Gomorra

Raffaele

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Lunga fila d'attesa al cinema. Età medio-alta. Discussioni ad alta voce. L'atmosfera diversa c'è. Non è (evidentemente) la proiezione di un film "qualunque". Si spengono le luci. Partono le immagini. Cruento. Non tanto quanto il libro. Il libro non è un romanzo. Il film non è un film. E' un documentario di denuncia. La fotografia di una situazione. Toni Servillo caratterizza da par suo il personaggio che interpreta. Oltre due ore per portare (o riportare) alla luce una realtà "diversa". Esco dalla sala in silenzio, così come in silenzio escono tutti. Piove. La pioggia sembra voler lavare via "lo schifo" al quale ho assistito.
Non è un film, non vuole essere una recensione. Non ci sono giudizi da fare o dare sulla pellicola. Non credo debba piacere, ma solo far riflettere...
 
Visto sabato sera.
Molto cruento ma lo sapevo già perchè informato da alcune trasmissioni televisive che parlavano dell'argomento.
Purtroppo si ... è vero esci dalla sala inquieto ed angustiato. E ti fa riflettere. Personalmente abito a 50 Km da quei posti e non ho mai sentito il problema così vicino prima di vedere il film.
Induce a riflettere.
 
Visto ieri. Sembra di girare per le vie di Scampia, sembra di spiare i ragazzini che si sentono in Scarface, sembra di sentire l'odore della polvere e dei gas di scarico dei camion che scaricano rifiuti tossici. Un plauso a Garrone che è riuscito in una trasposizione impossibile, mai banale, mai alla ricerca di morali facili o segni di speranza che in un film servono per ripagare lo spettatore delle due ore e dei 7 euro investiti.

Tecnicamente è girato molto bene, ed il sonoro in presa diretta è straordinario.

Grande.
 
Uscita dalla sala in silenzio, incredibile pensare che ciò che si vede sia davvero realtà. Il film è crudo, come è cruda la realtà di quei posti e di quelle vicende che pensiamo non ci riguardino e che invece fanno parte di quella nostra italia, volutamente scritta con la lettera minuscola!
 
Leggevo e mi ritrovavo nei vostri commenti, sul modo di girarlo, sulla sensazione di trovarsi, ahime', li' in quel mondo disgraziato.Per tutta la sua durata, in sala, ho avuto addosso una brutta angoscia.Il film dall'inizio da tutta l'impressione di essere un documentario.Mi riesce difficile capire chi era "attore" e chi no.Certo apparte Toni Servillo, Gianfecile Imparato, Maria Nazionale ed il sarto (di cui non ricordo il nome) almeno figure "note", gli altri non sembrano affatto "recitare un copione".E non so come abbiano potuto girare in quei posti, nelle "Vele" di Scampia.
Ai titoli di coda la colonna sonora mi ha dato il colpo di grazia.Una musica per cosi' dire, un misto di suoni che sapeva di "sotterraneo", di torbido..

Spero che vengano organizzate scolaresche al cinema, è da vedere
 
Ultima modifica:
l'ho visto ieri...davvero un bel film documentario, mi è piaciuto un sacco e le 2 ore e passa sono passate in un baleno.
Per tutta la durata rimani veramente con quel senso di angoscia, perchè ti fa rendere conto realmente di cose che magari "si sapevano".
Davvero buono l'audio in presa diretta, ed anche la recitazione (molto naturale), ed anche a me è venuta la domanda su come il regista sia riuscito a girare in quei posti.

Da applauso
 
Riporto quanto affermato da Roberto Saviano in un intervista rilasciata ad Antonio D'Orrico del Magazine del Corriere della Sera:
«Ho scritto la sceneggiatura insieme a maestri come Massimo Gaudioso, Ugo Chiti, Gianni di Gregorio e Maurizio Braucci. Maurizio, che per me è come un fratello, è stato preziosissimo. Lui ausculta come nessuno il ventre e il cuore di Napoli. All’inizio quando sono iniziate le riprese, oscurando il vero nome del film, ha avuto problemi con i clan e gli ambienti camorristici che volevano leggere la sceneggiatura, porre veti. È stata la festa a risolvere tutto. La festa, mi dirai? Sì, il piacere di girare un film sulla loro realtà. Le persone hanno deciso di farlo, hanno deciso che volevano recitare e così tutti, dai ragazzi di Scampia ai ragazzini Rom, hanno preso parte al film. I boss non hanno potuto che lasciare fare. Nelle Vele, a Scampia, c’era voglia di partecipare al film. Ognuno nella parte di se stesso, o quasi».
Qui il link per leggere l'articolo completo:
http://www.robertosaviano.it/documenti/9335
 
Un film che fa male come un pugno allo stomaco...e che viene visto con l'angoscia di essere sparati in qualsiasi momento........e poi farlo uscire proprio in questo periodo nn è stata secondo me una grande idea..... quando già Napoli nn se la passa bene.....ndr il triste caso rifiuti.....gli darà un'ulteriore mazzata al settore turismo.

Il film mi è piaciuto..... è fatto bene...... per i sottotitoli e la skiettezza con cui vengono raccontati i fatti ricorda molto il nostro capolavoro locale "La Capagira".....ho trovato soltanto irritante la tecnica di ripresa troppo ravvicinata e avara di inquadrature importanti e certe volte i passaggi nn sempre chiari come dovrebbero essere.....per il resto è davvero forte.....se si pensa che gli attori sono tutti alla lora prima esperienza cinematografica.

Inoltre alla fine di tutto sembra il classico film da vedere a scuola......quei film da lezione morale...per intenderci.

Salutoni

CATVLLO
 
Ultima modifica:
Caro Catvllo,

secondo me c'è poco da parlare di <<mazzata al turismo>>. Quella è la realtà!
Se nascondessimo la testa sotto la sabbia o la girassimo dall'altra parte, non faremmo altro che il gioco di quei criminali, additati da Saviano, che lo hanno minacciato di morte. I "benpensanti" del Vomero, quartiere alto-borghese di Napoli, che hanno invitato lo scrittore a non prendere casa là, sono, a modo loro, complici della camorra.
Napoli, ma anche i paesoni campani dove gli amministratori locali sono emanazione dei clan, DEVONO tornare ad essere in Italia.
E' un augurio...
 
MARTINoLOGANo ha detto:
I "benpensanti" del Vomero, quartiere alto-borghese di Napoli, che hanno invitato lo scrittore a non prendere casa là, sono, a modo loro, complici della camorra.
Facile parlare a chilometri di distanza, ma a Te farebbe piacere che la tua famiglia vivesse sul pianerottolo di un uomo suo malgrado potenziale vittima di attentati?
Ne dubito.
Chi sono i "benpensanti" quelli seriamente e giustamente preoccupati o gli ipocriti?
Ciao
Luigi
 
Non sono di Napoli, non vivo quella realtà, posso solo dire che Saviano è un esempio, un stella che brilla lucentissima nel cielo e che spero non resti sola.
Trovo triste che qualcuno non lo voglia come vicino di casa, ancora più triste che se ne dia una giustificazione.
Ma la paura, capisco, può fare brutti scherzi e nella vita non è obbligatorio nascere coraggiosi.
 
maurocip ha detto:
Ma la paura, capisco, può fare brutti scherzi e nella vita non è obbligatorio nascere coraggiosi.
Non ho difficoltà ad ammettere di non essere nato coraggioso, anche se nell'ipotesi di cui sopra l'ultima vita di cui mi preoccuperei sarebbe la mia.
Resta il fatto che secondo me parlate di cose che non conoscete: Saviano è sicuramente un esempio ed ha scelto di combattere, ma non tutti ne hanno il coraggio (io francamente no, ma credo anche tanti altri che affermano tante belle cose) ed il rischio che il coragioso subisca un attentato ed in un condominio possa andarci di mezzo qualcun altro è piuttosto forte.
Capisco che a Terni queste possano sembrare cose fuori dal mondo, ma a Napoli è ordinaria amministrazione ;) .
Quindi, io non biasimo chi, pur apprezzandone il lavoro, non vuole abitare vicino a Saviano, o a chiunque sia in prima fila nella lotta alla criminalità organizzata.
Ciao
Luigi
 
maurocip ha detto:
Ma la paura, capisco, può fare brutti scherzi e nella vita non è obbligatorio nascere coraggiosi.
Mauro.... concordo con te che "assecondare" questo stile di vita sia deleterio e poco incline alla soluzione.... ma se non vivi solo, non è solo a te che devi pensare e questo è il giocoforza che spaventa chiunque anche i più temerari.... e questo chi delinque di professione lo sa bene !!! :(
 
benegi ha detto:
ma se non vivi solo, non è solo a te che devi pensare
Giancarlo come al solito mi legge nel pensiero ;) .
Vi racconto una cosa, se sono in giro da solo per Napoli anche a notte fonda non ho paura di niente (sono convinto che più di tanto non possano nuocermi), se sono con moglie e figlia ho paura di tutto.
L'esperienza più brutta essere minacciato e rapinato sotto casa con mia moglie (terrorizzata) in cinta di sette mesi.
Ciao
Luigi
 
Sicuramente le persone che vivono a Napoli hanno purtroppo la possibilità di sentire il problema più vicino, ma addirittura avere paura di abitare nello stesso quartiere di una persona a rischio mi sembra un'esagerazione, secondo me, questa piccola "prova di coraggio" dovrebbe essere sostenuta da parte di tutti, è un piccolo riconoscimento ad una persona che di coraggio ne ha da vendere, anche perchè personalmente se facessi il contrario mi ci vorrebbe davvero tanto coraggio per guardarmi allo specchio!
 
Non mi sembra che si sia ribellato un intero quartiere, ma probabilmente solo gli abitanti del condominio dove aveva intenzione di trasferirsi.
Ciao
Luigi
 
La sostanza non cambia, comunque ognuno la pensa come vuole ed è libero di fare ciò che sente, trovavo solo giusto sostenere una persona che cerca di mettere luce dove sembra che luce non sia mai stata fatta, anche per il bene di quelle persone che lo evitano. Tutto qui.
 
luipic ha detto:
Capisco che a Terni queste possano sembrare cose fuori dal mondo, ma a Napoli è ordinaria amministrazione ;) .
Capisco che da qui sia facile parlare e lo sia altrettanto nel dare giudizio ad una storia entrata a far parte del DNA della popolazione che vive queste realtà.... ma se scrivo con tranquillità che dove vivo è ordinaria amministrazione...... è quasi come dire è così e basta :eek:

mentre io nel mio piccolo alle situazioni che possano "disturbare" la mia e l'altrui incolumità cerco costantemente di trovare una soluzione.... perchè una soluzione ci dovrà pur essere No ??? ;)
 
Condivido al 100% tutti i post dall'1 al 12 che parlano del film... e, tornando in-topic ;) , mi associo pienamente a chi auspica la proiezione nelle scuole.

Dal punto di vista piu' strettamente cinematografico l'ho trovata un'esperienza unica, emozioni fortissime e uno scavo dentro che ti rimane anche a giorni e giorni di distanza (l'ho visto una settimana fà...).
Ho trovato sintetizzate e modernizzate in questo film, le grandi tradizioni neorealiste del nostro Cinema unite a moltissimi echi del miglior Pasolini.
Non so spiegarmelo ma questo film mi rende orgoglioso di essere italiano: questi Italiani del sud (Saviano, Garrone ecc.) hanno realizzato un'opera straordinaria sul piano civile e soprattutto artistico.
E per finire la sparo grossa: non mi stupirei che questo film possa far scuola per gli sguardi, ormai sempre più stanchi, dei cineasti hollywoodiani del genere gangster movies che hanno visto invecchiare in 2 ore il loro modo di fare cinema.

PS
Non condivido chi ritiene il film potenzialmente dannoso per Napoli... con i quadretti di Los Angeles, Miami, New York ecc ecc che il cinema propina sistematicamente le suddette città dovrebbero essere svuotate dei turisti da un bel pezzo :D e invece stiamo parlando di metropoli: dire che Scampia è Napoli sarebbe come dire che il Qeens è New York...
 
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