sebi
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Leggi meglio.Arnold Layne ha detto:Con questo vorresti dire che se vengo provocato o addirittura picchiato sul lavoro non dovrei reagire altrimenti me ne pentirò?
Non ho detto che non lo faccio, ho detto che se lo faccio so esattamente a cosa posso andare incontro. E' evidente che c'è lavoro e lavoro, professione e professione.
Se mentre eserciti sei un pubblico ufficiale ti assicuro che fai di tutto per mettere a freno i bollenti spiriti, anche se non è facile. E una telecamera che ti riprende e manda le tue gesta in milioni di case dovrebbe essere un buon deterrente.
Non è una questione etica e tantomeno il solito discorso del cattivo esempio. Si tratta fare al meglio quello per cui mi pagano e anche lautamente: tirare calci al pallone ed evitare di tirarli all'avversario.Arnold Layne ha detto:Diverso è il discorso che i calcitori, personaggi pubblici, dovrebbero dare il buon esempio anche se....
Detto questo, poichè difficilmente si è così glaciali da non replicare, non mi sfugge che ancorchè censurabile è comprensibile un gesto di reazione, immediato, per un fallo o un torto subito: un calcio per una gomitata, uno spintone per una provocazione, un qualsiasi altro gesto di reazione che si concretizza in una frazione di secondo siamo abituati a vederlo ahimè correntemente.
Ma un giro di campo a brandire i tacchetti a mo' di scimitarra alla caccia del "colpevole"...beh, francamente a me pare inqualificabile oltre che ovviamente evitabile e "ingiustificabile".
...e non sono un monaco buddista