lo testimonia. Molto probabilmente (lo verificheremo a breve quando uscirà il disco) la visione Home (su TV HDR Oled e VPR HDR) di questo film su BD4K, grazie all’ HDR e al DOLBY Vision sarà migliore, molto simile a quella di un DOLBY cinema , rispetto a quella vista nel miglior cinema SDR DCI . Una situazione impensabile solo qualche anno fa. Qualcuno potrà dire che questo film rappresenta un’eccezione dovuta al particolarissimo processing digitale/analogico al quale è stata sottoposta la fotografia del film che non ha certamente aiutato la qualità della proiezione nei cinema convenzionali in SDR. La proiezione DCI di “The Batman” ha certamente evidenziato delle criticità. Il Cinema deve reagire. Deve aggiornare e migliorare l’attuale standard di proiezione DCI. A scanso di equivoci l’esperienza della Sala vissuta al massimo della qualità audiovisiva consentita dalle migliori tecnologie disponibili è e rimane unica per l’alto valore culturale e sociale che rappresenta .Oltre alla condivisione l’altro punto di forza del cinema (almeno per me) rimane il concetto di proiezione. In casa la stragrande maggioranza della fruizione cinematografica si realizza con la TV e quelli con tecnologia Oled hanno raggiunto in questi ultimi anni livelli qualitativi elevatissimi in unione a schermi sempre più grandi rispetto al recente passato. Tuttavia, a giudizio di chi scrive, un conto è vedere un film in TV, altro è proiettarlo. La proiezione fornisce alle immagini un aspetto estetico unico, indissolubilmente legato al concetto di Cinema . Grazie ai DOLBY Cinema sappiamo che la tecnologia di proiezione (doppia modulazione) per realizzare grandissimi schermi e immagini in qualità HDR DOLBY VISION esiste ed è perfettamente in grado di reggere il confronto con i migliori TV. Al momento, ci piaccia o no, la situazione dei cinema è questa ed è abbastanza preoccupante. In casa la situazione non è delle migliori se paragonata al passato. Il concetto di Home Theater si sta pericolosamente contraendo come l’offerta dell’ Hardware dedicato. Molti danno per moribondi e superati i supporti fisici e gli impianti H.T. a componenti discreti che rappresentavano la normalità fino 15 anni fa sono sempre più rari. Il concetto attuale, generalmente diffuso, prevede un TV, una soundbar (quando va bene) e lo streaming. Riguardo al software casalingo la scelta tra fisico e streaming è strettamente legata al livello qualitativo audio e video che ognuno di noi vuole raggiungere. La stragrande maggioranza delle persone che utilizza lo streaming non ha molte pretese qualitative . Comodità, accesso ad una ampia libreria, basso prezzo del servizio sono gli elementi sufficienti a preferirlo. Per gli appassionati scassapixel in termini di qualità i dischi, se ben realizzati, rimangono l’unica scelta possibile. Se su BD 4K è presente Video HDR, DOLBY VISION (FEL) ad alto bitrate, Audio Lossless inglese e italiano in DOLBY ATMOS, come per alcuni titoli top distribuiti sul nostro mercato, si può realizzare in casa, con un buon impianto HT, prestazioni e soddisfazioni di grande rispetto. Riguardo lo streaming vedremo se in futuro eguaglierà o, addirittura, supererà le prestazioni dei dischi 4K. Mi vengono in mente due esempi di streaming di alta qualità: Kaledeiscape e la piattaforma SONY Bravia. Il primo ha qualità audio e video Top ma i costi del servizio sono elevatissimi tanto da rendere economico e conveniente il supporto fisico. Sony garantisce, senza alcun dubbio, un’ ottima qualità video con bitrate di compressione paragonabile o addirittura migliore di quella presente su disco. Peccato per l’audio in DTS Half rate. Temo che l’audio dello streaming resterà vincolato a codifiche lossy e bitrate di compressione molto bassi perché la domanda di un audio di qualità è andata diminuendo nel corso di questi ultimi anni. Se va bene, nella stragrande maggioranza dei casi, sotto la TV c’è una soundbar e, per farla suonare una traccia in dolby digital plus 5.1 o in atmos ultracompressa va più che bene.