Tornando a tematiche più strettamente aderenti all'oggetto di questo thread...
Ieri sera Belfiore, Fabio2678 ed io siamo stati da Mammabella a strapazzare un po' il suo nuovo balocco, appunto un HD-350 by Plasmapan.
Mi limiterò a riportare soltanto le due considerazioni che reputo più significative, già espresse ieri sera ai miei carissimi amici, più tardi, davanti ad una buona pizza.
1) Ciò che sorprende nei D-ILA, in rapporto ad altre tecnologie, non è il livello del nero, in assoluto (che peraltro ha un'utilità relativa): durante una prima fase di lettura dell'emissione luminosa, proiettando schermate completamente nere o con valori sottilmente crescenti (IRE 1, IRE 2, ecc.), la luminanza a schermo non era bassissima, almeno ad occhio, osservando l'ombra netta dello strumento. Direi che era una prestazione peggiore rispetto a quanto possa fare un attuale LCD trasmissivo avvalendosi di un buon iris dinamico e della modulazione della lampada.
Ciò che invece sorprende è il contrasto
simultaneo! Esempio tipico: i titoli di coda. La brillantezza del bianco dei testi, il loro stagliarsi sul nero di fondo, non credo possano essere eguagliati
a parità di livello del nero da un attuale LCD trasmissivo. In quest'ultimo caso, infatti, quando l'iris dinamico si chiude per assecondare il basso APL, anche i picchi di luce vengono limitati, a scapito del
contrasto intra-frame.
A mio avviso, è quest'ultimo il vero punto di forza della tecnologia D-ILA: è inutile rincorrere letture strumentali bassissime, spesso oltre le possibilità dei migliori strumenti, quando ciò deve andare a scapito della dinamica. È il contrasto simultaneo che dà profondità alla scena, e non il nero di per sè.
2) E qui viene quasi di conseguenza la seconda considerazione: JVC, Sony, Epson, Panasonic, ecc... siamo ormai a livelli altissimi e
la vera differenza, ormai,
la fa l'ambiente!
Un esempio? Certo!
Non considero il Panasonic PT-AE3000 superiore al JVC HD-350 in termini di pura qualità di immagine, ma posso dire (e non credo di essere l'unico

) di essere rimasto più impressionato dalle prestazioni del Pana
a casa di Belfiore rispetto a quanto sia avvenuto ieri sera col JVC di Mammabella. Il vero antagonismo non era tra i 2 diversi ma ottimi VPR, ma tra l'ambiente dedicato e poco riflettente di Fabrizio e quello non dedicato e normalmente riflettente (cioè "molto"...) di Stefano, che in presenza di qualunque picco di luce all'interno della scena andava ad ammazzare i neri, velandoli irreparabilmente.
In altre parole, ai livelli attuali, questa "caccia al nero" può avere un senso solo se si dispone di un ambiente trattato (
tutte le pareti scure), nè più nè meno di quanto avviene in acustica: come si può pensare di riuscire a cogliere i dettagli più sottili e nascosti di un pieno orchestrale in un ambiente pieno di riverberi?
Purtroppo le sale dedicate non sono in molti a potersele permettere: tenetelo presente quando andate a valutare il bilancio costi/benefici di un upgrade...
Detto ciò... l'HD-350 è un gran bel VPR
