Musa Vs Tesi 560
Allora, ieri come detto , prova d'ascolto della casse in confronto diretto.
Ho portato un cd con 6 brani audio, 2 classici, 2 di elettronica con gran bassi, 2 di metal-core tirato. Li conosco bene e quindi li ho usati come riferimento
Prima le T560: appena sballate, senza rodaggio purtroppo, ma comunque molto positive sulla classica, anche ad alto volume. Stessa sensazione di scena ariosa e ampia data dalle Musa, pero' molto meno effetto "sparizione" delle casse... lo senti che il suono viene da lì dentro.
I brani sinfonici sono da
Quadri di un'esposizione, Mussorgsky, n2
Gnomus e n14
Babayaga, se li conoscete sapete che bassi tellurici hanno e che movimenti furiosi e repentini contengono, dal pieno d'orchestra al pianissimo sussurrato in meno di un secondo.
Sempre bene le tesi, i dettagli si apprezzano meravigliosamente, gli strumenti un po' taglienti (ottoni, violini quando salgono) non sono mai stridenti o fastidiosi, e lo dico da persona molto sensibile al problema, mi basta un attimo per trovare fastidiose le frequenze alte, invece niente, tutto piacevole.
Passo ai Morphine,
The Night, che ha una linea di basso così roboante che spesso certi altoparlanti la riproducono come un boato sordo e impastato. Le Tesi pero' la offrono poderosa e ben contenuta, e noto che la voce, che in questo brano è molto bella, ben registrata e "avanti" esce dalle tesi con una naturalezza impressionante, come se il cantante fosse seduto di fianco a me .
Sull'elettronica invece un po' di delusione. Parte
Brenn Di Ega Kjerke dei Black Strobe ed è "piccola" qualcosa non va. Sul mio kit Philips a casa (in plastica e fibra....) questo brano è immane, ti sposta.... qui sembrano due bambini con delle pianoline elettriche, non so il perchè
Anche sui due brani di hard estremo le casse se la cavano senza lode e senza infamia, ma non sono sconvolta come con la classica. Yuppicide
All or nothing è un muro di chitarre raro, sulle Tesi pare un altro brano.
Poi passo alle Musa, ed è chiaro da subito che la differenza di fascia e di classe non è solo marketing sulla carta. La classica è suntuosa, con in piu' l'effetto "ma dove sono i diffusori?" che a me incanta. Bassi ancora più corposi e precisi. La botta finale di Gnomus (timpani, piu stacco di orchestra, più nacchere e "fruste" e piatti.... insomma ce n'è di che far gracchiare piu' di un diffusore) è cristallino e potente come una martellata. Molto bene poi anche con i brani pop-elettronici e anche quelli più violenti,
Illumination degli abhinanda quasi mi spazza via ( e fa fuggire, disgustato, l'addetto alla saletta )
Giudizio mio personale: Tesi per uso prevalentemente HT, con comunque performaces piu che accettabili in musica.
Musa per uso più audiofilo, e se rendono il sonoro di un film come rendono la musica... saranno spettacolose anche in quello.
Tutte le casse sono un piacere da guardare e toccare. Il frontale delle tesi, col foro e la verniciatura vinilica nera vellutata, è qualcosa di feticistico. Belle, belle , belle
Dettaglio: a breve esce la serie Musa NERA, per chi non gradisse i legni e il rossiccio. Io ero convinta di preferire il nero, ma dopo aver visto le Musa dal vivo non so piu'
Ecco è tutto, ovviamente prima di spenderci dei soldi cercate di sentirle voi o chiedete a qualcuno più qualificato, ciao.
PS ecco ho linkato tutti i brani musicali citati così se uno vuol capire che materiale è passato nei diffusori si fa un'idea.