Faccio una piccola digressione conclusiva per mettere in chiaro alcuni errori di valutazione emersi nelle ultime pagine del topic.
Ho notato infatti che alcuni pensano che l'immagine migliore sia proporzionale solo al rapporto di contrasto massimo. Ciò è vero solo in parte in quanto un ottimo contrasto non soddisfa la visione se la luminosità massima non è sufficiente. Per capirci immaginate se vi può piacere una tv con un nero assoluto, ma con un bianco che è solo un grigio scuro. Eppure tale tv avrebbe contrasto infinito ma luminosità insufficiente. In più il contrasto massimo può essere ingannevole se il contrasto minimo ha un valore troppo diverso
La luminosità per i display viene misurata in candele per metro quadrato (cd/mq), in pratica significa quanta luce emette un metro quadrato di display (espressa in candele, proprio come le lampadine!!).
http://en.wikipedia.org/wiki/Luminance
Tale misura non riguarda solamente la misurazione del bianco, ma viene utilizzata anche per il nero, infatti anche un'area nera emette luce, per quanto poca.
Per la misura fotometrica di un display ci si avvale solitamente di 4 misusazioni:
bianco minimo, bianco massimo, nero minimo e nero massimo.
Infatti il livello del nero e del bianco oscillano a seconda dell'immagine che viene visualizzata. Per capirci una schermata completamente nera risulterà più scura di un quadratino nero in mezzo ad un area bianca.
Il rapporto di contrasto va quindi preso in esame come un intervallo e non come singolo valore, che va dal
rapporto contrasto minimo (bianco min / nero max) fino al
rapporto contrasto massimo (bianco max / nero min).
E' importante assimlare questo concetto perchè molte tv possono chiaramente "barare" per ottenere un contrasto massimo altissimo, ma uno minimo ridicolo. Per assurdo un lcd che spegne completamente il circuito di retroilluminazione raggiunge senza problemi un contrasto max infinito (nero min = 0) (ovviamente rendendo lentissimo il tempo di risposta in accensione), ma quando si trova a dover mostrare una schermata metà bianca e metà nera casca l'asino (è più o meno il caso di tutte le tv led senza local dimming).
La luminosità minima deve essere di almeno 48 cd/mq, siccome ormai tutte le tv si attestano sopra questo valore (molti lcd esagerano in questo campo, e nei centri commerciali questo viene sbandierato come motivo di superiorità ai plasma) ormai si guarda solo la misura del nero.
Perchè allora è così importante avere un bel nero profondo? Perchè l'occhio ha un iride ad apertura variabile in modo da adeguarsi continuamente alla luminosità. Con immagini scure quindi tutto il gioco reinizia da capo, perchè l'occhio aumenta la sensibilità e comincia a percepire come grigio quello che con immagini ad alto contrasto sembrava nero. Ma soprattutto sfumature scure possono mostrare scalettature, che prima non si notavano.
E quindi importante che una tv riesca a riprodurre il nero con contenuti molto scuri in modo che l'occhio non percepisca il grigio in zone dove si deve vedere solo nero, e che però riproduca contemporaneamente più sfumature scure possibili. Poco ci interessa un nero profondo se poi il i toni scuri si trasformano in una macchia nera uniforme.
Come dovrebbe essere la tv ideale allora?
Ovviamente una tv che abbia una curva della luminosità che permetta di vedere tutte le sfumature nel range (16-235), cosa molto più importante del contrasto e della luminosità.
poi aggiungerei
bianco min: 60 cd/m2
nero min: 0 cd/m2
nero max: 0.001 cd/m2