1 Esiste ma non viene utilizzato per scelta da i puristi?
Esiste da decine di anni, non esistesse non staremmo qui a parlarne; non viene attualmente implementato per seguire una certa moda che è la medesima che ha stabilito che il top dei top è una scatola vuota con dentro un potenziometro, però chiamandola "pre passivo" e vendendola a centinaia di Euro diventa il "must".
2 Esiste ma lo usano solo i "non puristi"

? (facendo bene secondo te)
Chi non è purista lo userebbe anche, fregandosene di fare la figura del niubbo, ma ascoltando però in modo un pelino più aderente al messaggio inciso sulla sorgente, purtroppo è costretto a rinunciarvi.
3 Non esiste e lo rimpiangi?
Esiste, personalmente non lo rimpiango poichè il mio pre, che però non è esoterico, ne è provvisto, per di più regolabile e quando ascolto a livello non elevato si rivela molto utile.
Esiste ma costa troppo per implementarlo?
A livello analogico costa pochissimo, a livello digitale, se implementato a livello industriale, costa egualmente molto poco.
5 Se non esiste ma sarebbe così utile,perché non lo implementano
Non lo implementano solo perchè non sarebbe "alla moda" e poichè nel due canali vige un certo qual snobismo e i veri audiofili trovandosi di fronte ad un ampli stereo dotato del fatidico tastino automaticamente lo classificherebbero "compattone da CC", i produttori seguono la moda (come in tanti altri aspetti passati e recenti) e vendono, felici, i propri prodotti.
Nel campo multicanale, dove evidentemente si è più di bocca buona, il "loudness", pur se con nome diverso esiste e proprio in campo digitale, mi pare sia la Audyssey che utilizza il "Dinamic EQ", ovvvero l'equalizzazione della curva di risposta in funzione del livello di ascolto, guarda caso proprio quello che faceva il buon vecchio loudness, inoltre vi sono regolazioni per l'ascolto "notturno", quindi a basso livello, in cui si perderebbero quasi tutti i bassi, pertanto vengono aumenati di livello quanto basta.
Come ben vedi lascio volentieri ai puristi la felicità di un ascolto azzoppato (ma già con il rigetto a priori di qualsiasi intervento atto a far giungere al nostro orecchio la copia esatta di quanto registrato accettano questa conseguenza); sull'ultimo numero di AR c'è una prova interessante dell'anti-mode ed in un riquadro viene spiegata un po' di teoria riguardante la correzione dell'acustica ambientale ed in un paragrafo iniziale il recensore scrive: "....quelli che acquistano i cavi per frenare le basse frequenze e quelli che usano ogni sorta di alchimia nel tentativo di mettere a posto una sala adattata e non nata per questo scopo..." un po' dopo si fa anche un accenno "...all'amico che acquista cavi costosi per frenare i bassi...", lettura utile con anche il consiglio all'
audiofilo pieno di certezze di fare un esercizio di modestia prima di affermare che: "un conto sono le misure ed un altro è l'ascolto"; ne consiglio la lettura, anche se l'autore sicuramente non ha l'esperienza di molti che scrivono sui forum pontificando ad ogni dove, si tratta solo di un certo GPM.
KTM ha detto:
Se tu ascolti in prima fila un evento o lo stesso lo ascolti a 20 metri dal palco è ovvio che il livello di ascolto e il suono percepito sarà diverso ma non è certo un artefatto come il loudness che risolve i problemi
Se ti prendi la briga di dare una occhiata alle curve di Fletcher-Munson vedrai, come è stato già accennato, che tendono a linearizzarsi man mano che aumenta lo SPL, in un concerto dal vivo raramente si scende a livelli di solo qualche decina di dB anche se non si è in prima fila, pertanto il particolare decadimento di cui si sta parlando avviene solo in minima parte, nell'ascolto domestico invece, salvo il caso di Moris che, mi sembra, tenda ad ascoltare comunque e sempre a livelli forse superiori a quelli di un evento da vivo, l'effetto citato ha modo di presentarsi e, pertanto, andrebbe corretto.
va da se che un alterazione modifica in modo non lineare e soprattutto non prevedibile
Hai mai visto le curve di risposta di un vecchio loudness implementato analogicamente?
Le curve ottenibili erano abbastanza sovrapponibili a quelle già citate in letteratura, se poi il controllo era implementato in modo un po' più accurato, come avveniva in certi prodotti, il risultato era più che ottimo, sopratutto se confrontato con il risultato ottenibile senza tali interventi, poichè è questo il discorso base: cosi si ascolta senza e cosa si ascolta con, quale dei due è meno perfetto?
il suo intervento varierà in modo sensibile in base ai componenti della catena
Secondo te i componenti di una catena sono tali da introduirre variazioni superiori a 1 dB, non so che apparecchi usi tu, ma da tanto tempo ormai la risposta in frequenza dei prodotti Hi-Fi è entro limiti inferiori al dB (che poi vi siano anche altri parametri importanti non lo discuto, ma qui si sta parlando di risposta in frequenza), per cui i componenti delle catena non hanno alcuna influenza sul risultato.
Ci si dovrebbe sempre ricordare che lo scopo della catena Hi-Fi (ovvero il nostro lato dell'intera catena, che parte dall'evento dal vivo) è quello di far giungere al nostro orecchio il messaggio contenuto nel CD/DVD/BD con la minima alterazione possibile, questo comprende il controbilanciare l'effetto F/M e l'acustica ambientale; molte volte si tira in ballo l'aderenza al messaggio originale, ovvero quello dell'evento reale, ma questo non è lo scopo dell'Hi-Fi, è invece lo scopo di tutta quella parte che sta a monte del CD/DVD/BD, ovvero dei tecnici che effettuano la ripresa, noi dobbiamo ascoltare quello che è stato inciso nel modo più aderente all'incisione, non cercare una fantomatica aderenza ad una realtà ci cui ignoriamo tutto.
Purtroppo ho letto molte volte che si tira in ballo la storia che "non sappiamo come era il suono originale, pertanto ognuno è libero di scegliere quale sia quello che gli piace di più".
Invece dovrebbe essere: il segnale elettrico generato dalla lettura della sorgente deve arrivare ai diffusori senza subire alcuna variazione, deve essere emesso dai diffusori con la stessaa modalità e deve arrivare al nostro orecchio senza subire ulteriori alterazioni.
Il primo passaggio ormai è abbastanza facile da implementare, il secondo idem, quanto meno se si sta su prodotti di un certo livello, l'ultimo invece è quello in cui ci sono i maggiori pericoli, ma si deve cercare di ricorrere alle opportune contromisure, sia pure usando il loudness, in modo che il nostro orecchio non ci faccia sentire una fequenza a livello inferiore di quanto sia in effetti quella registrata sul supporto.
Ciao