Il gergo dell'HI-Fi - Ma lo comprendiamo ?

lorenzo82 ha detto:
Se tale significato fosse assodato, non pensi che userebbero anche loro le parole che usa chi conosce tale significato per spiegarlo ad altri che non lo conoscono? E infatti non lo spiegano ad altri se non usando quegli stessi termini perchè quel significato è tale per chi scrive ma non per gli altri...Ognuno lo iterpreta personalmente e non può trasferire ad altri tale interpretazione se non con altri termini da interpretare.
Lorenzo.

Permettimi di dissentire, se sento parlare due medici tra di loro i loro discorsi sembreranno a me incomprensibili, ma non per questo oserei dire che non si capiscono, con lo stesso principio se scriviamo su un forum audio adoperiamo un gergo audio, che poi l'interlocutore non sia in grado di comprendere il significato di tali parole è un'altro paio di maniche.
Spesso e volentieri tali termini vengo utilizzati per evitare inutili giochi di parole, non è che possiamo scrivere un poema ogni qual volta scriviamo un post.

Ciao
Antonio
 
Puka ha detto:
Permettimi di dissentire, se sento parlare due medici tra di loro i loro discorsi sembreranno a me incomprensibili, ma non per questo oserei dire che non si capiscono, con lo stesso principio se scriviamo su un forum audio adoperiamo un gergo audio, che poi l'interlocutore non sia in grado di comprendere il significato di tali parole è un'altro paio di maniche.
Spesso e volentieri tali termini vengo utilizzati per evitare inutili giochi di parole, non è che possiamo scrivere un poema ogni qual volta scriviamo un post.

Ciao
Antonio
Non sono d'accordo.
I medici parlano con termini tecnici riconducibili a situazioni ben precise, basta un vocabolario e tutti possono capire...Non è un linguaggio ambiguo e arcano, è solo a noi sconosciuto perchè non siamo medici.
Prova a cercare sul vocabolario "suono ambrato" o "grana fine" (in questo caso leggerai della carta vetrata:D ) e vedi se parla di suoni...e siamo tutti appassionati e cultori di musica e di impianti Hi-Fi, pensa chi è solo vagamente interessato a comprare delle casse e legge una recensione con quei termini...:rolleyes:
Lorenzo.
 
Puka ha detto:
Spesso e volentieri tali termini vengo utilizzati per evitare inutili giochi di parole, non è che possiamo scrivere un poema ogni qual volta scriviamo un post

Giustissimo.

Infatti il succo delle mie domande e di questa discussione, è proprio questo: sapere se tutti pensiamo le stesse cose quando leggiamo tali termini "descrittivi".

Se così non fosse, le pagine e pagine di prove di ascolto pubblicate sulle riviste sarebbero inutili, in quanto chi le legge non sa assolutamente cosa voglia dire il recensore e legge tali termini pensando alla prima caratteristica che gli viene in mente e, magari, quando parla con un altro audiofilo, usa il termine in modo completamente sbagliato.

Come vedete, un discorso molto, ma molto, pratico, in cui sensazioni, interpretazioni, stati d'animo, sensibilità artistiche, non c'entrano nulla.

Ciao
 
lorenzo82 ha detto:
I medici parlano con termini tecnici riconducibili a situazioni ben precise, basta un vocabolario e tutti possono capire...Non è un linguaggio ambiguo e arcano, è solo a noi sconosciuto perchè non siamo medici.
non è completamente vero, perchè i medici non parlano solo in termini rigorosamente "medici". Quando lo fanno, se tu ti documenti, sono perfettamente comprensibili anche se non sei medico. Ma a volte, tra loro parlano una sorta di "gergo", che è una scorciatoia immediatamente fruibile per loro...
Ogni professione ha un linguaggio gergale...
Il problema è che nel mondo audio, non si parla solo un gergo per evitare giri di parole, c'è anche ed è sviluppatissimo, il piacere onanistico nel coniare sempre nuove definizioni, quasi un linguaggio per soli adepti del Grande Verbo, che in realtà trovo veramente risibile se non patetico.
Insomma, nel mondo degli appassionati è sempre strisciante la metafisica del GURU ed è per questo che l'idea di nordata, a mio avviso, contiene una "missione impossibile": se una definizione diventa comprensibile ai più non è più di moda e va immediatamente sostituita con una più roboante e criptica....:rolleyes:
 
nordata ha detto:
Se così non fosse, le pagine e pagine di prove di ascolto pubblicate sulle riviste sarebbero inutili, in quanto chi le legge non sa assolutamente cosa voglia dire il recensore e legge tali termini pensando alla prima caratteristica che gli viene in mente e, magari, quando parla con un altro audiofilo, usa il termine in modo completamente sbagliato.

Come vedete, un discorso molto, ma molto, pratico, in cui sensazioni, interpretazioni, stati d'animo, sensibilità artistiche, non c'entrano nulla.

Ciao
Scusa ma tu appena nato, in fasce dentro la culla, se senti dire tonfo o schianto sapresti attribuirlo a qualcosa?
Se non senti con le tue orecchie almeno una volta il fenomeno in questione come fai ad attribuire tale parola a tale fenomeno?
Quindi in una recensione non puoi capire veramente il significato dell'espressione "suono ambrato" se non l'hai già sentito di persona su un'altra cassa e l'autore ti rimanda a quel tipo di suono...Secondo me, inizialmente, l'unico modo per capirsi veramente sarebbe quello di spiegare i termini nel modo migliore possibile riportando esempi di casse dai comportamenti simili in modo che uno che legge possa associare una volta per tutte una determinata sonorità o comportamento a quel termine.
Lorenzo.
 
maurocip ha detto:
non è completamente vero, perchè i medici non parlano solo in termini rigorosamente "medici". Quando lo fanno, se tu ti documenti, sono perfettamente comprensibili anche se non sei medico. Ma a volte, tra loro parlano una sorta di "gergo", che è una scorciatoia immediatamente fruibile per loro...
Ok, ma almeno tra loro si capiscono sempre, noi siamo tutti appassionati e cultori e non ci capiamo...:rolleyes:
Se c'è questa tendenza a coniare nuovi termini è solo per lasciar fuori la maggioranza e sentirsi gli eletti...personalmente lo trovo penoso e un recensore che pubblica su riviste a tiratura nazionale certe castronerie non dovrebbe esistere.
Lorenzo.
 
lorenzo82 ha detto:
Quindi in una recensione non puoi capire veramente il significato dell'espressione "suono ambrato" se non l'hai già sentito di persona su un'altra cassa e l'autore ti rimanda a quel tipo di suono...Secondo me, inizialmente, l'unico modo per capirsi veramente sarebbe quello di spiegare i termini nel modo migliore possibile riportando esempi di casse dai comportamenti simili in modo che uno che legge possa associare una volta per tutte una determinata sonorità o comportamento a quel termine.
hai il 2000% di ragione... il problema che dire suono ambrato, fa molto guru e ripeterlo ti fa sembrare uno che ci capisce qualcosa....
se il tuo diffusore non ha un suono ambrato, tu potresti non superare la notte dal dolore....:D :D :D
E' su questo pessimo vezzo di qualche recensore che si basa la "Setta degli Adepti"... e credimi Lorenzo, sono tantissimi quelli che desiderano sentirsene parte....:cry: :cry:
 
Parlare in modo arcano e non capire nemmeno quello che si sta dicendo solo per far credere di avere una notevole padronanza del tema trattato è da imbecilli.
Comunque...Ognuno si sente appagato in modi diversi...
Lorenzo.
 
lorenzo82 ha detto:
Se non senti con le tue orecchie almeno una volta il fenomeno in questione come fai ad attribuire tale parola a tale fenomeno?

ti sbagli. sono espressioni composte con termini riconducibili a sensazioni provate in altro ambito.

i medi setosi, ti riportano immaterialmente alla sensazione tattile che hai con la seta, non è necessario aver ascoltato quello che viene definito medio setoso almeno per una volta, ma conoscere la seta.
 
io mi metto anche nei panni di chi recensisce diffusori da 20 anni.

aldila della mera prova tecnica di misurazione, cercherà di esprimere le proprie sensazioni trovando parole, frasi, periodi non strettamente legati solo in ambito audio, ma riconducibili a sensazioni diverse più o meno oggettivabili (la seta, la fluidità, la grana, il tessuto, la rotondità).

se fossero stereotipate all'eccesso, anche la miglior recensione tecnica diventerebbe monotona e poco interessante.

che ne pensate?
 
stazzatleta ha detto:
ti sbagli. sono espressioni composte con termini riconducibili a sensazioni provate in altro ambito.

i medi setosi, ti riportano immaterialmente alla sensazione tattile che hai con la seta, non è necessario aver ascoltato quello che viene definito medio setoso almeno per una volta, ma conoscere la seta.
Non mi trovi d'accordo.
Come fai ad accostare una sensazione tattile ad una uditiva?
Lo vedi che anche qui c'è lo zampino del linguaggio arcano che, però, essendo parecchio che si usa, è entrato nell'uso comune del mondo hi-fi.
Io, personalmente, arrampicandomi sugli specchi, potrei arrivare a spiegarti il significato di suono setoso come lo intendi tu ma non credo che se apri un sondaggio qui sul forum sentirai dire tutti le stesse cose a proposito di suono setoso...voglio dire che magari tutti l'hanno sentito spiegare a qualcuno e possono ripeterlo ma quanti hanno colto il vero significato del termine arrivando a ricostruire in mente esattamente la sensazione provata ascoltando dei medi"setosi"?
Lorenzo.
 
lorenzo82 ha detto:
...voglio dire che magari tutti l'hanno sentito spiegare a qualcuno e possono ripeterlo ma quanti hanno colto il vero significato del termine arrivando a ricostruire in mente esattamente la sensazione provata ascoltando dei medi"setosi"?
Lorenzo.

Come nella vita occorre crearsi una cultura, nessuno nasce imparato ;)

Ciao
Antonio
 
nordata ha detto:
....Siamo sicuri che leggendo quegli aggettivi tutti pensiamo alla stessa cosa, oppure, detto in altre parole, cosa intendiamo quando li leggiamo ?
Faccio solo qualche banale esempio, i primi che mi vengono in mente, ognuno di voi potrà aggiungerne, l'importante è darne la propria descrizione, così potremo confrontare e correggere le varie divergenze.

- basso rotondo
- sonorità liquida
- sonorità setosa
- grana grossa
- grana fine
- luminoso ma senza asprezze
- palpabile e trasparente

e così via.

A voi la parola.....


Ciao

Ciao a tutti, ci provo, queste sono le mie sensazioni:

-basso rotondo = pieno; equilibrato.
-sonorità liquida = sono un pò in difficoltà...= senza incertezze.
-sonorità setosa = non affaticante
-grana grossa = suono corposo potente articolato
-grana fine = microcontrasto accentuato.
-luminoso ma senza asprezze = frizzante senza essere stridente, fastidioso, non sbilanciato verso le alte frequenze.
-palpabile e trasparente = suono naturale, arioso.

Forse quanto ho scritto potrebbero essere intesi solo come dei sinonimi.
In effetti credo sia molto difficile spiegare in modo univoco delle sensazioni.
Si dovrebbe partecipare tutti insieme ad una sessione d'ascolto, considerando che al di là delle sensazioni personali, ci sono anche altre considerazioni da fare.
Coloro i quali fanno recensioni molto spesso dispongono di una sala di ascolto che li mette nelle migliori condizioni per dare una valutazione, ma quel diffusore o quel determinato impianto come suoneranno effettivamente in condizioni differenti, a casa nostra?
La conformazione e la dimensione della stanza, l'arredamento, e sembra impossibile anche la forma del ns. orecchio possono influenzare l'ascolto.
Mi è capitato di ascoltare un'impianto insieme ad un mio amico che aveva le orecchie cosidette a "sventola", ebbene provate anche voi, avvertirete un suono completamente diverso.
Per concludere, leggendo le recensioni posso soltanto farmi un'idea di come suona un componente, ma se davvero mi interessa provo ad ascoltarlo, solo che non sempre è possibile farlo a casa propria.
Saluti
Alfredo
 
Ultima modifica:
lorenzo82 ha detto:
Non mi trovi d'accordo.
Come fai ad accostare una sensazione tattile ad una uditiva?
Lo vedi che anche qui c'è lo zampino del linguaggio arcano che, però, essendo parecchio che si usa, è entrato nell'uso comune del mondo hi-fi.
Io, personalmente, arrampicandomi sugli specchi, potrei arrivare a spiegarti il significato di suono setoso come lo intendi tu ma non credo che se apri un sondaggio qui sul forum sentirai dire tutti le stesse cose a proposito di suono setoso...voglio dire che magari tutti l'hanno sentito spiegare a qualcuno e possono ripeterlo ma quanti hanno colto il vero significato del termine arrivando a ricostruire in mente esattamente la sensazione provata ascoltando dei medi"setosi"?
Lorenzo.

eh, no. se si riconduce una sensazione provata con un senso ad un'altra più oggettivabile è più facile comprenderla.

vedila come una sorta di rielaborazione maieutica della percezione.

se ti dico che hai un carattere ruvido come la pelle di un'arancia, riesci facilmente a capire che una sensazione immateriale come la ruvidità del carattere si possa percepire da una constatazione tattile e visiva
 
stazza, se fossi una carta igienica avresti le caratteristiche della carta vetrata del 40

maieuticate i miei sentimenti?
 
ALFREDO ha detto:
-grana grossa = suono corposo potente articolato
-grana fine = microcontrasto accentuato.

La grana la puoi paragonare alla risoluzione in fotografia è come fare uno zoom della foto su carta, capito questo concetto, hai compreso cosa si intende per "grana" :D

Quindi poniamo una grande orchestra, la "grana fine" ti permette ad es. di identificare con più chiarezza i vari strumenti nella massa, mentre una "grossa" tende ad uniformare il tutto.

Ciao
Antonio
 
Puka ha detto:
La grana la puoi paragonare alla risoluzione in fotografia è come fare uno zoom della foto su carta, capito questo concetto, hai compreso cosa si intende per "grana" :D

Se e per questo di grana ne conosco anche una alimentare, l'altra monetaria:D

Puka ha detto:
Quindi poniamo una grande orchestra, la "grana fine" ti permette ad es. di identificare con più chiarezza i vari strumenti nella massa, mentre una "grossa" tende ad uniformare il tutto.

Ciao
Antonio

Quindi con grana fine la mia definizione di microcontrasto non sarebbe errata;)

Proviamo tutti a dare la nostra definizione, sarebbe interessante.
Alfredo

Saluti
 
Ultima modifica:
stazzatleta ha detto:
se ti dico che hai un carattere ruvido come la pelle di un'arancia, riesci facilmente a capire che una sensazione immateriale come la ruvidità del carattere si possa percepire da una constatazione tattile e visiva
Questo solo perchè ho avuto,attraverso i contatti sociali, moltissimi esempi spiegati e constatati sul posto di carattere ruvido...
Pura e semplice esperienza, cosa che molto spesso non si ha in fatto di ascolto musicale e immediata associazione di termini "tecnici".
vedila come una sorta di rielaborazione maieutica della percezione.
No, eh! Cosi rientri nella cerchia descritta precedentemente:
Parlare in modo arcano e non capire nemmeno quello che si sta dicendo solo per far credere di avere una notevole padronanza del tema trattato è da imbecilli.
Comunque...Ognuno si sente appagato in modi diversi...
Lorenzo.
Sto scherzando, ovviamente.:D
Lorenzo.
 
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