Riguardo al confronto fra i formati, o meglio le sorgenti, se ne sentono proprio di tutti i colori e personalmente mi sono fatto l'idea che la scelta è molto soggettiva. Io ci ho messo anni per decidermi e alla fine sono assai convinto del formato SACD.
Mi permetto anche di fare alcune considerazioni sparse che riguardano più generalmente l'argomento "impianto".
1) La qualità non è assolutamente legata al "costo a nuovo". Dal mio punto di vista un esempio è dato dagli amplificatori NVA che costituiscono l'ossatura del mio impianto ormai da un po' di anni, avendone cambiati un po'. Non li scambierei per prodotti costosi il triplo. Provare per credere!
2) La qualità al di sopra di un certo livello è molto legata alla "messa in opera" dell'impianto. Collegamenti, posizionamento reciproco dei singoli pezzi, messa a terra, disposizione dei cavi, supporti... per non parlare dell'acustica della stanza. Tutto ciò non dipende dal denaro, ma dalla pazienza e dall'esperienza. Prove e riprove.
3) C'è gente in giro che pronuncia sentenze senza sapere quello che dice. Non credetegli! Ascoltiamo con le nostre orecchie. Sul mio impianto il SACD suona più dettagliato e dolce, soprattutto nei piani e pianissimi, del CD (sullo stesso lettore Arcam cd37 ovviamente sennò non vale), ma questo vale se l'incisione originale è di qualità sennò è ovvio che suonano uguale. E sulla musica classica.
4) Se voglio ascoltare i Pink Floyd (Dark side ..., CD-SACD) ammetto che il mio vecchio AudioLab CD8000 (del '99, ma per l'epoca non era affatto male, mi costò 3.200.000 lire) mi piace di più. Suono più pieno e pastoso, gamma medio-bassa presente e coinvolgente. Ma con il Requiem di Verdi o la Quinta di Mahler voglio altro: equilibrio, profondità, definizione delle singole parti e l'Arcam qui gli sta avanti di parecchio.
5) Così come quando voglio ascoltare qualche vecchio pezzo di Coltrane piazzo il vinile sul Technics SL, son felice così, e non mi sognerei mai di ascoltarlo in CD.
6) Sul mercato il formato SACD comunque non è ancora del tutto KO, almeno per la classica che è quella che seguo di più, basta vedere le novità BMG, Chandos ed altre. Ad es. a Milano nei migliori reparti classica si comincia finalmente a trovare qualche scaffale riservato ai SACD.