[JVC] X30/RS45

A me anche AirGigio aveva detto che solitamente la calibrazione standard prevede circa una luminosità pari a 40 candele...poi va a gusti ovviamente ma altrimenti hai troppa luce imho

Se mi permetti...

Troppa luce vuol dire luminosita' piu di 16FL (secondo THX) e 22FL (secondo SMPTE). Tutti e due, comunque, concordano circa la luce minima standardizzata (12FL). Meno luce, puo' darsi che significhi neri piu profondi, ma allo stesso tempo significa un gamma sbagliato ai bassi IRE (2-3-4-5 per esempio). Sara' per forza sbagliato perche il vpr non ce la fara' a darti il desiderato livello di luminosita' (2,2 - 2,4) nei bassi gradini di grayscale e quindi la tua immagine risultera' flat con un gamma piu basso (1,8 - 1,9).

Poi, c' e' un altro ''segreto'' del perche' queste cifre vanno cosi in alto. Per esempio:

Se metti una cartella bianca e spari 18-20 FL, sicuramente la luce ti stanca e ti acceca, pero' se vai a vedere il film non ti dara' poi gran fastidio (anche con la luminosita' cosi alta). Il perche' sta nel cosidetto APL (average picture level) dei film, il quale si muove come media intorno al 30%. Percio' i vpr della JVC vanno benissimo per i film. Perche' ''gioccano'' a loro campo dando maggior importanza a livello del nero magari sacrificando il livello del bianco assoluto.
 
Le candele sono i cosidetti nits.

Ci sono due tipi di misurazioni. Illuminazione (cioe' luce proveniente da una sorgente per esempio la lampada) che si misura in Lumens o Lux e luminosita' che sarebbe la luce sudetta riflessa da una superficie che si misura in FL o nits (candele). Ora, i tipi sono:

nits = candela/m^2 (area over which candela are measured)

SG = screen gain

lux = (projector lumen output)/(screen area in m^2)

(lux * SG)/pi = nits

SG = (pi * nits)/lux

pi = Π = 3,14

1FL=10,76 lux

1FL=3,426 nits

1nit=3,14 lux




Con questi tipi puoi misurare tutto quanto riguardo alla luce. Quanti nits vengono riflessi, che guadagno ha il tuo telo, quanti lumens da' il tuo vpr in uno specifico mode e cosi via.
 
Solitamente la modifica dell'apertura della lente è la prima cosa che và fatta ancor prima di calibrare... [CUT]

eldest ha detto:
...la calibrazione si fa con il lens aperture messo al massimo, poi dopo si porta al livello desiderato, perche' tanto cosi' non si altera la calibrazione gia' effettuata

La riduzione di luminosità con il "lens aperture" avviene meccanicamente, un po' come il diaframma della macchina fotografica; la potenza della lampada rimane invariata. In teoria, la calibrazione non dovrebbe alterarsi, quindi dovrebbe essere indifferente usare un metodo piuttosto che l'altro.
Alla prima calibrazione, istintivamente, ho utilizzato lo stesso metodo di Stefanelli.
Adesso mi chiedo se Emidio abbia avuto un motivo particolare nell'indicare la prima procedura come quella corretta...

Come luminosità, imho, si può tranquillamente spaziare tra 40 e 48 cd/m2, a seconda dell'ambiente di proiezione. Con l'ultima calibrazione avevo 43,5 cd/m2; ormai è tempo di ricalibrare, ma attendo che passi il caldo...;)
 
Ultima modifica:
Adesso mi chiedo se Emidio abbia avuto un motivo particolare nell'indicare la prima procedura come quella corretta...
Secondo me il motivo e' abbastanza comprensibile: se per la taratura si lascia l'apertura al massimo, si avra' come conseguenza che sara' piu' alta anche la luminanza ai bassissimi IRE (tra 0 e 20) che sono quelli piu' critici, consentendo letture piu' affidabili della sonda e quindi tarature piu' precise per quei livelli.
Dato che la modifica del valore di lens aperture non modifica ne' il gamma ne' la colorimetria, tanto vale fare le misurazioni con la massima luminanza possibile (con la lampada ovviamente su normal mode).

Per contro ci sono molti proiettori che hanno un iris dinamico non disattivabile e con questo tipo forse si puo' complicare un po' la taratura... anche per questo ho comprato un JVC...;)
 
Amico Eldest, concordo a quello che dici meno di un punto solo.

Il gamma cambiera' nei bassissimi IRE a causa della luminosita' abassata perche' probabilmente il vpr non riuscira' a mantenere il gamma 2,2 - 2,4 in tutti i gradini.:)
 
Il gamma cambiera' nei bassissimi IRE a causa della luminosita' abassata perche' probabilmente il vpr non riuscira' a mantenere il gamma 2,2 - 2,4 in tutti i gradini.
In questo caso e' facile verificare questa tua ipotesi, basta fare una misurazione della scala dei grigi con l'apertura al massimo e una con l'apertura a meta', e verificare se le 2 curve del gamma cambiano.

Purtroppo non ho ancora fatto questa prova (sicuramente appena rimetto mano alla calibrazione la faro'), ma dato il principio di funzionamento dell'iris che e' puramente "meccanico", non provoca alcuna modifica degli altri parametri dell'immagine impostati sul JVC (e quindi dovrebbe avere un effetto lineare da 0 a 100 IRE), non mi aspetto di trovare differenze significative, tuttalpiu' potrebbero esserci delle minime differenze tra 0 e 20 IRE ma solo perche' la sonda e' stata piu' precisa nelle misurazioni con il lens aperture impostato al massimo.
 
Ok!! E' un gran bel tema (provero' ad analizzare tutti i parametri domani) ma per ora considera solo questo:

Fai, per un attimo, fuori le difficolta' della sonda ai bassi IRE...le misurazioni le fai col Minolta CS2000!!!:D

Quando parlo di differenze in gamma ai bassissimi IRE, intendo in zona ''nera'' (1,2,3,4,5) e non in tutta la scala. Ipotesi...abbiamo 2 set up. Uno col iris aperto che ci da un bianco di 60 nits e uno col iris chiuso che ci da 40 nits. Gamma fissato a 2.3 in entrambi i casi.

La domanda e':

Puo mantenere il JVC la correzione di gamma 2.3 ai bassi IRE quando il suo bianco misura 40 nits?:)
 
Come si sa, la formula del gamma e’ espositiva e non analogica. Quindi nel esempio sopra citato se fissiamo una potente stabile, dire 2.3, abbiamo:

100 IRE = 60 nits
5 IRE = 0,06 nits
4 IRE = 0,03 nits
3 IRE = 0,01 nits
2 IRE = 0,007 nits
1 IRE = 0,001 nits


Ora, vediamo che succede se la nostra luminosita’ massima conta 40 nits (~12 FL).

100 IRE = 40 nits
5 IRE = 0,04 nits
4 IRE = 0,02 nits
3 IRE = 0,01 nits
2 IRE = 0,004 nits
1 IRE = 0,001 nits


Cifre da…KURO!!!

Comunque, questa deve essere la nostra luminosita’ nei vari IRE se teniamo un gamma fisso di 2.3. Se il nostro vpr non ce la fa a scendere cosi in basso non fa sparire le graduazioni (1 – 99 gradini) ma semplicemente le illumina per poter renderle. Praticamente che fa…invece di tenere un 2.3 gamma ai bassissimi IRE, tiene il 2.3 finche ce la fa e dopo inizia ad alzare la luminosita’. Quindi, in 5 IRE avremo 2.2, in 4 IRE 2.1, in 3 IRE 2, in 2 IRE 1,85 e cosi via.

Questo vale per tutti i vpr e non soltanto per il JVC. Comunque in campo di gamma, il JVC e’ il miglior di tutti perche’ riesce a tenere cifre bassissime nella zona nera.

Per sapere esattamente quanto e’ il nostro gamma ai bassi livelli, dobbiamo fare le misurazioni con una sonda abbastanza sensibile e quindi calcolare tutto.

Il nocciolo del discorso e’ cio:
Siccome tutti i mezzi di videoproiezione frontale hanno come punto d’ Acchile il rendimento corretto dell’ area dinamica intorno ai bassi IRE, tante volte si deve fare qualche compromesso per ottenere il miglior risultato possible.
 
Secondo me il motivo e' abbastanza comprensibile: se per la taratura si lascia l'apertura al massimo, si avra' come conseguenza che sara' piu' alta anche la luminanza ai bassissimi IRE (tra 0 e 20) che sono quelli piu' critici, consentendo letture piu' affidabili della sonda e quindi tarature piu' precise per quei livelli.

Si, è quello che ho pensato anche io ;) Siccome mi sembrava troppo scontato, ho lanciato in sasso nello stagno per vedere se giungevano opinioni/commenti interessanti, e pare che un po' abbia funzionato :D
 
Ragazzi non fraintendermi!! Quello che fate col iris e' corretto!! Io ho descritto soltanto una limitazione del rendimento del gamma che succede a tutti i vpr e non soltanto a JVC. Quello che cambia, cioe', non proviene da una metodologia sbagliata ma soltanto da limitazioni oggettivi.:)
 
Io ho descritto soltanto una limitazione del rendimento del gamma che succede a tutti i vpr e non soltanto a JVC. Quello che cambia, cioe', non proviene da una metodologia sbagliata ma soltanto da limitazioni oggettivi.:)
Secondo me stiamo parlando di 2 cose diverse: ridurre l'apertura dell'iris non provoca sul VPR nessun cambiamento o adattamento automatico delle impostazioni dell'immagine, e' semplicemente una riduzione del flusso luminoso in uscita e quindi una riduzione della luminanza generale dell'immagine, e questa riduzione apportata e' lineare, cioe' riduce in percentuale uguale sia la luminanza a 100 IRE che quella ai bassi IRE.
Quindi e' una cosa diversa da regolare il controllo di luminosita' dell'immagine.
Di conseguenza la curva del gamma non cambia, solo l'immagine sara' piu' "scura", ma ancora perfettamente corretta sia nei colori che nel gamma.

Facendo un paragone con la fotografia e' come mettere un leggero filtro grigio neutro davanti all'obbiettivo: la fotografia sara piu' scura ma tutti i livelli di grigio saranno ridotti di conseguenza ed in modo lineare.
In altre parole, lineare significa che non ci sono livelli di grigio che vengono ridotti di luminanza piu' di altri (fatto che altererebbe la curva misurata del gamma).

Un altro esempio e' l'allontanamento del VPR dal telo (senza correggere la dimensione dell'immagine con lo zoom): l'immagine ovviamente sara' ingrandita e quindi la sua luminanza ovviamente sara' inferiore a tutti gli IRE, ma il gamma e la colorimetria dell'immagine resteranno inalterati.
 
Ultima modifica:
sul VPR nessun cambiamento o adattamento automatico delle impostazioni dell'immagine, e' semplicemente una riduzione del flusso luminoso in uscita e quindi una riduzione della luminanza generale dell'immagine...

Sono d'accordo su tutto il tuo intervento. Inoltre, tralasciando il "lens aperture", secondo me, nei vpr, alle basse ire non avviene nessun automatismo di adattamento, ma una semplice compressione sulle stesse, dovuta ai sopraccitati limiti delle macchine.
 
Secondo me stiamo parlando di 2 cose diverse: ridurre l'apertura dell'iris non provoca sul VPR nessun cambiamento o adattamento automatico delle impostazioni dell'immagine, e' semplicemente una riduzione del flusso luminoso in uscita e quindi una riduzione della luminanza generale dell'immagine, e questa riduzione apportata e' lineare, cioe' riduce..........[CUT]

Nessuna obiezione su quello che dici....e' cosi!!

L' unica alterazione, come ho scritto prima, caso mai averra' nel campo di gamma e ai bassissimi IRE per causa e difficolta' oggettive. Se ad esempio, regoli il vpr a 80 nits, non avrai quasi nessun problema col gamma e tutta la tua scala si illuminera' secondo la norma o il gamma che fissi. Se invece regoli la tua luminosita', diciamo a 40 nits, chiudendo l' iris senza toccare null' altro (grayscale, brightness, contrast, colori e.t.c.) il tuo gamma ai bassi IRE non sara uguale ma piu luminoso. Se vai a considerare che il vpr deve illuminare tutti i gradini (1 -99) con una certa luminosita' fissata (per esempio 2.3), capirai perche le curve non saranno uguali.

E' un altra cosa calcolare il gamma 2.3 partendo da 80 nits e un altra partendo da 40.
 
Continuo a pensare che stiamo parlando di 2 cose diverse: con la regolazione dell'apertura non si cambiano le impostazioni dell'immagine: regolare l'iris e' diverso da regolare il controllo di luminosita' sul VPR.

Il tuo discorso e' corretto ma tu in pratica fai riferimento all'utilizzo della regolazione della luminosita' sul VPR, che e' una cosa diversa dalla regolazione dell'apertura: il controllo della luminosita' agisce cambiando la modalita' di generazione dell'immagine in corrispondenza di un certo segnale di input video.
Per verificarlo, si puo' fare la prova della classica regolazione della visualizzazione delle barre di grigio tra 0 e 16: le barre si possono far apparire o scomparire regolando il controllo di luminosita' dell'immagine, invece non si modificano variando l'apertura dell'iris.
Se l'iris fosse la stessa cosa della luminosita', non ci sarebbe bisogno di avere entrambi i controlli sul VPR.

La regolazione dell'iris agisce "a posteriori" e linearmente sulla luminanza finale a tutti i livelli di IRE dopo che l'immagine e' stata generata dal VPR, per cui dal punto di vista matematico i risultati del calcolo dei valori del gamma non cambiano.
Infatti la curva del gamma non ha bisogno di valori assoluti di luminanza, ma si calcola sui parametri relativi presenti in un'immagine generata a partire da un segnale di input: non e' importante quindi il flusso luminoso assoluto generato da un VPR per poter avere un gamma corretto, ogni VPR piu' o meno luminoso (avendo i menu necessari) potra' essere sempre e comunque calibrato dal punto di vista del gamma.

In altre parole, nel calcolo matematico della curva del gamma non e' necessario avere un qualche valore minimo assoluto di luminanza a 100 IRE, tutto e' calcolato in relazione al valore misurato realmente.
Per cui se riducendo l'apertura dell'iris si riducono di conseguenza in maniera lineare tutti i valori di luminanza misurati sulla propria scala dei grigi, il calcolo matematico continuera' a dare sempre lo stesso valore del gamma.

Un altro esempio di variazione lineare di luminanza a tutti gli IRE e' quello di allontanare il VPR (dopo averlo calibrato) per fargli proiettare un'immagine piu' grande: l'immagine ovviamente avra' una luminanza inferiore a tutti gli IRE ma comunque risultera' ancora perfettamente calibrata.
 
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